Se le indiscrezioni di stampa dovessero essere confermate, il Gruppo col nuovo piano industriale sarebbe pronto a tagliare oltre 500 posti lavoro e chiudere un centinaio di sportelli. Xausa: "Inaccettabile che le colpe di una gestione tutt'altro che trasparente ricadano su lavoratori"
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POPOLARE VICENZA, IL NO DELLA FABI AI 600 ESUBERI

Se le indiscrezioni di stampa dovessero essere confermate, il Gruppo col nuovo piano industriale sarebbe pronto a tagliare oltre 500 posti lavoro e chiudere un centinaio di sportelli. Xausa: “Inaccettabile che le colpe di una gestione tutt’altro che trasparente ricadano su lavoratori”
POPOLARE VICENZA, IL NO DELLA FABI AI 600 ESUBERI

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“Se i 600 esuberi del Gruppo Banca Popolare di Vicenza dovessero essere confermati, ci troveremmo di fronte alla solita beffa confezionata ad arte contro i lavoratori”.
Così Giuliano Xausa, Segretario Nazionale della FABI, ha risposto alle indiscrezioni di stampa che vedrebbero l’istituto pronto a tagliare oltre 500 posti di lavoro e chiudere un centinaio di sportelli nel nuovo piano industriale che sarà presentato ufficialmente domani ai sindacati.
“Riteniamo inaccettabile che le colpe di una gestione tutt’altro che trasparente dell’istituto vengano fatte pagare ancora una volta ai dipendenti”, ha sottolineato Xausa.
“Contrasteremo in tutte le sedi questa politica selvaggia di taglio al costo del lavoro. Mandare a casa 600 addetti vuol dire eliminare il 10% dell’attuale organico della banca, impoverendone risorse e professionalità.
Crediamo che mai come in questo momento al Gruppo servano proposte chiare di rilancio e una visione industriale a largo respiro, non l’ennesimo bagno di sangue a danno dei lavoratori e dell’istituto stesso”, ha concluso il Segretario Nazionale della FABI.
Vicenza 29/09/2015
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Pop. Vicenza: Fabi, sì rilancio, no bagno sangue lavoratori
(ANSA) – MILANO, 29 SET – “Se i 600 esuberi del gruppo Banca Popolare di Vicenza dovessero essere confermati, ci troveremmo di fronte alla solita beffa confezionata ad arte contro i lavoratori”. Così il segretario nazionale della Fabi, Giuliano Xausa, commenta le indiscrezioni emerse alla vigilia della presentazione del piano industriale. A suo avviso servono “proposte di rilancio” e non “l’ennesimo bagno di sangue a danno dei lavoratori”.
“Riteniamo inaccettabile che le colpe di una gestione tutt’altro che trasparente dell’istituto vengano fatte pagare ancora una volta ai dipendenti. Contrasteremo in tutte le sedi questa politica selvaggia di taglio al costo del lavoro. Mandare a casa 600 addetti vuol dire eliminare il 10% dell’attuale organico della banca, impoverendone risorse e professionalità.
Riteniamo che in mai come in questo momento al gruppo servano proposte chiare di rilancio e una visione industriale a largo respiro, non l’ennesimo bagno di sangue a danno dei lavoratori e dell’istituto stesso”.(ANSA).
Pop.Vicenza: Fabi, 600 esuberi in nuovo Piano sono beffa a lavoratori
martedì 29 settembre 2015 – 17:28
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 29 set – “Se i 600 esuberi del gruppo Banca Popolare di Vicenza dovessero essere confermati, ci troveremmo di fronte alla solita beffa confezionata ad arte contro i lavoratori”. Cosi’ Giuliano Xausa, segretario nazionale della Fabi, commenta le indiscrezioni sui tagli di personale che sarebbero previsti dal nuovo piano industriale della Banca Popolare di Vicenza, che sara’ annunciato domani. “Riteniamo inaccettabile che le colpe di una gestione tutt’altro che trasparente dell’istituto vengano fatte pagare ancora una volta ai dipendenti – aggiunge Xausa – Contrasteremo in tutte le sedi questa politica selvaggia di taglio al costo del lavoro. Mandare a casa 600 addetti – prosegue – vuol dire eliminare il 10% dell’attuale organico della banca, impoverendone risorse e professionalita’. Riteniamo che mai come in questo momento al gruppo servano proposte chiare di rilancio e una visione industriale a largo respiro, non l’ennesimo bagno di sangue a danno dei lavoratori e dell’istituto stesso’, conclude.
Com-Ppa-
BPVI: FABI, INACCETTABILE BEFFA 600 ESUBERI =
Roma, 29 set. (Adnkronos/Labitalia) – ”Se i 600 esuberi del Gruppo Banca Popolare di Vicenza dovessero essere confermati, ci troveremmo di fronte alla solita beffa confezionata ad arte contro i lavoratori”. Lo dichiara Giuliano Xausa, segretario nazionale della Fabi.
”Riteniamo inaccettabile -aggiunge Xausa- che le colpe di una gestione tutt’altro che trasparente dell’istituto vengano fatte pagare ancora una volta ai dipendenti. Contrasteremo in tutte le sedi questa politica selvaggia di taglio al costo del lavoro. Mandare a casa 600 addetti vuol dire eliminare il 10% dell’attuale organico della banca, impoverendone risorse e professionalità”.
“Crediamo che mai come in questo momento al Gruppo servano proposte chiare di rilancio e una visione industriale a largo respiro, non l’ennesimo bagno di sangue a danno dei lavoratori e dell’istituto
stesso”, conclude l’esponente della Fabi.
(Map/Adnkronos)
29-SET-15 17:57
Bpvi, Fabi: inaccettabili 600 esuberi dichiarati dalla banca

ZCZC 4 eco gn00 atlk rg21 XFLA Bpvi, Fabi: inaccettabili 600 esuberi dichiarati dalla banca Contrasteremo taglio 10% dell ‘attuale organico Roma, 29 set. (askanews) – “Se i 600 esuberi del Gruppo Banca Popolare di Vicenza (Bpvi) dovessero essere confermati, ci troveremmo di fronte alla solita beffa confezionata ad arte contro i lavoratori”. Lo dichiara Giuliano Xausa, Segretario nazionale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei lavoratori bancari.”Riteniamo inaccettabile che le colpe di una gestione tutt ‘altro che trasparente dell ‘istituto vengano fatte pagare ancora una volta ai dipendenti. Contrasteremo in tutte le sedi questa politica selvaggia di taglio al costo del lavoro. Mandare a casa 600 addetti vuol dire eliminare il 10% dell ‘attuale organico della banca, impoverendone risorse e professionalità”, sottolinea la nota della Fabi.”Riteniamo che mai come in questo momento al Gruppo servano proposte chiare di rilancio e una visione industriale a largo respiro, non l ‘ennesimo bagno di sangue a danno dei lavoratori e dell ‘istituto stesso”, conclude la nota. Men 29-set-15 17.40 NNNN
Da Repubblica.it del 29 settembre 2015
Popolare Vicenza, nel piano industriale oltre 500 esuberi
I sindacati: “Inaccettabile che le colpe di una gestione tutt’altro che trasparente dell’istituto vengano fatte pagare ancora una volta ai dipendenti”. Intanto proseguono le indagini sulla banca, il presidente della Consob Vegas: “Verrà fuori tutto”
MILANO – Oltre 500 esuberi e chiusura di più di 100 filiali. Sono queste le misure contenute nel piano industriale al 2020 della Popolare di Vicenza che sarà presentato domani. Il taglio costi, secondo quanto riferisce l’Ansa, potrebbe riguardare 600 dipendenti e 150 sportelli. Il piano industriale della Vicenza, che passerà anche attraverso l’atteso aumento di capitale da 1,5 miliardi e il processo di quotazione in Borsa della banca, sarà esaminato per l’approvazione domani mattina dal consiglio d’amministrazione della Popolare di Vicenza presieduto da Gianni Zonin.
A illustrare le linee guida sarà il consigliere delegato e direttore generale, Francesco Iorio che dopo la delibera incontrerà i sindacati. Secondo indiscrezioni raccolte il piano prevederebbe anche la riapertura del turnover, garantendo l’assunzione di nuovo personale, creando quindi nuova occupazione. Ad oggi la banca conta su circa 5.500 dipendenti e circa 650 sportelli. Al tempo stesso, il piano dovrebbe aprire anche un fondo di solidarietà per incentivare l’uscita. Si ipotizza anche della presenza di un secondo fondo che, secondo fonti sindacali, potrebbe essere utilizzato come ammortizzatore per la riduzione volontaria delle ore di lavoro.
La presentazione del piano industriale arriva in un momento delicato per la banca sulla quale proseguono le indagini della magistratura per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza: “Abbiamo in corso un’ispezione non da adesso ma da aprile, per quanto riguarda la nostra competenza, cioè per i profili Mifid – ha detto oggi il presidente della Consob Giuseppe Vegas -. Ci sono altri che fanno ispezioni, un pò alla volta verrà fuori tutto. Di certo non parlerei di cose mancate nei controlli, probabilmente qualche prassi di controllo non è stata adeguata”.
E mentre oggi parte l’azione risarcitoria del Codacons che ha chiesto alla Procura di inserirsi nel procedimento come parte offesa, i sindacati sono pronti a scendere sul piede di guerra: “Se i 600 esuberi dovessero essere confermati, ci troveremmo di fronte alla solita beffa confezionata ad arte contro i lavoratori” dice Giuliano Xausa, segretario nazionale della Fabi secondo cui è “inaccettabile che le colpe di una gestione tutt’altro che trasparente dell’istituto vengano fatte pagare ancora una volta ai dipendenti contrasteremo in tutte le sedi questa politica selvaggia di taglio al costo del lavoro”.
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