BANCA ETRURIA, CONTO ALLA ROVESCIA PER L?ACCORDO SUGLI ESUBERI
La FABI e gli altri sindacati in trattativa serrata con Banca Etruria per gestire le oltre 400 eccedenze di personale. Scarin: “No a uscite obbligatorie e senza incentivo. Banca pensi a ridurre consulenze e compensi del CDA”. Leggi la dichiarazione su Il Sole 24 Ore
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La FABI e gli altri sindacati in trattativa serrata con Banca Etruria per gestire le oltre 400 eccedenze di personale. Scarin: “No a uscite obbligatorie e senza incentivo. Banca pensi a ridurre consulenze e compensi del CDA”. Leggi la dichiarazione su Il Sole 24 Ore
IL SOLE 24 ORE martedì 20 gennaio 2015
Banca Etruria, si tratta su 410 esuberi
è partita la corsa contro il tempo per trovare un accordo in Banca Etruria, dove l’azienda ha annunciato 410 esuberi (Fte, ossia full time equivalent). La procedura avviata in dicembre scade infatti all’inizio di febbraio e già questa settimana sono previsti due incontri per provare a definire una difficile sintesi delle posizioni, dopo che l’azienda in dicembre ha annunciato la necessità di una serie di interventi per recuperare efficienza operativa e produttività finalizzate ad un riequilibrio gestionale del gruppo che sia sostenibile ed in linea con l’evoluzione del sistema bancario. Anche perché l’istituto è alle prese con il processo di integrazione con una realtà bancaria maggiormente rilevante.
Nel frattempo, per ò, ha avviato un complesso piano straordinario. Straordinaria è infatti la misura che prevede una spending review importante, «anche attraverso la definizione di un nuovo modello organizzativo, con la strutturazione di uno specifico comparto aziendale dedicato alla gestione industrializzata dei crediti non performing, nonché con una ottimizzazione dei costi del personale, a fronte di 410 Fte in esubero stimati rispetto alle attuali esigenze organizzative».
I sindacati sostengono che il negoziato – su cui non pende il blocco delle relazioni industriali del settore, visto che ci sono in corso tensioni occupazionali – è in una fase molto delicata e «l’azienda, più che sul taglio del costo del lavoro, dovrebbe concentrarsi sulla riduzione di tutte quelle sacche d’inefficienza che davvero la penalizzano. Chiediamo un taglio delle consulenze, dei consiglieri d’amministrazione e dei loro gettoni di presenza. Quanto ai lavoratori, non accetteremo mai uscite obbligatorie e senza incentivo economico», dice Mauro Scarin, segretario nazionale della Fabi. Sergio Girgenti, segretario nazionale della Fiba Cisl aggiunge che «occorre affrontare nel suo complesso le ragioni delle difficoltà di questa banca, e delle relative responsabilità di chi l’ha guidata fino ad oggi e non solo proporre, come per ora ha fatto l’azienda, solo riduzioni drastiche del personale e del costo del lavoro, con pesanti sacrifici in termini economici». Nel negoziato si stanno studiando tutte le misure per ridurre l’impatto sui lavoratori, dal ricorso al Fondo di solidarietà per chi ha i requisiti fino ai contratti di solidarietà. Mercoledì e giovedì i prossimi incontri. © RIPRODUZIONE RISERVATA C.Cas.
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