Concluse le oltre 700 assemblee: l'ipotesi d'accordo sul Contratto Nazionale riscuote un consenso plebiscitario. Sileoni: "Ora la partita si gioca nelle prossime fusioni. Non accetteremo politiche aggressive rispetto a eventuali tagli di personale"
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CONTRATTO ABI, OLTRE IL 96% DEI LAVORATORI DICE S?

Concluse le oltre 700 assemblee: l’ipotesi d’accordo sul Contratto Nazionale riscuote un consenso plebiscitario. Sileoni: “Ora la partita si gioca nelle prossime fusioni. Non accetteremo politiche aggressive rispetto a eventuali tagli di personale”
CONTRATTO ABI, OLTRE IL 96% DEI LAVORATORI DICE S?

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I lavoratori bancari approvano l’ipotesi d’accordo sul rinnovo del Contratto Collettivo di categoria con oltre il 96% di voti favorevoli.
A votare in tutto oltre 67mila addetti, per un totale di più di 64.500 sì raccolti nelle 700 assemblee, che si sono svolte su tutto il territorio nazionale dallo scorso 5 maggio fino al 15 giugno.
L’accordo sul rinnovo del Contratto ha riscosso ampio consenso dalla categoria non solo perché garantisce un aumento economico di 85 euro, pur in un contesto di deflazione, ma anche e soprattutto perché è riuscito a mettere in salvo l’area contrattuale e a rafforzare gli ammortizzatori sociali in uno dei momenti più difficili della storia del settore, con le fusioni ormai alle porte e gli inevitabili esuberi da gestire. Un Contratto interessante pure per i giovani, che si vedono aumentare il loro salario d’ingresso dell’8% e confermare gli incentivi per le assunzioni attraverso il Fondo per la nuova Occupazione.
Adesso le Segreterie Nazionali dei sindacati del credito si riuniranno per trasporre i vari punti dell’accordo nell’architettura del nuovo Contratto Nazionale, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2018.
“Il buon risultato conseguito è ormai alle spalle e siamo soddisfatti del voto positivo espresso dai lavoratori nelle assemblee”, dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario Generale FABI. “Ora la partita si gioca nelle prossime fusioni, quando a settembre inizierà una vera e propria rivoluzione nel settore. Non accetteremo piagnistei o politiche aggressive rispetto a eventuali tagli di personale. Il mondo bancario ha urgente necessità di una politica condivisa tra le parti sociali sulle nuove tecnologie e l’online, oltre che di un nuovo modello di banca, da realizzare azienda per azienda, con la condivisione dei sindacati. Se qualche banchiere pensa di poter fare affari e di dare così valore alle fusioni, scaricandone i costi sul personale, è fuori strada.
Nella trattativa per il Contratto di Lavoro, il sindacato restando unito ha dato dimostrazione di poter risolvere con determinazione ogni problema”.
Roma 17/06/2015
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