Il Tribunale di Parma impone la reintegra di un bancario del Credito Emiliano, ingiustamente licenziato per troppe assenze dovute a una grave patologia depressiva. La FABI di Lodi esulta: "Grande vittoria per i lavoratori"
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CREDEM, LA FABI OTTIENE L?ULTIMO REINTEGRO PRIMA DEL JOBS ACT

Il Tribunale di Parma impone la reintegra di un bancario del Credito Emiliano, ingiustamente licenziato per troppe assenze dovute a una grave patologia depressiva. La FABI di Lodi esulta: “Grande vittoria per i lavoratori”
CREDEM, LA FABI OTTIENE L?ULTIMO REINTEGRO PRIMA DEL JOBS ACT

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L’ultimo reintegro prima dell’entrata in vigore del Jobs Act riguarda proprio un lavoratore bancario del Credito Emiliano, A. F., assistito dalla FABI di Lodi.
Il Tribunale di Parma ha, infatti, disposto il reintegro del dipendente in azienda, dopo che la banca lo aveva ingiustamente licenziato per un numero eccessivo di assenze. I fatti risalgono a tre anni fa, quando l’uomo è stato trasferito dalla filiale di Lodi a una situata sull’Appennino tra Parma e Reggio, distante circa 140 kilometri da casa.
Da quel momento A. F. aveva cominciato a sviluppare un disturbo di adattamento con sintomi ansiosi e depressivi. Da qui l’impossibilità di recarsi al lavoro e le assenze. A niente era servito il certificato medico che riconosceva la patologia invalidante del lavoratore. In barba alle testimonianze dei dottori, la banca aveva fatto partire la lettera di licenziamento.
A quel punto il lavoratore si era rivolto alla FABI di Lodi e aveva sporto causa contro l’azienda, ricorrendo al Tribunale di Parma.
Poche settimane fa è arrivato il pronunciamento del giudice: le assenze del lavoratore erano giustificate. Dunque s’impone l’annullamento del provvedimento e la reintegra. L’istituto è stato anche condannato a corrispondere al bancario tutte le mensilità che avrebbe dovuto percepire dal 2011 al giorno dell’effettivo reinserimento sul posto del lavoro.
Come si legge nella sentenza, “le contestazioni disciplinari che hanno portato la banca a licenziare A. F. sono infondate”. Inoltre, “si deve rilevare come comunque mancherebbe la proporzionalità del provvedimento rispetto all’addebito”.
“Questa sentenza dimostra la fondatezza delle nostre ragioni ed è una grande vittoria per tutti i lavoratori”, ha commentato Ettore Necchi, Coordinatore FABI Lodi. Intanto il CREDEM ha annunciato che ricorrerà in appello.
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