AFFARI ITALIANI, domenica 26 ottobre 2014 – 16:47:00
Stress test/ Sindacati soddisfatti per la tenuta del sistema. Sileoni (Fabi): “Incontro per Mps e Carige”. Intanto, il contratto bancario è ancora in alto mare
“Esprimiamo soddisfazione per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalità è stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilità, pur in presenza di un’ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige”.
Lando Maria Sileoni, Segretario generale della FABI, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, ha commentato esiti degli stress test e degli asset quality review resi noti oggi e sulle due banche finite dietro la lavagna della Bce vuole prevenire altri interventi sui costi del personale.
“Su Mps e Carige chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare”, ha infatti affermato e ha aggiunto: “Ora più che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contrato nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312 mila lavoratori del settore”. La vertenza sul rinnovo del contratto di categoria è entrata nel vivo da poche settimane e dovrebbe concludersi, in base a un comune impegno tra Abi e sindacati, entro il 31 dicembre di quest’anno. I banchieri hanno infatti fissato questa data come termine di eventuale disdetta del contratto stesso. Eppure le posizioni sono ancora distanti. Nell’ultimo incontro che si è svolto lo scorso lunedì a Roma Alessandro Profumo, capo delegazione sindacale di Abi e Presidente della “bocciata” Mps, ha dichiarato “che il costo del lavoro nelle banche non è più sostenibile”, che il contrato nazionale necessita di aggiornamenti e che, per quanto riguarda gli aumenti salariali automatici, è necessario avviare una riflessione sui temi del tfr e degli scatti d’anzianità. Infine Profumo ha sottolineato che ci sono grandi differenze di posizione in materia di area contrattuale, anche se ha poi ammesso di non voler smantellare il contratto nazionale, unica nota positiva per i sindacati. La trattativa, dunque, prosegue a oltranza e le parti hanno già definito il calendario dei lavori. Domani e il 29 ottobre partiranno due “cantieri” rispettivamente su area contrattuale ed inquadramenti, mentre il binomio salario/occupazione dovrebbe essere affrontato al tavolo principale. Durante l’ultimi incontro con Profumo il leader della FABI, Lando Maria Sileoni, ha ribadito la centralità della piattaforma contrattuale approvata dai lavoratori, nonché la centralità del contratto nazionale di lavoro. “Le banche rivendicano una generica riduzione dei costi, ma manca, a nostro avviso, una vera politica di rilancio di un settore, che non pu ò più vivere alla giornata”, ha detto Sileoni, “Se l’Abi continuerà a irrigidirsi sulle sue posizioni, continuando a chiedere di interrompere il riconoscimento politico del recupero dell’inflazione nel contratto, si andrà allo scontro. Serve la condivisione di un percorso a lungo termine”. Infine una stoccata ai manager del settore. “Fino ad oggi la vostra gestione ha prodotto 174 miliardi di sofferenze e per voi lauti stipendi che si aggirano attorno al milione e 745mila euro”, ha attaccato Sileoni.
REPUBBLICA.it – ECONOMIA & FINANZA, domenica 26 ottobre 2014
Stress test Bce: a 13 banche mancano 9,5 mld di capitale. In Italia chiesti 2,9 miliardi a Mps e Carige
(ansa) I dati al 31 dicembre 2013 della Bce mostrano 25 bocciature a livello Ue, di cui nove italiane. Considerando per ò le misure già prese quest’anno, le banche tricolori che dovranno chiedere soldi ai soci diventano solo due. Bankitalia: “Confermata solidità del sistema”. Ma le banche italiane hanno dovuto svalutare attivi come nessuno in Europa e sono a maggior rischio se il quadro macreoconomico dovesse peggiorare significativamente.
di A. GRECO, R. RICCIARDI, C. SCOZZARI MILANO – Sono 25 le banche bocciate dalla Banca centrale europea nel corso della valutazione dei 130 maggiori istituti continentali, che si è conclusa oggi a Francoforte con la diffusione dei risultati di un’analisi durata dieci mesi. Un numero che scende a quota 13 se si considerano gli aumenti di capitale effettuati nel corso del 2014, per circa 9,5 miliardi di ammanco. Per le tabelle dell’Eurotower, sono nove le banche italiane inizialmente bocciate; diventano quattro se si escludono quelle che hanno già rafforzato il patrimonio tra gennaio e settembre scorsi, per poi scendere a due se si considerano altre operazioni di irrobustimento patrimoniale computate a livello nazionale da Bankitalia. Alla fine, a dover rafforzare il capitale sono il Monte dei Paschi e Carige, rispettivamente per 2,11 miliardi e 814 milioni di euro. Nel primo caso si tratta di una cifra superiore alle attese del mercato, nel secondo l’ammontare si colloca nella parte alta della forchetta indicata dagli analisti come probabile ammanco. Carige ha già annunciato un aumento di capitale per non meno di 500 milioni, garantito per 650, oltre a dismissioni. La conferenza di Bankitalia: “Scenario italiano molto avverso” Nel complesso, secondo via Nazionale, “i dati confermano la solidità complessiva del sistema bancario italiano, nonostante i ripetuti shock subiti dall’economia italiana negli ultimi sei anni”. Sono state 15 le banche italiane sottoposte a revisione. Le due componenti della valutazione Aqr. Con l’esercizio della revisione degli attivi (Aqr, Asset quality review) della Bce, si sono confermate le note difficoltà degli istituti italiani: le banche tricolori hanno registrato la maggior svalutazione degli attivi in Europa, dovendo correggere valori iscritti a bilancio per 12 miliardi, più di quanto fatto in Grecia (7,6 miliardi). Dati che certificano il peggiorare della qualità del credito dovuto alla crisi economica e alla difficoltà di ottenere il rimborso dell’erogato. In ogni caso, la lettura dell’Aqr è risultata positiva per gli istituti italiani, se si considerano le misure attivate nel 2014, con nessun bocciato. “L’esame della qualità degli attivi bancari ha fatto emergere 136 miliardi aggiuntivi di prestiti deteriorati”, ha detto il vicepresidente della Bce, Victor Constancio, presentando i dati aggregati. Il quadro a livello europeo Stress test. L’analisi si è completata con gli “stress test” condotti da Bce ed Eba (European banking authority): una “prova di resistenza” che serve a verificare quanto un ipotetico peggioramento della situazione macroeconomica nazionale e continentale si pu ò riflettere sugli istituti. Nel caso italiano, si tratta di uno “scenario molto sfavorevole”, che ipotizza una nuova grave recessione nel triennio 2014-2016 dopo le due già patite dallo scoppio della crisi. Da questo secondo esercizio è emerso che le banche italiane sono maggiormente a rischio in caso di “scenario avverso”: il costo in termini di capitale supera i 35 miliardi, nessuno in Europa è a quel livello. Sempre Constancio ha spiegato che complessivamente, “nello scenario avverso degli stress test, le banche dell’Eurozona subirebbero una perdita sul capitale di circa 263 miliardi”. Promossi e bocciati La situazione al 31 dicembre 2013. Il risultato della revisione della Bce è da leggere tenendo conto anche di una successione cronologica dei dati di riferimento. L’Eurotower ha pubblicato infatti i “promossi e bocciati” prima in base ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013. Considerando la valutazione delle attività di bilancio insieme agli stress test, su quei dati è emerso che le 25 banche Ue bocciate presentano una carenza di capitale di 25 miliardi. Sempre alla fine del 2013, in Italia risultavano carenti di capitale nove istituti, per 9,7 miliardi di ammanco, insieme a tre greci e altrettanti ciprioti. Quelli tricolori, che nello stress test al 2016 hanno mostrato una patrimonializzazione primaria inferiore al 5,5% del totale degli attivi ponderati per il rischio, sono risultati: Carige (-2,4%), Mps (-0,1%), Credito Valtellinese (3,5%), Bper (5,2%), Bpm (4%), Popolare di Sondrio (4,2%), Popolare di Vicenza (3,2%), Banco Popolare (4,7%) e Veneto Banca (2,7%).
Il quadro delle 15 italiane, banca per banca
Gli aumenti del 2014. In un secondo momento, per ò, la Bce ha incluso nella valutazione gli aumenti di capitale che gli istituti hanno concluso nel gennaio-settembre 2014. Il risultato è che delle 25 banche iniziali, “12 hanno già coperto l’ammanco” di patrimonio, “con aumenti di capitale per un totale di 15 miliardi nel 2014″. Ne sono rimaste, quindi, 13 con una carenza di capitale totale di 10 miliardi. Anche in Italia, l’iniziale truppa di nove istituti si è assottigliata considerando le misure intraprese quest’anno: sono restate dietro la lavagna quattro banche – Bpm, Popolare di Vicenza, Mps e Carige – con esigenze di capitale che sono scese a 3,3 miliardi. I dati finali: due bocciate italiane. Il livello di analisi è andato poi ancor più in profondità, questa volta con l’esercizio delle Banche centrali nazionali di considerare le altre misure di rafforzamento messe in campo nel 2014, per esempio la cessione straordinaria di attivi. “Tenendo conto di queste misure, le potenziali carenze si riducono da 3,3 a 2,9 miliardi”, ha spiegato via Nazionale, “e interessano due banche: Banca Carige e Banca Monte dei Paschi di Siena, da tempo all’attenzione della Vigilanza. Tali carenze sono interamente riconducibili allo scenario avverso dello stress test”. Così si è giunti alla stretta finale, che riguarda appunto solo questi due istituti. “L’ammontare è pari all’1,6 per cento del capitale di migliore qualità delle banche italiane e allo 0,2 per cento del Pil del nostro paese”, ha spiegato ancora Bankitalia. A questi ‘shortfall’ (ammanchi) di capitale, fanno da contraltare le eccedenze che registrano 13 gruppi bancari tricolori, in surplus rispetto alle soglie prefissate nel comprehensive assessment della Bce, per un totale di 25,5 miliardi. Le conseguenze. Tutte le banche che presentano ammanchi di capitale, ha specificato la Bce nella nota, “devono preparare piani di ricapitalizzazione entro due settimane dall’annuncio dei risultati”, e cioè da oggi, e avranno fino a un massimo di nove mesi per coprire queste carenze patrimoniali. Le reazioni. Il Ministero dell’Economia ha commentato i risultati in una nota, spiegando che “confermano l’accresciuta capacità di tenuta del settore bancario nell’Unione Europea”. Apprezzata anche la pubblicazione dei dati, una “maggiore trasparenza” che “dovrebbe rassicurare i mercati e tutti i portatori di interessi sulla qualità dei bilanci delle banche e l’adeguatezza dei livelli di capitale”. Il Tesoro “confida che le residue carenze patrimoniali” delle banche italiane “saranno coperte con ulteriori operazioni di mercato”. Constancio, sul punto, ha predicato cautela sugli eventuali interventi degli Stati: “Ora tocca alle banche presentare i propri piani”, intanto “il meccanismo unico di vigilanza è pronto a lavorare con le banche per garantire che gli shortfall vengano coperti”. Per Danielle Nouy, presidente del comitato per la Vigilanza della Bce, quello odierno è “solo il primo passo verso una vigilanza giorno per giorno che sarà rigorosa, giusta e indipendente”. Per il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, “il mondo bancario è solido e pronto a sostenere la ripresa”. La Fabi, per bocca del segretario Lando Sileoni, esprime “soddisfazione” per la tenuta complessiva del sistema e chiede all’Abi “il rinnovo del contratto nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore”.
MF-MILANO FINANZA.it, domenica 26 ottobre 2014
Fabi chiede chiarezza ai vertici di Mps e Carige La Fabi, il principale sindacato dei bancari italiani, è pronta a chiedere delucidazioni sui piani dei due malati.
“Su Mps e Carige chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare”, ha scritto in una nota il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, dopo il comprehensive assessment della Bce.
“Esprimiamo soddisfazione”, ha aggiunto Sileoni, “per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalità è stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilità, pur in presenza di un’ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige”. Inoltre, la
Fabi richiama anche il tema del contratto: “Ora più che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contratto nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore”, conclude la nota della Fabi. (riproduzione riservata)
WALL STREET ITALIA, domenica 26 ottobre 2014
Banche: Fabi, ora rinnovo contratto e soluzioni per Mps e Carige “Esprimiamo soddisfazione per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalità è stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilità, pur in presenza di un’ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, il segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, a proposito degli esiti degli stress test e degli asset quality review resi noti oggi. “Su Mps e Carige -rileva- chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare. Ora più che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contrato nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore”.
ADNKRONOS 26 ottobre 2014 16:43
BANCHE: FABI, ORA RINNOVO CONTRATTO E SOLUZIONI PER MPS E CARIGE
Roma, 26 ott. (AdnKronos) – “Esprimiamo soddisfazione per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalità è stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilità, pur in presenza di un’ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, il segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, a proposito degli esiti degli stress test e degli asset quality review resi noti oggi. “Su Mps e Carige -rileva- chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare. Ora più che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contrato nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore”.
EPC, domenica 26 ottobre 2014 15:54
Bce, Sileoni: bene tenuta sistema, ora rinnovo contratto lavoro
Bce, Sileoni: bene tenuta sistema, ora rinnovo contratto lavoro Bce, Sileoni: bene tenuta sistema, ora rinnovo contratto lavoro Segretario generale Fabi chiede soluzioni rapide per Mps e Carige Roma, 26 ott. (TMNews) – “Esprimiamo soddisfazione per la tenuta complessiva dell`industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalità è stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilità, pur in presenza di una ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige”. Così Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, a proposito degli esiti degli stress test e degli asset quality review resi noti oggi. “Su Mps e Carige chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare. Ora più che mai chiediamo all`Abi il rinnovo del contrato nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore”, sottolinea il numero uno della Fabi. Men 26-OTT-14 15:54 NNNN
ASCA, domenica 26 ottobre 2014 15:55
Bce, Sileoni: bene tenuta sistema, ora rinnovo contratto lavoro – Bce, Sileoni: bene tenuta sistema, ora rinnovo contratto lavoro Segretario generale Fabi chiede soluzioni rapide per Mps e Carige (ASCA) –
Roma, 26 ott 2014 – “Esprimiamo soddisfazione per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalita’ e’ stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilita’, pur in presenza di una ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige”. Cosi’ Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, a proposito degli esiti degli stress test e degli asset quality review resi noti oggi. “Su Mps e Carige chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare. Ora piu’ che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contrato nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore”, sottolinea il numero uno della Fabi. Men 261555 OTT 14
RADIOCOR, domenica 26 ottobre 2014 15:27:33
Banche: Fabi, presto incontro con direzioni generali su Mps e Carige
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 26 ott – ‘Su Mps e Carige chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare”. Lo scrive in una nota il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, dopo il comprehensive assessment della Bce. “Esprimiamo soddisfazione – aggiunge – per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalita’ e’ stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilita’, pur in presenza di un’ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige’. Inoltre, la Fabi richiama anche il tema del contratto: “Ora piu’ che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contratto nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore’. com-mau (RADIOCOR) 26-10-14 15:27:33 (0112) 5 NNNN
RADIOCOR, domenica 26 ottobre 2014 15:45
Intesa Sp: Fabi, bene decisione della banca di assumere 100 precari
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 16 ott – Il sindacato dei bancari Fabi saluta con favore la decisione di Intesa Sanpaolo di assumere 100 precari confermata dal Ceo dell’istituto Carlo Messina nell’incontro con le rappresentanze del gruppo. In una nota, la Fabi ricorda come “con l’accordo sui pensionamenti incentivati firmato l’11 aprile del 2013, Intesa Sanpaolo si era impegnata a procedere a 100 nuove assunzioni, pescando nel bacino dei precari che avevano gia’ lavorato a tempo determinato in banca”. Il sindacato, quindi, “chiede al gruppo di rispettare quanto sottoscritto: di avviare, quindi, le procedure di selezione nei tempi prestabiliti e immettere nella rete risorse giovani, che hanno gia’ maturato un’esperienza importante all’interno dell’azienda e che potrebbero, dunque, rappresentare un valore aggiunto per l’istituto, soprattutto alla luce dell’intensa fase di cambiamento attraversata’. ‘In base al citato accordo – prosegue la segreteria nazionale della Fabi – Intesa Sanpaolo si era impegnata ad effettuare nuove assunzioni in numero pari e contestualmente ai pensionamenti volontari e incentivati del 2013, che sono stati circa un centinaio. Apprezziamo, pertanto, l’annuncio dell’azienda, fatto il 9 ottobre alle organizzazioni sindacali del gruppo, di voler procedere al piu’ presto alle assunzioni previste dalle intese, assunzioni che piu’ volte tutte le organizzazioni sindacali del settore hanno sollecitato’. com-mau (RADIOCOR) 16-10-14 15:45:58 (0546) 5 NNNN
ANSA, domenica 26 ottobre 2014
Bce: Fabi, ora soluzioni immediate per Mps e Carige
(ANSA) – ROMA, 26 OTT – “Esprimiamo soddisfazione per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalità è stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilità, pur in presenza di un’ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige”. Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, a proposito degli esiti degli stress test e degli asset quality review resi noti oggi.
“Su Mps e Carige chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare. Ora più che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contrato nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore”.
da ADNKRONOS via GUIDASICILIA.it, domenica 26 ottobre 2014
Banche: Fabi, ora rinnovo contratto e soluzioni per Mps e Carige
(AdnKronos) – “Esprimiamo soddisfazione per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalità è stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilità, pur in presenza di un’ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, il segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari, a proposito degli esiti degli stress test e degli asset quality review resi noti oggi.”Su Mps e Carige -rileva- chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare. Ora più che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contrato nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore”.
da RADIOCOR via BORSA ITALIANA.it, domenica 26 ottobre 2014
Banche: Fabi, presto incontro con direzioni generali su Mps e Carige
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 26 ott – ‘Su Mps e Carige chiediamo un incontro con le rispettive direzioni generali, per verificare le soluzioni che le banche vorranno adottare”. Lo scrive in una nota il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, dopo il comprehensive assessment della Bce. “Esprimiamo soddisfazione – aggiunge – per la tenuta complessiva dell’industria bancaria italiana, dove il ruolo del sindacato, dei lavoratori e delle professionalita’ e’ stato determinante per centrare gli obiettivi di stabilita’, pur in presenza di un’ingiusta diseguaglianza economica e sociale tra chi lavora nelle banche e chi le dirige’. Inoltre, la Fabi richiama anche il tema del contratto: “Ora piu’ che mai chiediamo all’Abi il rinnovo del contratto nazionale di categoria, senza inutili e ulteriori tentennamenti, per garantire certezze normative ed economiche ai 312mila lavoratori del settore’.com-mau (RADIOCOR) 26-10-14 15:27:33