Tercas CARIPE al centro di importanti incontri questa settimana. Il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ha incontrato i sindacati e subito dopo i dipendenti della cassa di risparmio abruzzese per far chiarezza sul futuro della banca e, ribadendo l’importanza strategica del ruolo della Regione, si è impegnato a costituire un osservatorio del credito per monitorare la realtà locale e ha dato disponibilità a partecipare, se richiesto, al confronto sindacato-proprietà sul progetto industriale.

La FABI, apprezzando la disponibilità, ha comunque rimarcato l’importanza dell’unitarietà delle sigle e del coinvolgimento dei lavoratori.

Ma al centro dell’attenzione, questa settimana, è stata l’assemblea degli azionisti di Banca CARIPE, convocata dal commissario straordinario Riccardo Sora, per deliberare sulla copertura della perdita, mediante integrale utilizzo delle riserve e azzeramento del capitale sociale “con annullamento – si legge in una nota – delle azioni ordinarie, riportando a nuovo la perdita residua”.

I soci di CARIPE, controllata dalla Cassa di Teramo, festeggiano così la vicina uscita dal tunnel del commissariamento: una notizia che spiana la strada alla Popolare di Bari nel completamento del processo di integrazione di Banca Tercas.

Il prossimo 4 settembre, poi, i soci si riuniranno anche per approvare l’aumento di capitale in forma inscindibile e a titolo oneroso, riservato in opzione ai soci. Gli azionisti di CARIPE potranno, quindi, contribuire al salvataggio dell’istituto di credito, partecipando attivamente alla ricapitalizzazione sottoscrivendo il nuovo capitale sociale pro-quota al prezzo nominale di 5,16 euro ciascuna, da un minimo di 70 a un massimo di 90 milioni di euro, mediante l’emissione di 17.441.860 azioni massimo.

Vigili i sindacati, che pensano al futuro dei lavoratori. “Abbiamo chiesto al Presidente – ha spiegato Ruggero Adducchio, Segretario FABI Abruzzo – la salvaguardia dei livelli occupazionali e dell’intera rete di sportelli Tercas (113 sportelli che salgono a 160 considerando anche quelli di CARIPE). D’Alfonso si è mostrato molto disponibile ad ascoltare e preservare, per quanto possibile, le istanze del territorio e siamo fiduciosi sugli impegni che prenderà coi dipendenti “.

Resta ancora sul tavolo il piano industriale, che la Banca Popolare di Bari ha in serbo per la Tercas.Tre sembrerebbero i cardini dell’operazione. Il primo: nessuna razionalizzazione della rete, dato che il differente presidio geografico delle due realtà non produce sovrapposizioni territoriali, ma un pacchetto di sportelli potrebbe finire alla Cassa di Risparmio di Orvieto, anch’essa controllata dalla Popolare di Bari.

Secondo pilastro sarà l’ingresso degli uomini della popolare pugliese nella cassa abruzzese in due tempi: dirigenti e quadri s’insedieranno a partire dal mese di settembre mentre le figure che ricoprono ruoli più esecutivi non saranno inviate prima del marzo-aprile 2015, quando verrà effettuata anche la migrazione e la conseguente integrazione dei sistemi operativi. E, infine, il rinnovo delle cariche sociali (presidenza, cda e collegio sindacale) arriverà subito dopo l’uscita di scena del commissario straordinario, Riccardo Sora, il cui incarico terminerà il prossimo 20 settembre.

Pescara 28/08/2014