Ad accordo quasi raggiunto su esodi volontari ed erogazione del premio aziendale, la banca cambia atteggiamento e fa saltare tutto. Seghezza: "Non capiamo un simile atteggiamento e di certo non accetteremo che a pagare siano i dipendenti"
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CARIGE, SALTA LA TRATTATIVA SU PIANO INDUSTRIALE E VAP

Ad accordo quasi raggiunto su esodi volontari ed erogazione del premio aziendale, la banca cambia atteggiamento e fa saltare tutto. Seghezza: “Non capiamo un simile atteggiamento e di certo non accetteremo che a pagare siano i dipendenti”
CARIGE, SALTA LA TRATTATIVA SU PIANO INDUSTRIALE E VAP

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Tutto da rifare in CARIGE, dopo la brusca interruzione delle trattative fra sindacati e azienda. La settimana scorsa, infatti, quando si pensava di essere vicini all’accordo, dopo mesi di incontri tra le parti, l’istituto di credito ha fatto un improvviso quanto inaspettato passo indietro.
Sul tavolo della discussione c’erano la gestione dei 600 esuberi previsti dal Piano industriale e la richiesta da parte del sindacato della corresponsione del VAP relativo al 2013 e non ancora erogato.
“Non ci aspettavamo una simile presa di posizione da parte dell’azienda – ha spiegato Stefano Seghezza, Coordinatore FABI CARIGE – era stata avviata, infatti, una discussione arrivata ormai a buon punto e che avrebbe, da una parte, garantito la gestione degli esuberi tramite esodi volontari, dall’altra l’erogazione del premio aziendale ai dipendenti”.
“Non capiamo – ha continuato Seghezza – il motivo di questo cambio d’atteggiamento, quando l’azienda ha raggiunto una solidità dal punto di vista sia patrimoniale sia organizzativo. L’aumento di capitale è, infatti, andato a buon fine, così come la cessione delle compagnie assicurative. I lavoratori, voglio ricordarlo, hanno dato il massimo in un periodo critico per l’istituto, proponendo, con ottimi risultati, le azioni di una banca che era in forte difficoltà e guardata con qualche preoccupazione dalla clientela. Ancora una volta, a rimetterci dovrebbero essere i dipendenti. Riteniamo, come FABI, che questa sia una politica inaccettabile”.
A questo punto, la discussione riprenderà, probabilmente, a settembre.
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