iv style=”text-align: justify”>Il 2 marzo i lavoratori del Credito Cooperativo scioperano per rivendicare il loro diritto al Contratto. Bertinotti al Sole 24 Ore: “In piazza contro Federcasse, che con un colpo di mano vuole cancellare tutta la contrattazione di settore”. Leggi l’articolo di Cristina Casadei
IL SOLE 24 ORE venerdì 27 febbraio 2015
Sciopero delle Bcc dopo quindici anni di pace sociale
Le Bcc finiscono sotto le luci della ribalta. Per due volte, in poche settimane. Prima ci han pensato la Banca d’Italia e il Tesoro indicando le linee della riforma che dovrebbe coinvolgere i 379 istituti del sistema. Lunedì (il 2 marzo) ci pensano i sindacati che, dopo oltre 15 anni di pace sociale, tornano a scioperare coinvolgendo i 37mila bancari del credito cooperativo. Almeno fino a fine marzo (dal 2 al 31), poi, ci sarà anche l’astensione dal lavoro straordinario e supplementare.
Fabi, Fiba, Fisac, Ugl e Uilca spiegano che durante le assemblee che si sono svolte sui territori dall’inizio di febbraio a oggi, i lavoratori hanno approvato all’unanimità lo sciopero proclamato unitariamente dai sindacati di categoria contro la disdetta della contrattazione nazionale e regionale deliberata unilateralmente da Federcasse lo scorso dicembre e si preparano alla mobilitazione di lunedì. Contemporaneamente allo sciopero, durante la mattinata, si svolgeranno presidi davanti alle sedi delle varie Federazioni regionali delle banche di credito cooperativo e alle maggiori Bcc, con manifestazioni previste in particolare a Roma, Padova, Salerno, Cosenza, Pietrasanta, Faenza e Castellana Grotte. Sit in che si aggiungono a quelli già realizzati, circa una dozzina, dal 9 febbraio in poi sui territori e che hanno avuto ampia adesione da parte dei lavoratori.
«Non possiamo non scioperare contro questo gesto di arroganza senza precedenti attuato da Federcasse, che a parole, ipocritamente, dice di volere il dialogo con i sindacati ma nei fatti ha sempre aggirato il confronto e pretende di cancellare con un colpo di mano tutta la contrattazione di settore», dichiara Luca Bertinotti, segretario nazionale della Fabi. «Abbiamo incontrato migliaia di lavoratori nelle tante assemblee effettuate. C’è consapevolezza che la posta in gioco riguarda la legittima difesa del diritto ad avere un contratto di lavoro nazionale, ma anche un futuro sostenibile fondato su un’autoriforma delle Bcc», aggiunge il segretario nazionale della Fiba, Alessandro Spaggiari. Michele Cervone, segretario nazionale della Fisac reclama «una vera autoriforma del Credito cooperativo italiano, che ne rafforzi e consolidi la prospettiva». Massimo Masi, segretario generale della Uilca dichiara che «in assenza di un chiaro segnale di apertura ad un confronto serio e sereno, scevro da condizionamenti, la strada obbligata è quella di sostenere con la partecipazione compatta lo sciopero». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei