CREDITO COOPERATIVO, LAVORATORI IN PIAZZA A MARZO
Definito il calendario della mobilitazione dei lavoratori del Credito Cooperativo: assemblee fino alla fine di febbraio e sciopero ai primi di marzo, a cui si aggiungerà un ulteriore pacchetto di ore di astensione dal lavoro nelle singole Federazioni regionali.
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Definito il calendario della mobilitazione dei lavoratori del Credito Cooperativo.
Dopo aver proclamato lo stato d’agitazione lo scorso 8 gennaio, a seguito dell’indisponibilità manifestata da Federcasse a fare marcia indietro sulla disdetta degli integrativi e a trattare sul Contratto Nazionale, le Organizzazioni Sindacali hanno messo a punto le manifestazioni di protesta, che si articoleranno in varie tappe sul territorio.
Dopo il 22 gennaio, data in cui si svolgeranno gli attivi unitari, fino alla fine di febbraio saranno organizzate capillarmente le assemblee dei lavoratori, per renderli partecipi della situazione.
La prima giornata di sciopero nazionale sarà fissata presumibilmente ai primi di marzo, dopo la procedura di conciliazione. A questa si aggiungerà un pacchetto di ulteriori ore di sciopero da realizzare entro Pasqua nelle singole aree regionali.
Ogni Federazione locale delle BCC dovrà, insomma, vedersela con iniziative di sciopero e di mobilitazione nel proprio territorio di riferimento, con sit in e flash mob di fronte alle sedi locali e delle aziende di maggiore rilevanza.
Sono state, inoltre, avviate iniziative legali contro tutte quelle Federazioni che da febbraio disdetteranno i propri integrativi, come da disposizioni di Federcasse, venendo meno all’impianto regolamentare attuale.
Da qui la decisione dei sindacati d’impugnare i singoli i provvedimenti di fronte al giudice, chiamando in causa le singole BCC associate.
“Nelle assemblee illustreremo ai lavoratori la gravità dei provvedimenti di Federcasse che, se fossero accettati, riporterebbero il settore indietro di 50 anni, peggiorando le condizioni economiche e di lavoro nelle aziende del credito cooperativo, con ripercussioni negative anche sulla clientela. è necessaria la mobilitazione di tutta la categoria contro chi al dialogo e al buon senso ha preferito l’arroganza e la miopia politica”, ha commentato Luca Bertinotti, Segretario Nazionale FABI.
Roma 15/01/2015
IL SOLE 24 ORE venerdì 16 gennaio 2015
Il 2 marzo bancari in sciopero nelle Bcc
Anche i sindacati dei bancari delle Bcc proclamano lo sciopero: la data sarà presumibilmente il 2 marzo. Dopo aver ricevuto il via libera dalle assemblee dei lavoratori e dopo l’espletamento della procedura di raffreddamento con la controparte in sede ministeriale. è la conclusione dell’intersindacale di ieri, seguita alla rottura del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che riguarda 37mila lavoratori. Nell’incontro tra le parti della settimana scorsa, Federcasse, che ha annunciato la disdetta degli integrativi e la necessità di riformare la contrattualistica del settore, è rimasta ferma sulle sue posizioni e le organizzazioni (Fabi, Fiba, Fisac e Uilca) hanno deciso di non proseguire il negoziato. E di mobilitare la categoria.
Adesso verranno indetti gli attivi e fino alla fine di febbraio ci saranno le assemblee dei lavoratori. Il 2 marzo ci sarà lo sciopero nazionale. A seguire manifestazioni locali e un pacchetto di ulteriori ore di sciopero da realizzare entro Pasqua nelle regioni. I prossimi mesi per le federazioni locali passeranno tra sit in e flash mob. Inoltre i sindacati «hanno deciso di avviare iniziative legali contro tutte quelle Federazioni che da febbraio disdetteranno i propri integrativi, come da disposizioni di Federcasse, venendo meno all’impianto regolamentare attuale – si legge in una nota -. I singoli provvedimenti saranno impugnati di fronte al giudice, chiamando in causa le singole Bcc associate».
Le organizzazioni si muovono in modo compatto. Luca Bertinotti (Fabi), spiega che «nelle assemblee illustreremo ai lavoratori la gravità dei provvedimenti di Federcasse che, se fossero accettati, riporterebbero il settore indietro di 50 anni, peggiorando le condizioni economiche e di lavoro nelle aziende del credito cooperativo, con ripercussioni negative anche sulla clientela. è necessaria la mobilitazione di tutta la categoria». Per Alessandro Spaggiari (Fiba Cisl), la disapplicazione «creerebbe una condizione di imbarbarimento comportamentale che fonderebbe sulla discrezionalità il governo del potere e la contesa interna». Per questo «da oggi comincia una mobilitazione che durerà a lungo e senza zone franche. Chi di competenza risponderà di ci ò che ha fatto e delle tante strumentalizzazioni diffuse in questi mesi». Michele Cervone (Fisac Cgil) aggiunge che «due sono gli obiettivi prioritari: ripristinare le condizioni per rinnovare i patti di lavoro e misurare le effettive capacità e volontà del movimento di credito cooperativo di salvaguardare e rafforzare in positivo la propria peculiarità nel sistema creditizio e finanziario italiano». Giuseppe Del Vecchio (Uilca), è convinto che «sarà necessario coinvolgere tutti gli attori del credito Cooperativo, soci, comunità locali e stackeholder per informarli della gravità del momento e sulle conseguenze dei comportamenti assunti da Federasse. Questa non sarà una vertenza di breve durata, faremo di tutto per salvaguardare il futuro dei lavoratori e dell’intero sistema del Credito Cooperativo». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei
MF-MILANO FINANZA venerdì 16 gennaio 2015
Bcc, sciopero nazionale il 2 marzo
di Claudia Cervini
Uno sciopero nazionale indetto per i primi di marzo (quasi sicuramente il 2), assemblee dei lavoratori al via il 22 gennaio fino alla fine di febbraio e iniziative legali contro tutte quelle federazioni che dal mese di febbraio disdetteranno i propri integrativi. Sono queste le misure prese dalle organizzazioni sindacali a seguito dell’incontro intersindacale del 13 gennaio. Il meeting era stato indetto dopo che l’8 gennaio Federcasse aveva confermato la disapplicazione dei contratti integrativi di lavoro (a decorrere dal 1° febbraio 2015) nell’ambito del percorso complessivo di riordino della contrattazione collettiva degli addetti delle banche di credito cooperativo «è necessaria la mobilitazione di tutta la categoria», ha spiegato Luca Bertinotti, segretario nazionale della Fabi. «Federcasse auspica il superamento dell’attuale fase di stallo», aveva detto Augusto dell’Erba, vicepresidente vicario di Federcasse e presidente della delegazione negoziale. (riproduzione riservata)
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