Le assemblee dei lavoratori dicono sì alla mobilitazione contro la disdetta della contrattazione nazionale e dei contratti regionali. Il 2 marzo sciopero, previsti anche sit in davanti alle sedi delle Federazioni locali e delle maggiori BCC. Bertinotti: "Respingiamo arroganza di Federcasse"
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2 MARZO, BCC CHIUSE PER SCIOPERO

Le assemblee dei lavoratori dicono sì alla mobilitazione contro la disdetta della contrattazione nazionale e dei contratti regionali. Il 2 marzo sciopero, previsti anche sit in davanti alle sedi delle Federazioni locali e delle maggiori BCC. Bertinotti: “Respingiamo arroganza di Federcasse”
2 MARZO, BCC CHIUSE PER SCIOPERO
Lunedì 2 marzo sciopero nazionale degli oltre 37mila lavoratori delle Banche di Credito Cooperativo. Dal 2 al 31 marzo, inoltre, è indetta anche l'astensione dal lavoro straordinario e supplementare nel rispetto delle "franchigie " previste da legge e Contratto.
Durante le assemblee che si sono svolte sui territori dall'inizio di febbraio a oggi, i dipendenti del settore hanno approvato all'unanimità lo sciopero proclamato unitariamente dai sindacati di categoria, FABI, FIBA CISL, FISAC CGIL, UGL e UILCA, contro la disdetta della contrattazione nazionale e regionale deliberata unilateralmente da Federcasse lo scorso dicembre, e dunque adesso si preparano alla grande mobilitazione di lunedì.
Lo sciopero, che durerà per l'intera giornata, riguarderà tutto il personale delle 376 Banche di Credito Cooperativo: aree professionali, quadri direttivi, dirigenti, turnisti, apprendisti e lavoratori a tempo determinato.
Contemporaneamente, durante la mattinata, si svolgeranno presidi davanti alle sedi delle varie Federazioni regionali delle Banche di Credito Cooperativo e alle maggiori BCC, con manifestazioni previste a Roma, Padova, Salerno, Cosenza, Pietrasanta, Faenza, Fano e Castellana Grotte.
Sit in che si aggiungono a quelli già realizzati, circa una dozzina, dal 9 febbraio in poi sui territori e che hanno avuto ampia adesione da parte dei lavoratori.
La categoria torna a scioperare per la prima volta dopo 15 anni contro i recessi dei due livelli di contrattazione nazionale e regionale, il primo già in vigore, il secondo che diventerà esecutivo dal prossimo primo aprile. Provvedimenti, deliberati unilateralmente da Federcasse, che di fatto smantellano il quadro di regole e di diritti dei lavoratori del settore, condivisi negli anni tra le parti.
"Non possiamo non scioperare contro questo gesto di arroganza senza precedenti attuato da Federcasse, che a parole, ipocritamente, dice di volere il dialogo con i sindacati ma nei fatti ha sempre aggirato il confronto e pretende di cancellare con un colpo di mano tutta la contrattazione di settore per togliere tutele e diritti fondamentali ai lavoratori", dichiara Luca Bertinotti, Segretario Nazionale della FABI.
"Siamo convinti che la categoria reagirà compatta contro questa presa di posizione immotivata e intollerabile, che riporta il settore indietro di 50 anni".

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