MPS, IL PIANO EUROPEO NON PORTA ESUBERI
Nell’incontro chiesto dai sindacati, all’indomani della bocciatura sugli stress test, l’Amministratore Delegato Viola ha confermato che il nuovo capital plan non avrà impatti sull’occupazione. FABI: “Bene così. Lavoratori hanno già dato”
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Il capital plan del Gruppo MPS non comporterà esuberi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti dal piano di ristrutturazione 2012-17.
è quanto assicurato oggi dall’Amministratore Delegato, Fabrizio Viola, ai sindacati aziendali, nel corso di un incontro riservato, avvenuto a Siena.
Il colloquio era stato richiesto dalla FABI e dalle altre organizzazioni sindacali, all’indomani del mancato superamento degli stress test da parte del Gruppo e alla richiesta avanzata dalla Banca Centrale Europea di ulteriori interventi sul capitale.
“Accogliamo positivamente le rassicurazione del management, che vanno proprio nella direzione auspicata dal sindacato. Fin da quando erano stati resi noti i risultati dei test della BCE, abbiamo chiesto a gran voce che il nuovo piano non avesse impatti sui lavoratori, i quali si son già fatti carico di notevoli sacrifici per risanare l’istituto”, ha commentato la Segreteria di Coordinamento FABI del Gruppo MPS.
Una volta fugati i dubbi sugli impatti occupazionali delle nuove misure, l’Amministratore Delegato Fabrizio Viola ha illustrato ai sindacati i dettagli del piano, che dovrà essere approvato da Francoforte entro la fine dell’anno.
L’aumento di capitale, da realizzare molto probabilmente a maggio, attraverso diritto d’opzione dei soci, sarà pari fino a un massimo di 2,5 miliardi. Nella cifra è incluso anche il totale del rimborso dei Monti Bond, di cui 750 milioni da restituire entro il 2016 e 250 nel 2017.
Otre al ricorso al mercato per rafforzare la liquidità, è prevista la dismissione di asset finanziari del valore di 220 milioni di euro, cioè la vendita di titoli di vario genere.
L’Amministratore Delegato del Gruppo MPS ha, poi, sottolineato che gli organismi europei hanno dato un giudizio positivo delle misure di risanamento della banca attuate negli ultimi tre anni, precisando, per ò, che ad oggi l’istituto presenta ancora alcune forti criticità da risolvere, come la qualità del credito, il portafoglio sofferenze e gli incagli. Difficoltà acuite dall’attuale situazione economica del Paese.
Infine, per quanto riguarda l’ipotesi di future aggregazioni, l’Amministratore Delegato Fabrizio Viola ha fatto sapere che per il momento non è arrivata alcuna indicazione stringente in merito.
Siena 06/11/2014
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