Firmato un accordo che riconosce anche agli omosessuali il diritto al congedo matrimoniale retribuito di 15 giorni. L'intesa è stata sottoscritta a margine di un più ampio Protocollo sull'Inclusione e sulle Pari Opportunità nell'ambito del welfare di Gruppo
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INTESA SANPAOLO, CONGEDO MATRIMONIALE ANCHE PER LE COPPIE GAY

Firmato un accordo che riconosce anche agli omosessuali il diritto al congedo matrimoniale retribuito di 15 giorni. L’intesa è stata sottoscritta a margine di un più ampio Protocollo sull’Inclusione e sulle Pari Opportunità nell’ambito del welfare di Gruppo
INTESA SANPAOLO, CONGEDO MATRIMONIALE ANCHE PER LE COPPIE GAY
Anche le coppie omosessuali avranno diritto al congedo matrimoniale retribuito di 15 giorni. è quanto prevede l'accordo firmato oggi a Milano dal Gruppo Intesa Sanpaolo e dalle Organizzazioni Sindacali.
Il congedo sarà utilizzabile da tutti i dipendenti, senza distinzione di orientamento sessuale, che contrarranno un matrimonio valido in Italia o all'estero, con rito civile, cattolico o acattolico, pur in assenza di trascrizione nei registri dello stato, a condizione che dopo il matrimonio risultino conviventi.
Potranno quindi fare richiesta di congedo anche le coppie gay che si sono sposate all'estero (In Italia il matrimonio omosessuale non è previsto dalla legge) e coloro che si sono uniti in matrimonio secondo i riti religiosi riconosciuti dallo stato italiano (Valdese, Chiese Avventiste, Assemblee di Dio, Ebraica, Evangelica Battista, Evangelica Luterana, Santi degli Ultimi Giorni, Ortodossa, Apostolica, Buddista, Induista).
Inoltre, in base all'intesa, anche le coppie di fatto potranno beneficiare della regolamentazione e delle provvidenze economiche qualora uno dei conviventi o famigliari sia portatore di handicap gravi.
L'accordo è stato siglato in osservanza al Protocollo sull'Inclusione e sulle Pari Opportunità nell'ambito del welfare di Gruppo, con il quale saranno promosse intese collettive a favore di una politica di attenzione alla persona e alla famiglia.
In particolare, nel protocollo, sindacati e azienda hanno condiviso la necessità di prevenire: i favoritismi, gli abusi e le discriminazioni di genere, età, etnia, religione, appartenenza politica e sindacale, orientamento sessuale, lingua e diversa abilità; rispettare le diversità ed intervenire per eliminare le discriminazioni e garantire pari opportunità sul lavoro e nei rapporti tra le persone in azienda; sviluppare strumenti di condivisione delle informazioni, di scambio di esperienza e di confronto ed integrazione fra il personale.
E proprio queste saranno le linee guida che ispireranno i prossimi accordi.
"Abbiamo fatto un grande passo avanti in direzione dell'uguaglianza, delle pari opportunità e del valore delle differenze", chiosa Roberto Aschiero, Coordinatore FABI Intesa Sanpaolo.

v>”è un accordo innovativo e moderno, che dimostra come la contrattazione fra sindacati e azienda possa venire incontro alle esigenze della società, colmando spesso anche delle lacune legislative”, commenta Giuseppe Milazzo, Segretario Nazionale della FABI.

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