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BANCA MONTE PARMA, LICENZIAMENTI RISPEDITI AL MITTENTE
La FABI e gli altri sindacati raggiungono l’accordo con Intesa Sanpaolo: nessun licenziamento, riduzione degli esuberi a 28 e loro pieno riassorbimento nel Gruppo. Armonizzati, infine, i trattamenti integrativi dei lavoratori di Banca Monte Parma
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Scongiurati i licenziamenti in Banca Monte Parma, l’azienda del Gruppo Intesa Sanpaolo che lo scorso aprile aveva aperto una procedura di mobilità per 40 lavoratori.
Al termine di una serrata trattativa, la banca e i sindacati hanno, infatti, raggiunto ieri notte un accordo che riduce a 28 gli esuberi complessivi e prevede il loro riassorbimento all’interno del Gruppo, attraverso l’accesso volontario dei dipendenti in eccedenza nel Fondo esuberi, come da intese del 27 marzo 2014.
Ai lavoratori di Banca Monte Parma saranno inoltre applicati, con decorrenza da adesso, tutti gli accordi e la contrattazione di secondo livello in vigore in Intesa Sanpaolo, oltre ai trattamenti sanitari e previdenziali integrativi.
Infine i lavoratori di Banca Monte Parma, pur rientrando a pieno titolo negli assetti contrattuali di Ca’ de Sass, manterranno due indennità del precedente contratto aziendale.
“Anche questa volta”, ha commentato Roberto Aschiero, Coordinatore FABI Gruppo Intesa Sanpaolo, “siamo riusciti a mettere la salvaguardia dell’occupazione al primo posto, raggiungendo un positivo accordo che tutela inoltre la contrattazione di secondo livello dei lavoratori”.
“Con questo accordo”, aggiunge Giuseppe Milazzo, Segretario Nazionale della FABI, “abbiamo definitivamente evitato l’applicazione della legge sui licenziamenti collettivi che, se messa in atto, avrebbe avuto avrebbe aperto un grave precedente nel settore”.
Milano 16/07/2014