BANCO POPOLARE, I SINDACATI DANNO UN TAGLIO AGLI ESUBERI
Sindacati e azienda firmano l’accordo sulle tensioni occupazionali del 2015: uscite volontarie con buoni incentivi economici e riduzione degli esuberi sulle piazze di Roma e della Sicilia. Leggi il servizio de Il Sole 24 Ore
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Uscite volontarie con buoni incentivi economici e riduzione degli esuberi sulle piazze di Roma e della Sicilia, quelle più colpite dai tagli.
Questi i principali punti dell’accordo firmato questa notte tra Organizzazioni Sindacali e Banco Popolare, riguardanti le tensioni occupazionali relative al 2015 e alla rimodulazione della rete commerciale e della Direzione Territoriale del Centro-Sud.
La procedura era stata aperta dalla banca circa di un mese fa e prevedeva 330 esuberi, di cui 130 frutto della riorganizzazione degli sportelli in Sicilia e a Roma, con la chiusura prestabilita di 30 agenzie e un’area in Sicilia e tre filiali a Roma.
Grazie all’accordo, i sindacati hanno ottenuto l’apertura del Fondo di Solidarietà fino al 2020, che darà la possibilità a molti lavoratori che non hanno ancora i raggiunto i requisiti pensionistici di andare in esodo, riducendo così gli impatti occupazionali del piano.
In particolare le uscite previste tutte nell’arco del 2015, tra esodi e pensionamenti, saranno così suddivise: 50 in Sicilia, anziché le iniziali 70 e 50 sulla piazza di Roma, invece delle 60 dichiarate. Inoltre sono stati previsti 100 pensionamenti su tutto il territorio e 120 prepensionamenti, che soddisferanno le richieste di altrettanti lavoratori, i quali già avevano fatto domanda per uscire in base all’accordo del 23 gennaio scorso. Infine sarà data la possibilità a un numero massimo di altri 10 lavoratori di accedere alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà.
I dipendenti hanno tempo fino al 30 settembre per aderire al piano, con la possibilità di vedersi assegnati ottimi incentivi economici, che variano da un minimo di 2 a un massimo di 11 mensilità per i pensionabili e da un minimo a di 6 a un massimo di 8 per gli esodabili di Roma e Sicilia.
Ampie garanzie sono state ottenute anche sul fronte della mobilità territoriale e professionale, con l’applicazione di tutti gli accordi di gruppo in materia, che garantiscono specifiche tutele, indennità e flessibilità, anche per quanto riguarda i percorsi di carriera che si dovessero interrompere a causa della chiusura delle filiali.
L’azienda, poi, accoglierà le domande di trasformazione dell’orario di lavoro a part time anche oltre le percentuali previste dai vigenti accordi e conterrà al massimo le prestazioni lavorative supplementari, oltre a prevedere specifici percorsi di riconversione professionale.
Particolare attenzione, nell’ambito dell’accordo, è stata poi riservata alla Sicilia, il territorio più colpito dalla riorganizzazione e dove più forti sono i problemi legati all’occupazione e alla mobilità territoriale.
Sono così state previste una specifica indennità di pendolarismo, aggiuntiva a quella già esistente, e l’obbligo da parte dell’azienda di effettuare non meno di 10 assunzioni nell’isola per il 2015.
“Con questo accordo”, commenta Piero Marioli, Coordinatore FABI Banco Popolare, “abbiamo notevolmente contenuto gli impatti occupazionali del piano, attivando il nostro ammortizzatore sociale di categoria e salvaguardando la volontarietà delle uscite. Specifiche e robuste tutele sono state infine garantite ai lavoratori della Sicilia, che scontavano le maggiori difficoltà di ricollocazione”.
Verona 31/07/2014
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IL SOLE 24 ORE venerdì 1 agosto 2014
C’è l’accordo al Banco popolare
Le uscite ci saranno, ma solo volontarie e incentivate. Gli esuberi a Roma e in Sicilia anche, ma ridotti. La faticosa mediazione tra il Banco popolare e i sindacati ha portato l’altra notte all’accordo sui 330 esuberi nel 2015 e sulla rimodulazione della rete commerciale e della direzione territoriale del centro-sud.
Soltanto un mese fa il gruppo aveva aperto una procedura che prevedeva 330 esuberi: di questi 130 erano il frutto della riorganizzazione degli sportelli in Sicilia e a Roma. In particolare il Banco popolare ha annunciato la chiusura di 30 agenzie in Sicilia e una riorganizzazione che porterà alla chiusura di tre filiali a Roma. Ieri si è arrivati a un accordo che come spiega Roberto Speziotto, direttore risorse del Banco Popolare, «consente di proseguire nel percorso previsto dal Piano Industriale nello specifico degli obiettivi di efficienza operativa e di contenimento dei costi. Aver condiviso con i sindacati l’utilizzo di forme agevolate di uscita volontaria di 330 risorse, in possesso dei requisiti per il pensionamento o per l’accesso al fondo di solidarietà, contribuisce
al raggiungimento dell’obiettivo fissato per il 2015 di riduzione degli organici, che una volta raggiunto consentirà anche di assumere o stabilizzare 100 giovani così favorendo l’occupazione ed il ricambio generazionale».
Nella composizione delle 330 uscite, «sono stati previsti interventi specifici per i territori siciliano e romano che maggiormente soffrono degli effetti del perdurare della crisi economica e, quindi, hanno richiesto interventi mirati di riequilibrio degli assetti distributivi con conseguenti ricadute sulle risorse -prosegue Speziotto- Infatti grazie al fattivo e continuo confronto con i sindacati, è stato possibile riservare ad almeno 100 colleghi (50 siciliani e 50 romani) l’accesso alle forme agevolate di uscita, tutelando nel contempo quei colleghi che, per effetto della riorganizzazione, verranno interessati da forme di mobilità professionale e territoriale».
«Con questo accordo -spiega Piero Marioli, coordinatore Fabi del Banco Popolare
-abbiamo notevolmente contenuto gli impatti occupazionali del piano, attivando il nostro ammortizzatore sociale di categoria, e salvaguardando la volontarietà delle uscite». «Il negoziato è partito con durissime volontà aziendali e alla fine l’accordo raggiunto è un buon accordo perché parte dal presupposto di uscite volontarie, trovando soluzioni economiche e normative a favore dei colleghi interessati», aggiunge Daniela Ferruta coordinatrice Fisac del Banco popolare. I dipendenti hanno tempo fino al 30 settembre per aderire al piano, con la possibilità di vedersi assegnati incentivi economici, che variano da un minimo di 2 a un massimo di 11 mensilità per i pensionabili e da un minimo di 6 a un massimo di 8 per chi andrà in esodo a Roma e in Sicilia.
C. Cas.
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