CARICHIETI, S? ALL?ACCORDO SUGLI ESUBERI
Firmato un primo accordo con i commissari sul piano di riduzione dei costi: ridimensionato il numero delle eccedenze di personale e concordate forme di solidarietà per mantenere i posti di lavoro. FABI: “Evitati impatti traumatici sull’occupazione”
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Dopo quasi due mesi di trattative, i sindacati hanno raggiunto un primo accordo con i commissari in CARICHIETI, banca in amministrazione straordinaria da oltre un anno.
Inizialmente erano stati dichiarati 135 esuberi su un organico di quasi 600 persone, ma grazie all’intesa sindacale sarà possibile ridimensionare il numero delle eccedenze di personale.
I sindacati hanno concordato uscite volontarie e incentivate, tra pensionamenti e prepensionamenti, questi ultimi gestiti con il Fondo di Solidarietà attivato fino al 2020.
Gli incentivi per chi decide di interrompere il proprio rapporto di lavoro ammontano da un massimo di dieci a un minimo di due mensilità.
Oltre alle uscite, sono state previste forme di solidarietà per mantenere i posti di lavoro, come la sospensione dell’orario lavorativo, coperta economicamente anche attraverso il Fondo Esuberi, la trasformazione dei rapporti di lavoro dal full time a part time e la concessione di aspettativa non retribuita per chi lo richiede.
Misure, queste, che consentiranno di ridurre il numero delle eccedenze di personale.
Entro il 20 novembre i sindacati saranno poi chiamati a firmare altri due accordi con i commissari sulla riorganizzazione della rete e della direzione generale.
“Attraverso l’intesa appena raggiunta, abbiamo evitato che il piano di riduzione dei costi, imposto dai commissari con l’obiettivo di risanare l’azienda, avesse impatti traumatici sull’occupazione, salvaguardando il più possibile i posti di lavoro”, dichiarano Antonella Sboro e Domenico Avitto, Coordinatori della delegazione FABI in CARICHIETI, “Abbiamo inoltre ottenuto, pur in contesto di grande difficoltà come quello attuale, che le uscite dichiarate al principio fossero notevolmente ridotte in corso di trattativa e avvenissero solo su base volontaria e incentivata, senza alcuna forma di coercizione da parte dell’azienda”.
Chieti 22/10/2015
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