MF-MILANO FINANZA giovedì 22 ottobre 2015
Patuelli guiderà l’Abi fino al 2018 – Il comitato esecutivo dell’Associazione Bancaria lo ha indicato per acclamazione. All’unanimità è passata anche la nomina di Lodesani (Intesa Sp) alla presidenza del Comitato Affari Sindacali
di Antonio Satta
Antonio Patuelli è stato confermato per acclamazione presidente dell’Abi anche per il biennio 2016-2018. La sua candidatura è stata avanzata dalle grandi banche ed accolta all’unanimità dal comitato esecutivo dell’associazione. Non c’è stato quindi bisogno di alcuna modifica statutaria per il prolungamento della presidenza, su cui c’era un gradimento unanime.
Il problema nasceva dal fatto che lo statuto Abi prevede l’alternanza tra un presidente espressione delle piccole banche e uno indicato dalle grandi. Ogni mandato dura due anni e pu ò essere confermato solo una volta. Patuelli, presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna, che fa parte dello schieramento degli istituti medio-piccoli, si avviava alla fine del secondo mandato, essendo diventato presidente nel gennaio 2013 dopo le dimissioni di Giuseppe Mussari (presidente indicato dalle grandi banche), travolto dallo scandalo dei derivati di Mps . In sostanza, quindi, Patuelli non ha avuto due mandati pieni, ma per la regola dell’alternanza avrebbe comunque dovuto lasciare la presidenza alla prossima assemblea nazionale di luglio. Un’eventualità che le banche, piccole o grandi, non gradivano affatto, visto che l’attuale presidente sta seguendo dossier molto importanti sia a Bruxelles e Francoforte sia a Roma (tra Parlamento e Palazzo Chigi). E per la verità proprio il mutato atteggiamento del governo nei confronti delle banche è una delle ragioni che hanno consigliato il prolungamento del mandato di Patuelli.
Nessuno dimentica che il governo Renzi si era presentato aumentando le tasse sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia, mentre ora ha accettato la svalutazione delle perdite sui crediti in un solo anno, che da lungo tempo era una delle principali rivendicazioni dell’Abi. A questo punto, come detto, la soluzione è stata trovata con una nuova indicazione di Patuelli da parte dei grandi istituti, che salva formalmente l’alternanza e garantisce la continuità al vertice. Un clima che è stato sottolineato dallo stesso Patuelli: «Abbiamo preparato in maniera molto concorde tutta una fase di continuità per l’attività dell’associazione nel segno di una forte unità e determinazione».
Il comitato esecutivo di ieri ha anche nominato alla presidenza del Comitato degli Affari Sindacali e del Lavoro (Casl) il coo di Intesa Sanpaolo Emiliano Omar Lodesani; anche questa nomina è avvenuta all’unanimità. Lodesani prende il posto di Alessandro Profumo (che non essendo più presidente di Mps ha dovuto lasciare gli incarichi in Abi) e si troverà subito ad affrontare alcuni tavoli sindacali molto delicati istituiti contestualmente alla firma del nuovo contratto nazionale. Si tratta soprattutto della commissione per gli inquadramenti, che dovrebbe portare a quella ridefinizione dei ruoli interni alle banche su cui non si è trovata la quadra durante le ultimi trattative. Altra questione calda è quella che riguarda i permessi sindacali. L’accordo ancora in vigore è già stato disdetto e ora ne va scritto un altro.
Salutando la nomina, ben vista dai sindacati, Lando Maria Sileoni, segretario Fabi, ha avvisato Lodesani di «guardarsi quotidianamente alle spalle perché, come tradizione, c’è sempre qualcuno pronto a usare il pugnale». Per Sileoni, infatti, «nonostante il voto unanime sulle designazioni dei nuovi incarichi Abi, permane la divisione all’interno della stessa associazione tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore bancario almeno 50 mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato». (riproduzione riservata)
IL SOLE 24 ORE giovedì 22 ottobre 2015
Lodesani all’Abi, riparte l’attività sindacale del Casl
Cambio al vertice del Comitato affari sindacali e del lavoro dell’Abi. Dopo le dimissioni di Alessandro Profumo dalla presidenza del gruppo Mps, ieri l’Abi ha nominato come nuovo presidente Eliano Omar Lodesani, chief operating officer del gruppo Intesa Sanpaolo dal 2014. Pur non sbilanciandosi su nessun tema particolare, in attesa della prima riunione del Casl, Lodesani ha lanciato un messaggio che interpreta il suo approccio all’incarico: «Non possiamo non guardare al futuro, cerchiamo di farlo nel modo migliore. Il sistema è in continuo cambiamento». E proprio di questo Abi e i sindacati dovranno parlare quando all’ordine del giorno arriverà la riforma degli inquadramenti che è oggetto di uno dei cantieri aperti con l’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. O l’adeguamento del Foc alla legge di stabilità in materia di decontribuzione. O ancora la riforma delle agibilità sindacali. Nonostante il contratto sia stato rinnovato il Casl dovrà comunque affrontare con il sindacato una serie di temi che hanno un rilievo tutt’altro che secondario, soprattutto nella vita delle aziende.
Il manager rimarrà in carica fino alla scadenza delle cariche associative, prevista per il luglio del 2016, ma quello che è evidente nella scelta di una figura come Lodesani è che non si tratta di una nomina ponte, ma di una nomina che, a meno di sviluppi inattesi, è destinata ad avere continuità. «è importante – ha aggiunto Lodesani – sedersi con i sindacati e lavorare bene, come ha fatto il mio predecessore Alessandro Profumo, per trovare soluzioni che facciano bene al sistema». I sindacati premettono soprattutto il fatto che buone relazioni ci saranno, nella misura in cui sarà salvaguardata l’occupazione. Il leader della Fabi, Lando Maria Sileoni, coglie l’occasione per ritornare sulla «divisione all’interno della stessa associazione (falchi e colombe) tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore bancario almeno 50mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e tra chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato». In ogni caso «la nomina a capo del Casl di Eliano Omar Lodesani, un professionista che noi apprezziamo, sarà valutata nei fatti». Agostino Megale, segretario generale della Fisac osserva che «il risultato ottenuto nel buon accordo realizzato nel gruppo Intesa fa ben sperare anche per il futuro delle relazioni che il nuovo presidente del Casl a cui faccio gli auguri potrà mantenere e rafforzare a livello nazionale. Questo non potremo che misurarlo concretamente nelle prossime settimane. In ogni caso il vero metro di misura sarà l’impegno ad assumere la priorirà dell’occupazione». Le reazioni dei sindacati, che hanno avuto modo di avere un’interazione forte con Lodesani nell’ultimo rinnovo del contratto e in azienda, sono generalmente positive. In previsione dei prossimi appuntamenti con Abi, il segretario generale della First Cisl, Giulio Romani conta «su un atteggiamento costruttivo che faciliti il percorso orientato alla prosecuzione della tradizione concertativa del settore». Massimo Masi, segretario generale della Uilca, confida che la nomina «porti a consolidare in Abi logiche costruttive, improntate al dialogo tra le parti». © RIPRODUZIONE RISERVATA C.Cas.
CORRIERE DELLA SERA giovedì 22 ottobre 2015
Banche L’Abi riconferma Patuelli presidente fino al 2018
(f.mas) Le banche italiane confermano Antonio Patuelli alla presidenza dell’Abi fino al 2018. Lo ha deciso ieri l’esecutivo su proposta del ceo di Unicredit, Federico Ghizzoni, in anticipo rispetto alla scadenza di luglio 2016. Una scelta di continuità in un momento di grande ridisegno del settore bancario. Alla riunione, presente il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, è stato anche nominato Eliano Omar Lodesani capo del Casl (relazioni sindacali), considerato una «colomba». Il leader della Fabi, Lando Sileoni, lo ha invitato a «guardarsi alle spalle perché c’è sempre qualcuno pronto a usare il pugnale». Il timore è che prevalga la linea dei falchi che «vorrebbe cacciare 50mila lavoratori, magari con prepensionamenti obbligatori». © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA REPUBBLICA giovedì 22 ottobre 2015
In banca è allarme esuberi per le fusioni 2016
L’Abi rinnova per il terzo mandato il presidente Antonio Patuelli, nomina Omar Lodesani – direttore operativo di Intesa Sanpaolo – responsabile delle relazioni sindacali, posto di Alessandro Profumo. Ma dietro le quinte, al di là dell’unanime acclamazione di ieri all’esecutivo Abi, datori e i sindacati studiano già le peripezie che attendono i 300mila bancari, stretti tra le maglie di una redditività minima e il round delle fusioni, che secondo stime di settore potrà aggiungere 10mila esuberi ai 28mila programmati dai piani strategici delle banche fino al 2020. Il banchiere di Ravenna, in carica dal 2013, è stato indicato «su proposta delle grandi banche come unico candidato per il biennio 2016- Il rinnovo è avvenuto per acclamazione, l’indicazione di Lodesani, ha detto Patuelli, «dà un segnale di continuità e di novità nell’associazione nel segno di una forte unità». Tuttavia, mentre il contratto di categoria è in dirittura dopo l’intesa primaverile sugli indirizzi – proprio Lodesani dovrà redigerlo, nei prossimi mesi – cuori, numeri e parole corrono alle fusioni che dovrebbero essere annunciate dall’inizio 2016, anche per arginare un fronte ricavi del settore piallato dalla prolungata fase di tassi ai minimi, e di riprezzamento in basso dei margini di interesse. Secondo stime di settore, le fusioni tra le 10 popolari trasformate ope legis in spa dovrebbero generare eccedenze di personale fino a 7mila bancari, e il conto potrebbe salire a 10mila sommando le nozze degli altri gruppi in cerca di acquirenti (come Monte dei Paschi e il trio Banca delle Marche, Etruria, Cariferrara). Un monito contro nuove tentazioni è venuto dal segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni: «Nonostante il voto unanime, permane la divisione all’interno dell’Abi tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore almeno 50mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e tra chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato. Lodesani, professionista che noi apprezziamo, sarà valutato nei fatti: in questa fase gli consigliamo di guardarsi alle spalle perché, come tradizione, c’è sempre qualcuno pronto a usare il pugnale». “quota 50” (mila), di cui si mormora nei corridoi bancari, non si arriverebbe neanche sommando la stima dei 10mila esuberi da fusioni ai 28mila prepensionati in uscita entro il 2020; ci vorrebbero i licenziamenti veri e propri, pensionamenti obbligatori, mentre finora ci si è limitati a quelli facoltativi per massimi 5 anni al 70% dell’ultimo stipendio (tutto pagato dal Fondo esuberi di categoria, garantista ma oneroso). Per questo Sileoni mette le mani avanti, mentre Giulio Romani, della First Cils, ha auspicato che «la nomina di Lodesani apporti alle relazioni l’equilibrio pragmatismo, la capacità innovativa e l’umanità che l’hanno sempre caratterizzato».
LIBERO giovedì 22 ottobre 2015
Il tris di Patuelli in Abi e i rischi di Lodesani
E tre. Antonio Patuelli resta alla guida dell’Abi indicato dai piccoli gruppi bancari nel 2013 e nel 2014, stavolta viene designato dai big. La soluzione per la conferma di Patuelli, apprezzato dai banchieri e pure dai sindacati, è stata dunque trovata nelle pieghe dello statuto, senza riforme ad personam né proroghe. Il nuovo mandato è per il biennio 2016- ma è chiaro che l’attuale inquilino di palazzo Altieri lavora con un orizzonte più lungo. «Forte unità» ha sottolineato Patuelli ieri dopo il direttivo Abi che, traaltro, nominato ElianoLodesani (Intesa) al comando del Comitato affari sindacali. Ma Lando Sileoni della Fabi non si ferma agli atti ufficiali, vede imboscate tra i banchieri e mette in guardia Lodesani: «Occhio alle pugnalate». Secondo Sileoni alcuni istituti vorrebbero «cacciare 50mila lavoratori coi prepensionamenti obbligatori». F.D.D
IL SOLE 24 ORE.com 21 10 2015
Banche, cambio al vertice
Cristina Casadei21 ottobre 2015
Nomine, designazioni e indicazioni a norme di statuto saranno tra i temi all’ordine del giorno dell’esecutivo dell’Abi di oggi. E più di una posizione potrebbe risentire degli avvicendamenti degli ultimi mesi nel mondo bancario e degli equilibri all’interno dell’Associazione bancaria italiana. Compreso quello del presidente del comitato affari sindacali e del lavoro la cui guida era stata affidata al banchiere Alessandro Profumo, dimessosi dalla presidenza del gruppo Mps nelle scorse settimane. E quindi da sostituire.
Ci sarebbe una sostanziale convergenza sulla figura di Eliano Omar Lodesani, chief operating officer del gruppo Intesa Sanpaolo ma soprattutto tra gli artefici dell’ultimo rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari, dove ha avuto un ruolo niente affatto secondario, come spiegano diversi sindacalisti. Tra l’altro è reduce dalla firma del primo accordo integrativo siglato dopo il ccnl ed è un manager che finora è stato capace di intessere relazioni positive con tutto il fronte sindacale, compresi gli autonomi della Fabi, guidati da Lando Maria Sileoni che in vista degli avvicendamenti all’interno dell’Abi osserva: «Alessandro Profumo si è comportato con lealtà e grande senso di responsabilità, auspichiamo che avvenga lo stesso da parte del suo successore. La guida dell’associazione di Antonio Patuelli, ha ridato autorevolezza politica all’Abi». Per Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil «bene Pautelli con il quale insieme a Profumo pur dopo uno scontro siamo giunti al rinnovo del contratto nazionale, bene Omar Lodesani con il quale nel primo gruppo in Italia si è realizzato un ottimo accordo di secondo livello nel rispetto del ccnl»
Archiviata la sigla del contratto nazionale, al Casl dell’Abi spetteranno ora nuovi compiti, certamente meno pressanti rispetto a quelli dei mesi delle travagliate trattative con il sindacato per il rinnovo, ma non meno importanti. Soprattutto perché i contratti sono figli di un lungo lavoro preparatorio. E tra i lavori preparatori che aspettano il Casl ci sono i cantieri che con l’ultimo contratto le parti hanno deciso di aprire su una serie di tematiche – come la riforma degli inquadramenti – che necessitavano molto tempo per essere sviluppate. E poi c’è l’adeguamento del Foc alla legge di stabilità in materia di decontribuzione. Tutti temi che ora sono bloccati. Ma soprattutto c’è da rinnovare l’accordo sulle agibilità sindacali, ossia i permessi sindacali attribuiti sulla base della rappresentatività. I sindacati, inoltre, sanno bene che i banchieri hanno tutte le intenzioni di rimettere sul tavolo il tema della rappresentanza e la soglia del 5% che alcune piccole organizzazioni non raggiungono. Una richiesta che potrebbe riavviare le fusioni sindacali in un settore che ha ben sette sigle: Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca Uil, Ugl credito, Sinfub, Unisin. © RIPRODUZIONE RISERVATA
da ADNKRONOS via IL TEMPO 21 ottobre 2015| Ora 17:11
Abi: Sileoni (Fabi), Lodesani stia attento a pugnalate alle spalle
Roma, 21 ott. (AdnKronos) – “Nonostante il voto unanime sulle designazioni dei nuovi incarichi Abi, permane la divisione all’interno della stessa associazione (falchi e colombe) tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore bancario almeno 50mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e tra chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari.”La nomina a capo del Casl di Eliano Omar Lodesani, un professionista che noi apprezziamo, sarà valutata nei fatti attraverso l’atteggiamento che il nuovo presidente avrà rispetto ai problemi che assillano il settore”, aggiunge Sileoni. “Ci preme, in questa fase, consigliare a Lodesani di guardarsi quotidianamente alle spalle perché, come tradizione, c’è sempre qualcuno pronto a usare il pugnale”, conclude.
DAGOSPIA 21 ott 2015 19:22
VAFFANBANKA! – COME DAGOANTICIPATO, PATUELLI NON SI FA SFRATTARE DA PALAZZO ALTIERI E OTTIENE IL TERZO MANDATO ALLA PRESIDENZA DELL’ABI – A INTESA LE DELEGHE SULLE RELAZIONI INDUSTRIALI, AFFIDATE A ELIANO LODESANI
– Lodesani sarà il nuovo capo del Casl, comitato affari sindacali e del lavoro dell’associazione dei banchieri. Ma in Abi, stando al radar dei sindacati, c’e’ parecchia maretta e il manager di intesa potrebbe essere “pugnalato” sul traguardo… –
Dagoreport
Nella sua infinita miseria, Dagospia aveva previsto tutto. Sia il terzo mandato di Antonio Patuelli alla presidenza dell’Associazione bancaria italiana sia la nomina di Eliano Omar Lodesani di Intesa Sanpaolo alla guida del Casl, il Comitato affari sindacali e del lavoro della stessa Abi. Non era stata prevista, invece, un bel po’ di maretta fra i banchieri per quanto riguarda proprio le relazioni industriali. Per Lodesani, dice la Fabi di Lando Sileoni, c’è il rischio di pugnalate alle spalle …
PATUELLI INDICATO DALLE GRANDI BANCHE
(ANSA) -Il comitato esecutivo Abi, come da attese, ha proposto all’unanimita la conferma del presidente dell’associazione Antonio Patuelli in scadenza il prossimo luglio. L’indicazione di Patuelli come candidato unico è arrivata su proposta delle grandi banche (nell’attuale mandato l’indicazione era arrivata dalle piccole) per il mandato 2016-2018. La scelta, accolta dall’applauso dell’ esecutivo, è quindi passata all’unanimità e dovrà essere confermata dal voto dell’assemblea di luglio.
A LODESANI LA DELEGA SULLE RELAZIONI INDUSTRIALI
(AdnKronos) – «è determinante lavorare bene per trovare delle soluzioni che facciano bene al sistema nel suo complesso. è importante adesso mettersi a sedere con il sindacato e lavorare bene. Nei prossimi tempi c’è molto da fare». Ad affermarlo è il nuovo presidente degli affari sindacali e del lavoro dell’Abi e Coo di Intesa SanPaolo, Eliano Lodesani sottolineando «il lavoro ben fatto» dal suo predecessore Alessandro Profumo.
LE PUGNALATE TRA I BANCHIERI
(ANSA) – ROMA, 21 OTT – «Nonostante il voto unanime sulle designazioni dei nuovi incarichi Abi, permane la divisione all’interno della stessa associazione (falchi e colombe) tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore bancario almeno 50mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e tra chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari.
«La nomina a capo del Casl di Eliano Omar Lodesani, un professionista che noi apprezziamo, sarà valutata nei fatti attraverso l’atteggiamento che il nuovo presidente avrà rispetto ai problemi che assillano il settore. Ci preme, in questa fase, consigliare a Lodesani di guardarsi quotidianamente alle spalle perchè, come tradizione, c’è sempre qualcuno pronto a usare il pugnale». – dagospia 21 ott 2015 19:22
ADNKRONOS 21 ottobre 2015| Ora 17:11
Abi: Sileoni (Fabi), Lodesani stia attento a pugnalate alle spalle
Roma, 21 ott. (AdnKronos) – “Nonostante il voto unanime sulle designazioni dei nuovi incarichi Abi, permane la divisione all’interno della stessa associazione (falchi e colombe) tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore bancario almeno 50mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e tra chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato”. Ad affermarlo in una nota è Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari.”La nomina a capo del Casl di Eliano Omar Lodesani, un professionista che noi apprezziamo, sarà valutata nei fatti attraverso l’atteggiamento che il nuovo presidente avrà rispetto ai problemi che assillano il settore”, aggiunge Sileoni. “Ci preme, in questa fase, consigliare a Lodesani di guardarsi quotidianamente alle spalle perché, come tradizione, c’è sempre qualcuno pronto a usare il pugnale”, conclude.
RADIOCOR 21-10-15 17:01:26
Banche: Sileoni (Fabi), ‘valuteremo Lodesani sui fatti’
L’Abi resta divisa tra ‘falchi e ‘colombe’
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 21 ott – ‘La nomina a capo del Casl di Eliano Omar Lodesani, un professionista che noi apprezziamo, sara’ valutata nei fatti attraverso l’atteggiamento che il nuovo presidente avra’ rispetto ai problemi che assillano il settore”.Cosi’ il segretario generale del sindacato autonomo Fabi Lando Maria Sileoni. ‘Nonostante il voto unanime sulle designazioni dei nuovi incarichi in Abi – prosegue Sileoni – permane la divisione all’interno della stessa associazione (‘falchi’ e ‘colombe’) tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore bancario almeno 50mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e tra chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato’. com-Ggz (RADIOCOR) 21-10-15 17:01:26 (0481) 5 NNNN
ASCA 21 10 2015
Banche, Fabi: Lodesani stia attento a pugnalate alle spalle
Banche, Fabi: Lodesani stia attento a pugnalate alle spalle Sileoni: in Abi c ‘è chi vuole cacciare 50mila lavoratori
Roma, 21 ott. (askanews) – Il nuovo presidente del comitato Abi per le relazioni sindacali (Casl), Eliano Omar Lodesani, deve stare attento “alle pugnalate alle spalle”. Lo afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, secondo cui, “nonostante il voto unanime sulle designazioni dei nuovi incarichi Abi, permane la divisione all ‘interno della stessa associazione (falchi e colombe) tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore bancario almeno 50mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e tra chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato”.”La nomina – sottolinea il sindacalista – a capo del Casl di Lodesani, un professionista che noi apprezziamo, sarà valutata nei fatti attraverso l ‘atteggiamento che il nuovo presidente avrà rispetto ai problemi che assillano il settore. Ci preme, in questa fase, consigliare a Lodesani di guardarsi quotidianamente alle spalle perchè, come tradizione, c ‘è sempre qualcuno pronto a usare il pugnale”.
ANSA 21 10 2015
«Nonostante il voto unanime sulle designazioni dei nuovi incarichi Abi, permane la divisione all’interno della stessa associazione (falchi e colombe) tra chi vorrebbe cacciare fuori dal settore bancario almeno 50mila lavoratori, magari attraverso forme di prepensionamento obbligatorio che non accetteremo mai, e tra chi invece cerca un confronto costruttivo col sindacato». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari.
«La nomina a capo del Casl di Eliano Omar Lodesani, un professionista che noi apprezziamo, sarà valutata nei fatti attraverso l’atteggiamento che il nuovo presidente avrà rispetto ai problemi che assillano il settore. Ci preme, in questa fase, consigliare a Lodesani di guardarsi quotidianamente alle spalle perchè, come tradizione, c’è sempre qualcuno pronto a usare il pugnale».