Chiusa la trattativa per gestire i 60 esuberi dichiarati a gennaio scorso dalla Cassa di Risparmio di Rimini. I sindacati sono riusciti a trovare una soluzione soddisfacente per il personale interessato dalla chiusura delle filiali di Molise ed Abruzzo.

Una trattativa complessa, iniziata il 27 gennaio, che nella tarda serata di ieri ha finalmente posto la parola fine. Nell’ipotesi di accordo siglata, che dovrà ora passare all’approvazione dei lavoratori che verranno chiamati ad esprimersi in assemblea, le Organizzazioni Sindacali sono riuscite ad ottenere:

I dati del personale interessato sono già dichiarati effettivi, in quanto, su base volontaria, hanno risposto positivamente alle proposte fatte.

Inoltre, nell’accordo è prevista la possibilità di usufruire del periodo di aspettativa fino a due anni (6 dipendenti) e l’allargamento incentivato dell’istituto del part time.

Per quanto riguarda le giornate di solidarietà, necessarie al recupero dei costi, l’azienda partiva da una richiesta di 45 giornate. I sindacati sono riusciti ad ottenere 20 giornate, da effettuarsi fino al 31 dicembre 2017, con adesione volontaria, e di cui 10 saranno ammortizzate al 60% dal Fondo.

Buone notizie, poi, per i giovani: apprendisti e tempi determinati verranno stabilizzati.

Soddisfazione, dunque, è stata espressa dalla delegazione FABI, guidata dal Segretario Nazionale Attilio Granelli.

“Si tratta sicuramente di un buon accordo – ha dichiarato Maria Cristina Magnani, Coordinatrice FABI Banca CARIM – che arriva alla fine di una trattativa lunga e difficile. La banca avrebbe comunque chiuso le filiali e il personale, 40 dipendenti di filiale più 20 delle direzioni, si sarebbe trovato in forte difficoltà, anche perché la mobilità era prevista solo per 8 dipendenti. Siamo, invece, riusciti a gestire gli esuberi e ad ottenere la stabilizzazione dei precari, compresi gli 11 colleghi cui era scaduto il contratto di apprendistato in corso di trattativa e che da ottobre riprenderanno a lavorare con contratto a tempo indeterminato”.

Infine, ma non meno importante, il Contratto Integrativo Aziendale si intende prorogato, sia nella parte normativa che in quella economica, fino al 31 dicembre 2017.

Da sottolineare anche che nei mesi scorsi alcune filiali, in particolare tutte quelle del Molise più quella di Vasto, sono state cedute alla Banca Popolare Pugliese che ha assorbito anche 18 dei 21 dipendenti (delle tre risorse rimanenti, due hanno chiesto ed ottenuto il trasferimento, mentre una è rientrata nel Fondo Esuberi); la filiale di Pescara centro, invece, è stata assorbita dalla Banca Popolare Molisana. Qui, dei 6 dipendenti presenti, quattro rimarranno alla Banca, mentre due hanno scelto l’incentivo all’esodo volontario.

Tutte le altre filiali saranno chiuse a partire dal 1° ottobre a meno che non si concretizzino ulteriori richieste da altre banche interessate. In questo caso, i sindacati torneranno ad incontrarsi con l’azienda.

Rimini, 15/07/2015