CONTRATTO, IL PASSO INDIETRO DI ABI SULLA STAMPA

Ritirate le pregiudiziali, riparte il confronto sul Contratto. Sileoni: “Adesso possiamo riprendere a trattare. Vogliamo accordo con forte motivazione sociale”. Leggi i servizi del Sole 24 Ore, Milano Finanza, Messaggero, Corriere della Sera, Arena e Gazzetta del Sud
IL SOLE 24 ORE sabato 21 febbraio 2015
Bancari, l’Abi apre sugli scatti e il Tfr
Per ora, di certo, c’è che il costo del contratto dei bancari dovrà essere minimo. Dopo lo sciopero del 30 gennaio a cui ha partecipato oltre il 90% dei lavoratori, alla ripresa delle trattative Abi ammorbidisce la linea negoziale. I banchieri non parlano più di costo zero ma di costi minimi, vista anche la bassa inflazione e la difficile situazione congiunturale che chiede misure per poter tutelare meglio l’occupazione e per la stabilità del sistema. Ma non parlano nemmeno più di blocco strutturale degli scatti e della base di calcolo del Tfr. Secondo fonti bancarie la soluzione di compromesso potrebbe essere il congelamento, una misura congiunturale, limitata alla durata del contratto.
Rimanendo alle dichiarazioni ufficiali, come spiega il presidente del Casl Alessandro Profumo, «abbiamo ritirato le pregiudiziali ma manteniamo la nostra preoccupazione perché il costo del contratto deve essere minimo per garantire la sostenibilità del settore». La «necessità della minimizzazione dei costi», lascia intendere che ci sarebbe una disponibilità, seppure molto contenuta, a parlare di aumenti. Viene confermata la tempistica. Profumo ha ribadito la «volontà di chiudere entro il 31 marzo un contratto nazionale che, tenendo conto delle preoccupazioni sulla situazione economica delle banche, sia basato su elementi di sostenibilità». A confermare questa volontà c’è un calendario di incontri molto fitto con 3 nuovi appuntamenti il 25 febbraio, il 5 e il 10 marzo.
Questi incontri secondo i sindacati devono servire a scavare e valutare tutte le convergenze possibili affinché si possa poi valutare nei direttivi delle organizzazioni se esistano le condizioni per l’accordo. Dello sblocco del negoziato prendono atto tutte le sigle a cominciare dalla Fabi. «La posizione di Abi è cambiata e, con il ritiro da parte delle banche delle pregiudiziali strutturali su Tfr e scatti d’anzianità, il confronto potrà proseguire», dichiara il segretario generale Lando Maria Sileoni. «Vogliamo un contratto che abbia una forte motivazione sociale a difesa dell’occupazione con soluzioni che migliorino l’area contrattuale e il Fondo per l’occupazione, per garantire anche nuove assunzioni stabili di giovani – continua Sileoni -. Vogliamo, inoltre, un contratto che preveda un paracadute sociale per i lavoratori di banche che dovessero fallire e il recupero dell’inflazione per confermare il determinante peso politico della nostra contrattazione nazionale». Per il segretario generale della Fiba, Giulio Romani, «se il problema è il ritorno a una maggiore redditività delle banche e a una loro stabilità, si deve affrontare il nodo delle sofferenze bancarie, con una soluzione di sistema ma chiedendosi anche come mai ci sia stato così tanto cattivo credito, e questo non è un problema di costo del lavoro ma è un problema di gestione». Il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, auspica che la posizione dei banchieri «possa diventare una concreta volontà da parte di Abi, nei prossimi incontri, di fare un negoziato vero con l’obiettivo di rinnovare il contratto entro il 31 marzo». «Intendiamo rinnovare un contratto che, partendo dalle priorità della nostra piattaforma, confermi la difesa del salario dall’inflazione e abbia caratteristiche di un vero e proprio progetto sociale capace di parlare all’intero agli attuali occupai e alle nuove generazioni». «Se c’è la volontà di trattare il rinnovo del contratto in un mese si pu ò fare», aggiunge Massimo Masi, segretario generale Uilca. «Profumo ci ha chiesto flessibilità ma ci deve essere anche da parte delle aziende» e una condizione è che in questo mese di trattative «non ci siano fughe in avanti» in singole banche che in qualche caso, secondo Masi, stanno proponendo «strani» accordi integrativi. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei
MILANO FINANZA sabato 21 febbraio 2015
Abi, riparte la trattativa
di Claudia Cervini
Per i bancari quella del 20 febbraio è stata una giornata importante. I passi avanti da fare sul rinnovo del contratto nazionale sono ancora molti, ma intanto la trattativa è ripartita e l’obiettivo è chiudere entro marzo. L’Associazione dei Bancari Italiani ha ammorbidito la propria posizione ritirando le pregiudiziali strutturali su due questioni rilevanti dal punto di vista economico: il Tfr e gli scatti d’anzianità. Proprio su questi due nodi lo scorso 25 novembre era saltato il tavolo di trattativa sul rinnovo del contratto nazionale degli oltre 309 mila bancari italiani. Oltre alla conferma del Tfr e degli scatti di anzianità, è stata registrata un’apertura sui nuovi inquadramenti e sulle aree contrattuali che i sindacati vorrebbero sfruttare per spingere l’acceleratore sull’accesso dei giovani alla professione. Due aperture che hanno permesso la ripresa del dialogo e la definizione di un nuovo calendario d’incontri: gli appuntamenti sono fissati per il 25 febbraio e per il 5 e il 10 marzo. «Prendiamo atto che la posizione di Abi è cambiata e che, con il ritiro da parte delle banche delle pregiudiziali strutturali su Tfr e scatti d’anzianità, il confronto potrà proseguire», ha fatto sapere ieri la Fabi per voce del suo segretario generale Lando Maria Sileoni. Il dialogo non sarà semplice, perché Alessandro Profumo, presidente del Casl, ha ribadito la necessità di minimizzare i costi: il dibattito sugli elementi di natura economica non è quindi terminato. «Abbiamo tolto le pregiudiziali mantenendo la nostra preoccupazione sul costo del contratto, che deve essere minimo per garantire la sostenibilità del settore», ha affermato Profumo. Sia un recente comunicato ufficiale dell’Abi sia le parole di Profumo ribadiscono che l’obiettivo delle banche «è un contratto che possa conciliare le esigenze di recupero di redditività e produttività del settore con le esigenze occupazionali e di tutela dei salari dall’inflazione, prestando un’attenzione particolare a misure ancora più incisive sul fronte del lavoro giovanile». Oggi se le banche assumono un giovane a tempo indeterminato scatta l’intervento del Fondo ad hoc. Lo stipendio del giovane stabilizzato, per ò, nella prima fase è più basso del 18% rispetto ai minimi contrattuali (in sostanza i giovani cominciano a lavorare in banca guadagnando poco più di 1.200 euro netti mensili). La proposta dei sindacati, su cui l’Abi ha già accettato di discutere, è che la decurtazione, proprio per effetto dell’intervento del Fondo, scenda al 10%. Per il segretario generale di Unisin Falcri Silcea, Emilio Contrasto, «resta strategico, oltre alle richieste economiche e sull’occupazione, ridefinire attraverso il contratto il ruolo stesso delle banche nel sistema Italia, intervenendo anche sulla qualità del management al fine di riportare di nuovo le aziende di credito al servizio del territorio, delle famiglie e delle imprese». (riproduzione riservata)
CORRIERE DELLA SERA sabato 21 febbraio 2015
Il contratto del credito – Bancari, su Tfr e scatti riparte la trattativa
Il punto dirimente è la differenza filosofica che passa tra un “costo zero” (visto come fumo negli occhi dai confederali) un costo sostenibile (rivendicato dall’Abi) nel rinnovo del contratto collettivo nazionale di 309 mila bancari Ieri è ripartito il confronto tra Abi e sindacati sul contratto di categoria. Che era arrivato ad un punto morto anzi ad un braccio di ferro tra le due controparti tra scioperi generali e minacce di ricondurre il tutto alla contrattazione aziendale. L’Abi, come ha annunciato il capo delegazione Alessandro Profumo, ha deciso di ritirare il congelamento permanente degli scatti di anzianità e del trattamento di fine rapporto come compensazione al riconoscimento di circa 130 euro in tre anni, frutto di un adeguamento dei redditi all’inflazione che l’associazione bancaria stima all e i confederali al 4 Un’apertura da cui partire nei tre incontri che le parti hanno già fissato (25 febbraio 5 e 10 marzo) appuntamenti decisivi per evitare che dal 1 aprile gli addetti di filiale si trovino senza una cornice contrattuale nazionale Rileva Lando Sileoni segretario generale della Fabi, che la posizione dei sindacati è quella di un contratto che abbia “una forte motivazione sociale a difesa dell’occupazione”. Non sfugge lo scenario in evoluzione del settore dopo il via libera della riforma sulle Popolari che potrebbe preludere a fusioni ed aggregazioni tra istituti e a un’inevitabile gestione degli esuberi. Il rischio è che lo si debba fare senza un contratto nazionale e che la conflittualità possa tracimare a livello territoriale. A complicare il quadro la decisione della Banca d’Italia di chiudere 22 filiali entro il 2018. – Fabio Savelli
IL MESSAGGERO sabato 21 febbraio 2015

Banche, riparte la trattativa sul contratto

IL NEGOZIATO – R O M A – Riparte la trattativa fra banche e sindacati sul rinnovo del contratto. Dopo lo sciopero seguito alla rottura dei negoziati l’Abi compie un gesto di buona volontà ritirando le pregiudiziali sul Tfr e sugli scatti di anzianità e si profila quindi un possibile compromesso nel congelare almeno uno di questi elementi in modo da tenere basso il costo del contratto in un momento di crisi e arrivare alla chiusura prima della scadenza del 31 marzo. Abbiamo ritirato le pregiudiziali ha precisato il presidente del Casl Alessandro Profumo al termine della riunione con le parti e ricorda come per garantire la sostenibilità del settore in prospettiva anche la tenuta dell’occupazione il costo deve essere non zero ma certamente il minimo possibile. Soddisfatti ma vigili i sindacati che attendono ora di vedere le carte nel dettaglio e poter dare inizio così alla trattativa vera e propria sui singoli punti. Di certo a Palazzo Altieri vogliono chiudere entro il 31 marzo e il comitato esecutivo ha rinnovato la fiducia nella linea seguita da Profumo ma considerano ancora decisivo l’elemento economico pena il mancato rinnovo. Ritirata la pregiudiziale sulla strutturalità di Tfr e scatti si profila un compromesso anche sul congelamento del Tfr mentre più difficile appare un’operazione simile che insista sugli scatti per la contrarietà dei sindacati. Malgrado i segnali positivi su Pil e credito dicono le banche il quadro generale resta pesante e si profilano nuove sfide in termini di rafforzamento del capitale e qualità del credito che metteranno sotto pressione ulteriore i margini Per il segretario generale della Fiba Giulio Romani stavamo ancora aspettando che la trattativa cominciasse con il ritiro delle pregiudiziali ci sono finalmente le condizioni per farlo. Mentre il numero uno Fabi Lando Sileoni ricorda un altro tema cruciale Il recupero dell’inflazione per confermare il determinante peso politico della nostra contrattazione nazionale Sileoni chiede anche un contratto che abbia una forte motivazione sociale a difesa dell’occupazione con soluzioni che migliorino l’area contrattuale e il Fondo per l’occupazione per garantire anche nuove assunzioni stabili di personale giovane. Temi questi che presso le banche sembrano trovare ascolto e disponibilità di dialogo. Ora si vedrà se i negoziati andranno avanti prossimi incontri fra le parti sono stati fissati il 25 febbraio il 5 e 10 marzo Ec RIPRODUZIONE RISERVATA

BRESCIA OGGI – IL GIORNALE DI VICENZA sabato 21 febbraio 2015

BANCHE. Il costo del lavoro è determinante Apertura dell’Abi sul contratto Riparte il dialogo – Su scatti e Tfr via le pregiudiziali – I sindacati: “Ora la vera trattativa”

Roma. Riparte la trattativa fra banche e sindacati sul rinnovo del contratto nazionale. Dopo lo sciopero seguito alla rottura dei negoziati l’Abi Associazione bancaria italiana presieduta da Antonio Patuelli compie un gesto di buona volontà ritirando le pregiudiziali su Tfr e scatti di anzianità e si profila un possibile compromesso nel congelare almeno uno di questi elementi per tenere basso il costo del contratto in un momento di crisi e arrivare alla chiusura prima della scadenza del 31 marzo. Abbiamo ritirato le pregiudiziali ha dichiarato Alessandro Profumo presidente di banca Mps e del Casl Comitato affari sindacali e del lavoro dell’Abi al termine della riunione con le parti e ha ricordato come per garantire la sostenibilità del settore e in prospettiva la tenuta dell’occupazione il costo deve essere non zero ma di certo minimo. Soddisfatti ma vigili i sindacati che attendono di vedere le carte nel dettaglio per poter iniziare la trattativa vera e propria sui singoli punti. Di certo all’Abi la volontà sarebbe di chiudere entro il 31 marzo e il Comitato esecutivo ha rinnovato la fiducia nella linea seguita da Profumo ma considerano ancora decisivo l’elemento economico pena il mancato rinnovo. Ritirata la pregiudiziale sulla strutturalità di Tfr e scatti si profila un compromesso sul congelamento del Trattamento di fine rapporto mentre più difficile appare una operazione simile sugli scatti per la contrarietà dei sindacati. Il quadro generale secondo le banche malgrado i segnali positivi su pil e credito resta pesante e per le banche si profilano nuove sfide in termini di rafforzamento di capitale e qualità del credito che metteranno sotto pressione ulteriore i margini. Per Giulio Romani segretario generale della Fiba stavamo ancora aspettando che la trattativa cominciasse con il ritiro delle pregiudiziali ci sono finalmente le condizioni per farlo e il Lando Sileoni numero uno della Fabi ricorda un altro tema cruciale. Il recupero dell’inflazione per confermare il determinante peso politico della nostra contrattazione nazionale Sileoni chiede un contratto che abbia forte motivazione sociale a difesa dell’occupazione con soluzioni che migliorino l’area contrattuale e il Fondo per l’occupazione per garantire anche nuove assunzioni stabili di giovani. Temi che le banche sembrano ascoltare e sui quali emergono disponibilità di dialogo. Ora si vedrà se i negoziati procederanno I prossimi incontri sono stati fissati il 25 febbraio e il 5 e 10 marzo.
IL GIORNALE DI BRESCIA sabato 21 febbraio 2015
Bancari, riparte la trattativa per il contratto – Blocco di tfr e scatti di anzianità: l’Abi ritira le pregiudiziali, ma restano sul tavolo
ROMA – Si riparte è ripreso ieri a Roma il confronto sul rinnovo del contratto nazionale del settore bancario. Il presidente del Casl il comitato indicato per la trattativa da parte delle banche Alessandro Profumo aprendo l’incontro ha annunciato la decisione del Comitato sindacale di eliminare dal tavolo della trattativa la pregiudiziale sulla strutturalità dei due elementi economici oggetto di dibattito vale a dire quella sul tfr e sugli scatti di anzianità confermando al contempo la necessità della minimizzazione dei costi. Profumo ha evidenziato la forte coesione del comitato esecutivo dell’Abi ribadita il 18 febbraio a Milano sulla volontà di chiudere entro il 31 marzo un contratto nazionale che tenendo conto delle preoccupazioni sulla situazione economica delle banche sia basato su elementi di sostenibilità Prendiamo atto che la posizione di Abi è cambiata e che con il ritiro da parte delle banche delle pregiudiziali strutturali su tfr e scatti d’anzianità il confronto potrà proseguire. Così Lando Maria Sileoni segretario generale della Fabi margine dell’incontro di a Roma in Abi nel quale riferisce il sindacalista le banche hanno fatto un passo indietro sulle due pregiudiziali su scatti e tfr che lo scorso 25 novembre avevano fatto saltare il tavolo di trattativa sul rinnovo del contratto nazionale degli oltre 309mila addetti del settore Si riapre così il confronto la definizione di un nuovo calendario d’incontri fissati il 25 febbraio il 5 e il 10 marzo. Quella di ieri è la prima riunione tra le parti dopo il grande sciopero dei lavoratori bancari del 30 gennaio scorso. Andremo a vedere le carte che le banche avranno in mano nei prossimi incontri precisando che la partita del rinnovo del contratto nazionale è solo all’inizio. Resta per ò al sia l’attenzione sia la preoccupazione del movimento sindacale rispetto alla vertenza. Vogliamo un contratto che abbia una forte motivazione sociale a difesa dell’occupazione con soluzioni che migliorino l’area contrattuale e il Fondo per l’occupazione per garantire anche nuove assunzioni stabili di giovani. Vogliamo inoltre un contratto che preveda un paracadute sociale per tutti quei lavoratori di banche che dovessero malauguratamente fallire. Vogliamo infine recuperare l’inflazione per confermare il determinante peso politico della nostra contrattazione nazionale. La trattativa riparte anche se non è chiaro dove si andrà a cadere ovvero a chiudere. La partita tfr e scatti di anzianità resta sul tavolo anche se saltate le pregiudiziali diventano elementi della trattativa. Nel Bresciano sono 5100 i dipendenti di banche che fanno riferimento all’Abi. Nel 2014 gli sportelli in città e provincia erano 920 rispetto ai 975 che si registravano tre anni fa.

GAZZETTA DEL SUD sabato 21 febbraio 2015

Bancari, riprende la trattativa sul rinnovo del contratto

Leandro Nicola
ROMA – è ripreso ieri il confronto sul rinnovo del contratto nazionale del settore bancario. Il presidente del Casl Alessandro Profumo aprendo l’incontro ha annunciato la decisione del Comitato sindacale di eliminare dal tavolo della trattativa la pregiudiziale sulla strutturalità dei due elementi economici oggetto di dibattito vale a dire quella sul tfr e sugli scatti di anzianità confermando al contempo la necessità della minimizzazione dei costi. Profumo ha evidenziato la forte coesione del comitato esecutivo dell’Abi ribadita il 18 febbraio a Milano sulla volontà di chiudere entro il 31 marzo un contratto nazionale che tenendo conto delle preoccupazioni sulla situazione economica delle banche sia basato su elementi di sostenibilità. Prendiamo atto che la posizione di Abi è cambiata e che con il ritiro da parte delle banche delle pregiudiziali strutturali su tfr e scatti d’anzianità il confronto potrà proseguire. Lo dichiara Lando Maria Sileoni segretario generale della Fabi margine dell’incontro di ieri nel quale appunto riferisce il sindacalista le banche hanno fatto un passo indietro sulle due pregiudiziali su scatti e tfr che lo scorso 25 novembre avevano fatto saltare il tavolo di trattativa sul rinnovo del contratto nazionale degli oltre 309mila addetti del settore. Si riapre così il confronto la definizione di un nuovo calendario d’incontri fissati il 25 febbraio il 5 e il 10 marzo. Quella di ieri è stata la prima riunione tra le parti dopo il grande sciopero dei lavoratori bancari del 30 gennaio scorso. Andremo a vedere le carte che le banche avranno in mano nei prossimi incontri precisando che la partita del rinnovo del contratto nazionale è solo all’inizio. Resta per ò alta sia l’attenzione sia la preoccupazione del movimento sindacale rispetto alla vertenza. Vogliamo un contratto che abbia una forte motivazione sociale a difesa dell’occupazione con soluzioni che migliorino l’area contrattuale e il Fondo per l’occupazione”
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