UCCMB, GARANZIE PER TUTTI I LAVORATORI
Firmato l’accordo tra Unicredit e sindacati. Sì al mantenimento del Contratto del credito e a garanzie occupazionali per i 700 dipendenti UCCMB ceduti a Fortress. Morelli: “Difesi tutti, nonostante operazione non prevedesse confronto sindacale”
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Firmato l’accordo tra Unicredit e le Organizzazioni Sindacali di categoria, FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL, UGL Credito, UILCA e UNISIN, a tutela dei 700 lavoratori di UCCMB, il ramo d’azienda addetto alla gestione dei crediti anomali, ceduto lo scorso febbraio dal Gruppo al fondo americano Fortress.
L’accordo, raggiunto dopo quattro mesi di serrate trattative, prevede una serie di garanzie occupazionali e normative per tutti i lavoratori in oggetto.
“Nonostante il sindacato non avesse gli strumenti giuridici e normativi per impedire la cessione e nonostante tale operazione non prevedesse l’obbligatorietà del confronto sindacale, abbiamo costretto comunque l’azienda a sedersi attorno a un tavolo e a negoziare con noi le dovute tutele contrattuali e occupazionali per i lavoratori, evitando che questi venissero abbandonati al proprio destino”, dichiara Mauro Morelli, Segretario Nazionale della FABI.
“Adesso vigileremo affinché la nuova società, comunque iscritta all’ABI, abbia quella continuità normativa e operativa che per anni ha caratterizzato i rapporti tra lavoratori e Unicredit. Ribadiamo, infine, tutta la nostra contrarietà alla cessione, incomprensibile da un punto di vista economico”, conclude Morelli.
Nello specifico, i sindacati hanno ottenuto a favore del personale confluito in Fortress: il mantenimento del Contratto del credito e l’iscrizione all’ABI della nuova società costituita; la possibilità di rientrate nel Gruppo Unicredit per i prossimi cinque anni, in caso di tensioni occupazionali non gestibili con altri strumenti, qualora ad esempio una nuova società subentri a Fortress nel controllo di UCCMB, oppure quest’ultima receda o modifichi il contratto di servizio con Unicredit. La garanzia di rientro in Unicredit sarà prevista, inoltre, per ulteriori 5 anni, se le tensioni occupazionali saranno imputabili alla stessa Unicredit, nel caso questa receda o modifichi il contratto di servizio con Fortress.
è stata, infine, confermata la validità dell’accordo sul piano industriale 2014-18 per tutti quei lavoratori di UCCMB che avevano già contrattato la loro uscita e la nuova proprietà ha preso atto dei trattamenti economici e normativi dei lavoratori previsti dal contratto integrativo di Unicredit.
Milano 12/06/2015
SOLE 24 ORE 13 giugno 2015
Intesa di garanzia per i 700 dell’Uccmb
Nulla – almeno per ora – cambierà per i 700 lavoratori di Uccmb (UniCredit credit management bank) dopo che ieri si è chiuso il capitolo più spinoso dopo la cessione della società da parte di Unicredit al fondo americano Fortress, in febbraio. Con l’accordo tra sindacati, UniCredit e Fortress è stata stabilita la continuità contrattuale – integrativo compreso- e l’eventuale possibilità di rientrare nel gruppo Unicredit in caso di tensioni occupazionali. Tutto è avvenuto in assenza di obblighi di legge e di contratto da parte di Unicredit.
«Nonostante il sindacato non avesse gli strumenti giuridici e normativi per impedire la cessione e nonostante tale operazione non prevedesse l’obbligatorietà del confronto sindacale, abbiamo costretto l’azienda a un tavolo e negoziare con noi le tutele contrattuali e occupazionali per i lavoratori», spiega il segretario nazionale della Fabi, Mauro Morelli che ribadisce la contrarietà alla cessione di Uccmb a Fortress.
L’accordo racconta del buon clima di dialogo che c’è nel Gruppo Unicredit, dove negli anni sono stati spesso affrontati con il sindacato momenti anche difficili. L’accordo di ieri rientra in questa tradizione di rapporti. Nel dettaglio, prevede che i 700 lavoratori confluiti in Fortress mantengano il contratto del credito e l’iscrizione all’Abi della nuova società. Inoltre la nuova proprietà ha preso atto di quanto previsto dal contratto integrativo di UniCredit. Oltre alla continuità contrattuale è stata condivisa la garanzia che, in caso di tensioni occupazionali non gestibili con altri strumenti, i lavoratori possano rientrate in UniCredit per i prossimi cinque anni. La garanzia di rientro in Unicredit sarà inoltre prevista per ulteriori cinque anni, se le tensioni occupazionali saranno imputabili alla stessa UniCredit, nel caso receda o modifichi il contratto di servizio con Fortress. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei
L’ARENA – BRESCIA OGGI E GIORNALE DI VICENZA 13.06.2015
Unicredit e sigle: intesa per i lavoratori di Uccmb
è stato firmato l’accordo tra Unicredit e le organizzazioni sindacali di categoria (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl credito, Uilca e Unisin) per i 700 lavoratori di Uccmb, il ramo d’azienda per la gestione dei crediti anomali, la cui cessione è stata sancita lo scorso febbraio al fondo statunitense Fortress. Lo ha reso noto ieri un comunicato della Fabi, secondo il quale l’accordo, raggiunto dopo quattro mesi di trattative, «prevede una serie di garanzie occupazionali e normative per tutti i lavoratori in oggetto» come il mantenimento del contratto del credito e l’iscrizione all’Abi della nuova società, la possibilità di rientrate nel gruppo Unicredit per i prossimi cinque anni in caso di tensioni occupazionali «non gestibili con altri strumenti, qualora ad esempio una nuova società subentri a Fortress nel controllo di Uccmb, oppure quest’ultima receda o modifichi il contratto di servizio con Unicredit». La garanzia di rientro in Unicredit è prevista inoltre per ulteriori 5 anni «se le tensioni occupazionali saranno imputabili alla stessa Unicredit, nel caso questa receda o modifichi il contratto di servizio con Fortress», spiega la Fabi. Confermati anche i trattamenti economici e normativi previsti dal contratto integrativo di Unicredit.
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