Ampia intervista su Milano Finanza del Responsabile Nazionale FABI dirigenti, Marco Boltri: "Con questo Contratto si gettano le basi per nuove tutele a favore della categoria. Negoziato andato a buon fine grazie al determinante peso politico della FABI"
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BANCHE, ANCHE I DIRIGENTI AL FONDO OCCUPAZIONE

Ampia intervista su Milano Finanza del Responsabile Nazionale FABI dirigenti, Marco Boltri: “Con questo Contratto si gettano le basi per nuove tutele a favore della categoria. Negoziato andato a buon fine grazie al determinante peso politico della FABI”
BANCHE, ANCHE I DIRIGENTI AL FONDO OCCUPAZIONE

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MF-MILANO FINANZA giovedì 16 luglio 2015
E’ una delle novità del nuovo contratto, raccontato dal responsabile Fabi – Banche, anche i dirigenti nel fondo occupazione
di Manuel Costa
Anche i dirigenti bancari hanno rinnovato il proprio contratto collettivo nazionale. L’esito della trattativa non era affatto scontato. L’Abi aveva, infatti, disdetto il contratto nazionale con decorrenza dal 15 luglio. Con l’accordo firmato lunedì anche per loro, da sempre sprovvisti di paracadute, saranno previste delle nuove forme di tutela in caso di perdita del posto di lavoro.
«Un risultato soddisfacente», secondo Marco Boltri, responsabile nazionale Fabi dirigenti, «La Fabi, sindacato di categoria più rappresentativo, ha potuto esercitare il suo rilevante peso politico portando a buon fine il negoziato».
Esperto di contrattualistica dei dirigenti, Boltri ha scelto di aderire alla Fabi dopo aver rivestito per anni la carica di Segretario nazionale in Dircredito, organizzazione che ha abbandonato perché in aperto dissenso con «l’operazione First Cisl».
Domanda. Quali sono i punti qualificanti dell’accordo di rinnovo del contratto?
Risposta. Abbiamo mantenuto una contrattazione collettiva per i dirigenti, laddove nel resto d’Europa i rapporti di lavoro tra questa categoria e le aziende bancarie sono perlopiù regolati a livello individuale e di legge, senza un quadro di norme e tutele condivise. Abbiamo confermato l’attuale struttura stipendiale e il sistema di calcolo del Tfr ed è stato riconosciuto un significativo allungamento del periodo di comporto per malattie oncologiche da 30 a 36 mesi. Nonostante la posizione di Abi sugli scatti d’anzianità, abbiamo salvaguardato quello in corso di maturazione e quelli già maturati, li abbiamo fatti confluire in un assegno ad personam non riassorbibile. Così non si verificherà una diminuzione del potere d’acquisto delle retribuzioni.
D. Un contratto figlio di tempi difficili?
R. No, è molto di più. Infatti per la prima volta l’Abi ha dovuto ingoiare il rospo di concordare dei sistemi di ricollocazione per i dirigenti nell’ambito del Fondo per la nuova occupazione. Questo è un punto politicamente molto rilevante, perché si è cominciato a costruire un quadro di tutele soprattutto in vista delle prossime fusioni. è passato il concetto che il dirigente non è equiparabile al top manager e non gode certo delle buonuscite milionarie di un qualsiasi amministratore delegato. Inoltre la Fabi potrà finalmente assistere i dirigenti in sede di commissione conciliare aziendale o di gruppo.
D. Quali sono i motivi che l’hanno spinta ad abbandonare la Dircredito?
R. La Fabi da sempre è un sindacato autonomo fortemente radicato nel settore bancario, che risponde soltanto ai propri iscritti. Non ha l’obiettivo di diventare un generico sindacato dei servizi e di livellare i trattamenti economici e normativi dei vari settori. Insomma, persegue solo gli interessi della categoria. Per dirla in una battuta: con la Fabi, un domani, i lavoratori bancari non corrono il rischio di trasformarsi in postali.
D. I prossimi appuntamenti?
R. Abbiamo costituito un gruppo di lavoro, che sarà ampliato e che si occuperà soltanto dei dirigenti delle banche. Vogliamo difenderli in ogni sede, a iniziare dalle prossime fusioni, per garantire loro una vera tutela normativa e contrattuale rispetto alla quotidianità dei problemi. Sono da subito disponibile a contattare tutti quei dirigenti che vogliono essere rappresentati da un vero sindacato autonomo e che hanno a cuore due obiettivi: il benessere delle loro banche e un senso di giustizia e di tutela, che per colpa di qualcuno in questi ultimi anni particolarmente difficili è venuto meno. Come Fabi siamo convinti che la categoria dei dirigenti apprezzerà questa nostra iniziativa. (riproduzione riservata)
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