Il Tribunale di Udine dà ragione alla FABI e impone il reintegro in azienda di alcuni lavoratori ceduti nel 2012, senza accordo sindacale, a una società che non aveva carattere bancario. Leggi gli articoli de Il Sole 24 Ore e Il Gazzettino
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HYPO ALPE ADRIA BANK DEVE REINTEGRARE I LAVORATORI

Il Tribunale di Udine dà ragione alla FABI e impone il reintegro in azienda di alcuni lavoratori ceduti nel 2012, senza accordo sindacale, a una società che non aveva carattere bancario. Leggi gli articoli de Il Sole 24 Ore e Il Gazzettino
HYPO ALPE ADRIA BANK DEVE REINTEGRARE I LAVORATORI
Il Tribunale di Udine condanna Hypo Alpe Adria Bank al reintegro di alcuni dipendenti bancari esternalizzati nel 2012 alla società Hypo Alpe Adria Leasing, all'epoca non iscritta all'ABI.
I lavoratori, assistiti dalla FABI, principale sindacato del credito, vincono così il ricorso presentato tre anni fa e riprendono possesso del loro posto di lavoro.
"Esprimiamo soddisfazione per il reintegro dei dipendenti - dichiara Guido Fasano, Segretario Coordinatore FABI Udine - Questa sentenza conferma la linea del sindacato in materia di esternalizzazioni e ricorda a Hypo Alpe Adria Bank, ma anche ad altri istituti di credito, che non si possono attuare cessioni di ramo d'azienda senza regole certe e in maniera selvaggia. Vinta questa battaglia legale, auspichiamo che il Gruppo, da anni in una situazione di "limbo", possa avere un futuro di maggiori certezze e serenità nell'interesse dei lavoratori e dei clienti".
I fatti al centro della contesa legale risalgono al 2012, quando la banca austriaca Hypo Alpe Adria Bank, profondamente radicata in Friuli e con molte filiali in Veneto e Lombardia, ha ceduto, senza accordo sindacale, 80 lavoratori in servizio presso la sede centrale di Tavagnacco (Udine) a Hypo Alpe Adria Leasing, società del Gruppo, che non aveva carattere bancario a cui era stata affidata la gestione dei crediti deteriorati.
I sindacati avevano chiesto precise garanzie occupazionali per i lavoratori oggetto di cessione, ma la banca aveva tirato dritto, concludendo l'operazione senza accordo con la controparte.
Da lì l'iniziativa della FABI di procedere contro la banca, promuovendo vertenze individuali e assistendo legalmente i dipendenti che ne facevano richiesta.
Nel dibattimento il sindacato si è appellato al Codice Civile, contestando al gruppo bancario di aver ceduto indiscriminatamente lavoratori alla nuova società, senza che vi fossero i presupposti per il trasferimento di ramo d'azienda.
Una linea difensiva giudicata valida dal tribunale di Udine, che ha condannato la banca al reintegro dei lavoratori e al pagamento delle spese processuali. Entro 60 giorni verranno rese note le motivazioni della sentenza.
Udine 03/06/2015

IL GAZZETTINO 4 giugno 2015
IL VERDETTO I dipendenti, già "esternalizzati" ad Alpe Adria Leasing, hanno fatto ricorso al Tribunale Reintegrati alla Hypo sei impiegati La Fabi: «Esistono persone di buona volontà che tentano di salvare gli oltre 300 posti di lavoro»
Elena Viotto
UDINE - Il Tribunale di Udine ha disposto il reintegro in Hypo Alpe Adria Bank di sei lavoratori che nel 2012 erano stati esternalizzati alla società Hypo Alpe Adria Leasing, all'epoca non iscritta all'Abi La sentenza è stata pronunciata il 28 maggio dal giudice del lavoro Giuliano Berardi, cui si erano rivolti per primi i sei lavoratori iscritti alla Fabi che, assistiti dall'avvocato udinese Paolo Toffoli, avevano presentato ricorso. E ora i lavoratori potranno riavere il loro posto in banca. darne notizia è stata la Fabi, principale sigla sindacale del credito. «Esprimiamo soddisfazione per il reintegro dei dipendenti - ha dichiarato Guido Fasano, segretario Fabi Udine - questa sentenza conferma la linea del sindacato in materia di esternalizzazioni e ricorda a Hypo Alpe Adria Bank, ma anche ad altri istituti di credito, che non si possono attuare cessioni di ramo d'azienda senza regole certe e in maniera selvaggia. Vinta questa battaglia legale, auspichiamo che il Gruppo, da anni in una situazione di limbo, possa avere un futuro di maggiori certezze e serenità nell'interesse dei lavoratori e dei clienti». fatti risalgono al 2012 quando la banca austriaca, con sede centrale a Tavagnacco e molte filiali in Veneto e Lombardia, aveva ceduto senza accordo sindacale 80 lavoratori a Hypo Leasing, cui era stata affidata la gestione dei crediti deteriorati. La Fabi, che aveva chiesto precise garanzie occupazionali, aveva così dato assistenza legale ai dipendenti che avevano deciso di promuovere delle vertenze individuali contro l'azienda per riavere il loro posto in banca. Nonostante il destino di Hypo Bank appaia sulla carta «segnato», con le indicazioni della Commissione europea che nell'ambito della crisi complessiva del gruppo Hypo prevedono la chiusura del ramo italiano della banca, la Fabi vede uno spiraglio per il futuro dell'istituto «Ci sono dei tentativi di persone di buona volontà - spiega sibillina senza aggiungere altro - che si stanno adoperando perché possa esserci un futuro per gli oltre 300 posti di lavoro in Italia».

IL SOLE 24 ORE.com 3 giugno 2015
Sì al reintegro degli esternalizzati di Hypo Alpe Adria Bank
di Cristina Casadei
Le esternalizzazioni del credito finiscono nel mirino del giudice del lavoro. Per il tribunale di Udine, infatti, il trasferimento dei lavoratori della Hypo Alpe Adria Bank alla Hypo Alpe Adria Leasing Spa, ora Heta Asset Resolution Italia Spa, è inefficace. A stabilirlo una sentenza che impone alla banca «di riammettere in servizio i ricorrenti nonché di provvedere a ogni conseguente e necessario adempimento».
I fatti risalgono al 2012, quando la banca austriaca molto radicata in Friuli e con filiali anche in Veneto e Lombardia, decise di esternalizzare 80 dipendenti alla società Hypo Alpe Adria Leasing. I sindacati avevano chiesto alla banca precise garanzie occupazionali per i lavoratori esternalizzati, senza per ò ottenerle, al punto che l’esternalizzazione avvenne senza accordo sindacale.
Un gruppo di lavoratori, assistiti dalla Fabi, si è per ò opposta al trasferimento, ha fatto ricorso e, dopo la sentenza, ritornerà al proprio posto di lavoro. Per Guido Fasano, segretario coordinatore Fabi Udine, «questa sentenza conferma la linea del sindacato in materia di esternalizzazioni e ricorda a Hypo Alpe Adria Bank, ma anche ad altri istituti di credito, che non si possono attuare cessioni di ramo d’azienda senza regole certe e in maniera selvaggia. Vinta questa battaglia legale, auspichiamo che il Gruppo, da anni in una situazione di limbo, possa avere un futuro di maggiori certezze e serenità nell’interesse dei lavoratori e dei clienti».
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