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A partire dal primo febbraio stop alla contrattazione integrativa di settore. Ma Sileoni attacca dalle colonne del Corrire della Sera: “Federcasse replica il modello ABI. Non se ne sentiva il bisogno”
CORRIERE DELLA SERA martedì 30 dicembre 2014
Sileoni (Fabi): «Inaccettabile» – Credito cooperativo, Federcasse disdetta i contratti integrativi
Milano – La ragione starebbe tutta nella necessità di un «riordino complessivo della contrattazione collettiva del credito cooperativo». Da qui la formalizzazione della «disdetta» – a decorrere dal 1° febbraio – di tutti i contratti integrativi delle Bcc che complessivamente annoverano una forza lavoro di 36 mila addetti. Ad annunciarlo una nota di Federcasse, l’associazione associazione di rappresentanza degli istituti di credito cooperativo, che ha chiesto alle organizzazioni sindacali di rendersi disponibili per un incontro il prossimo 8 gennaio. Un tratto di penna per cancellare la contrattazione di secondo livello (e dove anche il contratto nazionale è in attesa di rinnovo da due anni) in un settore storicamente a bassa conflittualità. Secondo Lando Sileoni, segretario generale Fabi, si tratta di un unicum di cui si poteva fare a meno, «soprattutto Federcasse – rileva – sembra voler replicare il modello poco conciliante inaugurato dall’Abi Abi». In controluce – ed è la tesi accusatoria dei confederali – la “disdetta” fungerebbe da «strumento di pressione» per rivedere tutta la contrattazione di categoria e a ci ò gioverebbe la delega alle relazioni sindacali di Federcasse conferita a Marco Vernieri, un passato in Intesa Sanpaolo e Unicredit. Augusto Dell’Erba Erba, vicepresidente vicario di Federcasse, ritiene che l’avvio avvio della vigilanza unica europea (con l’ipotesi ipotesi di una razionalizzazione delle banche di credito cooperativo) denota uno scenario in movimento che porta «a dover rivisitare una serie di istituti non più attuali». Certo da qui al 1° febbraio c’è è tutto il tempo per ricomporre la vicenda. – Fabio Savelli