UNIPOL BANCA, RAGGIUNTO L?ACCORDO SULLA RIORGANIZZAZIONE
Esodi volontari e incentivati per coloro che matureranno i requisiti pensionistici e tutela delle garanzie sanitarie e assicurative. Di Martino: “Accordo molto soddisfacente”
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Una notte serrata, alla fine della quale i sindacati trovano l’accordo con UNIPOL Banca. La settimana scorsa, infatti, si è conclusa la trattativa avviata a maggio scorso, quando l’azienda aveva comunicato alle Organizzazioni Sindacali l’attivazione della procedura per la “gestione di ristrutturazioni e riorganizzazioni che possono prefigurare ricadute negative sui livelli occupazionali” (legge 223/1991 – licenziamenti collettivi).
Da UNIPOL banca, fin dalla prima comunicazione, era stata confermata la necessità di pervenire ad una riduzione dei costi del lavoro, da attuarsi sia attraverso la razionalizzazione della rete distributiva delle filiali, con 15 filiali già individuate da accorpare o chiudere più ulteriori cinque, sia attraverso la razionalizzazione degli organici.
“L’accordo raggiunto – ha spiegato Adriano Di Martino, Coordinatore FABI UNIPOL Banca – è un accordo che va nella direzione della piena salvaguardia dei lavoratori che, con un’azienda intenzionata a ridurre il costo del lavoro, rischiava di vedersi applicata la legge 223 sui licenziamenti collettivi. Siamo molto soddisfatti per quanto raggiunto e per le molteplici possibilità di cui il personale coinvolto potrà beneficiare per l’accesso all’esodo volontario e incentivato”.
In particolare:
- per coloro che hanno già maturato o matureranno entro il 30 giugno 2016 i requisiti pensionistici è prevista la possibilità di accedere, entro il 15 ottobre, al bando che prevede un incentivo all’esodo di 6, 9 o 12 mensilità a seconda dell’età anagrafica;
- a partire da gennaio 2016 verrà attivato un piano di esodo volontario ed incentivato, che prevede incentivi economici in base a maturazione dei requisiti pensionistici e data di accesso al fondo;
- inoltre, per tutto il personale è previsto il mantenimento, per l’intera durata di permanenza al fondo di solidarietà, del versamento a carico dell’azienda dei contributi per la previdenza complementare, delle garanzie della polizza sanitaria (fino all’anno successivo all’effettiva data di pensionamento), della polizza vita, delle condizioni assicurative bancarie per il personale in servizio, della maturazione del premio di anzianità e dell’indennità per i familiari portatori di handicap.
Infine, nel caso che dovessero intervenire modifiche normative, che spostino la data di maturazione della pensione oltre il termine massimo di permanenza nel Fondo, le parti si incontreranno per trovare ulteriori soluzioni che accompagnino i lavoratori alla pensione.
Bologna, 20/07/2015
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