Dopo cinque mesi di dure trattative, i sindacati firmano la prima tranche di accordi di ristrutturazione di TERCAS e CARIPE, i due istituti di credito commissariati e poi acquisiti dalla Banca Popolare di Bari a ottobre dell’anno scorso.

Si tratta di una prima fase di riorganizzazione che ha interessato le Direzioni Generali, a cui ne seguiranno a breve altre di razionalizzazione della rete, fino ad arrivare all’integrazione delle due banche nella capogruppo, procedure che saranno gestite dalle Segreterie Nazionali.

La FABI e gli altri sindacati sono riusciti a ottenere che la ristrutturazione non avesse impatti traumatici sui dipendenti. Sono così state concordate uscite volontarie e incentivate: pensionamenti ed esodi per coloro che matureranno i requisiti pensionistici entro il 2020 ed è stata negoziata la possibilità di accettare le domande di trasformazione del rapporti di lavoro da full time a parte time, compatibilmente con le esigenze dell’azienda.

Oltre a ci ò, sono state stabilite altre forme morbide di riduzione del costo del lavoro, come la limitazione degli straordinari, ed è stata confermata l’indennità di pendolarismo e le condizioni di accesso agevolato ai mutui per il personale in servizio.

Regolamentate anche la formazione e la mobilità territoriale, con la raccomandazione all’azienda, fatta mettere nero su bianco dai sindacati, di “non utilizzare la mobilità in termini di condizionamento professionale o di vita dei dipendenti”.

“è un accordo soddisfacente”, commenta Silvano Iannetti, Segretario di Coordinamento FABI della Popolare di Bari “raggiunto in un momento particolarmente difficile: abbiamo scongiurato interventi traumatici sui lavoratori, garantendo alcuni istituti, come ad esempio l’indennità di pendolarismo e le condizioni di accesso agevolato ai mutui, che erano in scadenza”.

Pescara 22/07/2015