Sanzione di circa 9 miliardi di dollari per il Gruppo BNPP. La FABI: "Cifra che equivale al costo di 200 mila lavoratori per un anno. Subito incontro con i vertici in Italia per conoscere le conseguenze di questa situazione"
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MULTA A BNP PARIBAS. FABI: CONSEGUENZE NON RICADANO SUI LAVORATORI

Sanzione di circa 9 miliardi di dollari per il Gruppo BNPP. La FABI: “Cifra che equivale al costo di 200 mila lavoratori per un anno. Subito incontro con i vertici in Italia per conoscere le conseguenze di questa situazione”
MULTA A BNP PARIBAS. FABI: CONSEGUENZE NON RICADANO SUI LAVORATORI
BNP Paribas condannata a una maxi multa per aver violato l'embargo Usa tra il 2002 e il 2009, facendo transazioni in dollari per oltre 30 miliardi con Paesi come l'Iran, Cuba e Sudan, quest'ultimo, in particolare, accusato di perpetrare un genocidio nel periodo sotto inchiesta. Un comportamento inaccettabile per le OO.SS. di BNL prontamente intervenute per sottolineare la spregiudicatezza di un gruppo dirigente, che ha speculato sulla violazione di diritti umani, insensibile al destino di intere popolazioni.
"Nonostante il licenziamento degli oltre 30 dirigenti che risulterebbero coinvolti nella vicenda - ha detto Mara Socal, Coordinatrice FABI BNL - la reputazione della banca e, indirettamente dei dipendenti, potrebbe esserne danneggiata. E tutto questo per cercare affari facili e con ritorni economici di breve periodo, mentre vengono ampiamente pubblicizzati i valori legati alla responsabilità sociale".
Circa 9 miliardi di dollari e la sospensione per tutto il 2015 delle transazioni in dollari nei settori petrolio e gas. Questa la multa inflitta la Gruppo, che equivale al costo di oltre 200.000 dipendenti, si legge nel comunicato diffuso dalle Segreterie di Coordinamento Nazionale BNL.

"Uno scempio inaccettabile - sottolinea con forza la Socal - in un periodo di crisi come questo, in cui si continua a ripetere ai lavoratori di far sacrifici. A nostro avviso, le ristrutturazioni e le modifiche dei Piani industriali tutte volte al contenimento dei costi (quello del lavoro soprattutto) sono inutili, se non viene praticata una concreta, coerente politica di trasparenza, di conformità e di sostenibilità. Nonostante le dichiarazioni che l'Amministratore Delegato ha inviato da Parigi a tutto lo staff del Gruppo, secondo il quale non ci saranno ricadute sulla politica delle risorse umane e su quella retributiva, abbiamo chiesto un incontro con i vertici in Italia per conoscere le conseguenze di questa situazione e aprire un confronto serio, che collochi i valori dell'etica, della sostenibilità e della crescita nel tempo al centro dei progetti industriali e della governance, al fine di garantire un futuro al nostro lavoro. Bisogna evitare che le lavoratrici ed i lavoratori paghino per gli errori di coloro che, ingiustificatamente strapagati, rimangono, comunque, sempre al loro posto".

Roma 15/07/2014
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