v>La Corte d’Appello di Catania ha confermato la sentenza di primo grado, dando, così, ragione alla FABI, che aveva promosso contro l’azienda un ricorso per violazione dell’articolo 15 del Contratto Collettivo Nazionale, quello che prevede apposita procedura di contrattazione con gli organismi aziendali, in caso di ristrutturazioni con ricadute sul personale.
I fatti risalgono al 2009, quando la CRIAS aveva attuato un progetto di revisione dell’organigramma aziendale, senza informare preventivamente le Rappresentanze Sindacali, e senza renderle, dunque, partecipi degli impatti del piano sugli 87 lavoratori dell’azienda radicata in Sicilia, soprattutto nella provincia di Catania.
Da lì era partita la battaglia legale della FABI per vedere riconosciuti i propri diritti.
La causa si era conclusa con una prima vittoria già nel 2011, grazie al pronunciamento del Tribunale di Catania, ed ora la conferma di essere nel giusto è arrivata anche dalla Corte d’Appello.
“Siamo molto soddisfatti dell’esito della sentenza, che ha certificato la validità delle nostre motivazioni”, ha commentato Cetty Di Benedetto, Coordinatrice FABI Catania, “è stato rispedito al mittente il tentativo di mettere fuori gioco il sindacato e di ledere il diritto dei lavoratori a essere legittimamente rappresentati. Ora chiediamo che l’azienda rispetti quanto deciso dal giudice e revochi i provvedimenti messi in atto senza confronto preventivo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali”.