I sindacati firmano l'accordo sulle tensioni occupazionali. In arrivo 280 assunzioni e stabilizzazioni, 500 esodi volontari incentivati. Sì anche a forme volontarie e retribuite di sospensione dell'orario di lavoro. Citterio: "Nonostante clima d'incertezza, raggiunta intesa positiva"
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UBI, NUOVE ASSUNZIONI IN VISTA

I sindacati firmano l’accordo sulle tensioni occupazionali. In arrivo 280 assunzioni e stabilizzazioni, 500 esodi volontari incentivati. Sì anche a forme volontarie e retribuite di sospensione dell’orario di lavoro. Citterio: “Nonostante clima d’incertezza, raggiunta intesa positiva”
UBI, NUOVE ASSUNZIONI IN VISTA

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Raggiunto stanotte l’accordo tra sindacati e Gruppo UBI sul piano di riorganizzazione “Tensioni occupazionali”, presentato quasi due mesi fa dall’azienda.
Sul fronte della nuova occupazione, le Organizzazioni Sindacali sono riuscite ad ottenere 150 assunzioni nel biennio 2015-2016 e la stabilizzazioni di 130 precari.
Sono stati, inoltre, previsti 500 esodi volontari e incentivati dal primo febbraio. I lavoratori che sceglieranno il prepensionamento, percepiranno una retribuzione pari all’85% del loro attuale stipendio. I restanti 777 esuberi saranno, invece, gestiti attraverso forme di sospensione dell’orario lavoro, anche queste volontarie.
In particolare, i dipendenti potranno beneficiare di assenze e congedi retribuiti al 40%, coperti dall’azienda. Verrà, poi, incentivato l’accoglimento delle domande di trasformazione del rapporto di lavoro da full time a part time per i prossimi quattro anni e, nell’ottica di una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, si favorirà lo sviluppo dello smart working.
I sindacati hanno, infine, ottenuto la garanzia del mantenimento della contrattazione aziendale fino al 30 giugno 2016.
Confermate le misure su ferie ed ex festività soppresse, che dovranno essere fruite anno per anno.
La trattativa tra azienda e sindacati era iniziata a ottobre, dopo che UBI aveva presentato una revisione del modello organizzativo, che prevedeva la chiusura di 55 filiali e 59 mini-sportelli e la riqualificazione di 54 agenzie, dichiarando 1.277 esuberi pari a un taglio del costo del lavoro di 95 milioni di euro annui.
“Nonostante il clima d’incertezza, determinato dalla rottura delle trattative sul Contratto Nazionale a causa della posizione intransigente di ABI, siamo comunque riusciti a chiudere un accordo che tutela tutti i lavoratori del Gruppo”, commenta Paolo Citterio, Coordinatore FABI di UBI.
“Abbiamo, così, ottenuto nuove assunzioni di giovani e stabilizzazioni di precari e la salvaguardia della volontarietà delle uscite. Quest’accordo è, inoltre, innovativo poiché favorisce lo sviluppo di forme di flessibilità dell’orario di lavoro, che intercettano le esigenze personali e familiari dei lavoratori”.
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