A margine dell'accordo sulle agibilità sindacali, il leader della FABI lancia la proposta: "Un sindacato unitario per irrobustire la forza politica e negoziale delle parti sociali a vantaggio dei lavoratori. Leggi il servizio su tutti i quotidiani nazionali e locali">

SINDACATO UNITARIO, LA PROPOSTA DELLA FABI SULLA STAMPA

A margine dell’accordo sulle agibilità sindacali, il leader della FABI lancia la proposta: “Un sindacato unitario per irrobustire la forza politica e negoziale delle parti sociali a vantaggio dei lavoratori. Leggi il servizio su tutti i quotidiani nazionali e locali
SINDACATO UNITARIO, LA PROPOSTA DELLA FABI SULLA STAMPA
A margine dell'accordo sulle agibilità sindacali, il leader della FABI lancia la proposta: "Un sindacato unitario per irrobustire la forza politica e negoziale delle parti sociali a vantaggio dei lavoratori. Leggi il servizio su tutti i quotidiani nazionali e locali

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IL SOLE 24 ORE giovedì 26 novembre 2015
Credito. Fabi propone una coalizione unitaria – Abi e i sindacati firmano la riforma dei permessi
Il primo incontro tra Abi e i sindacati, dopo il rinnovo del contratto dei bancari, si è concluso ieri con due accordi che riavviano nel segno migliore il dialogo tra le parti. Uno riguarda la proroga del Foc (il fondo per l’occupazione), migliorato in termini quantitativi e qualitativi, l’altro le agibilità sindacali, riequilibrate in base all’effettiva rappresentatività delle sigle. Nel bel mezzo dell’incontro è piovuta anche la proposta, lanciata dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, di creare nel 2018 un sindacato unitario con segretario generale e segreteria nazionale eletti direttamente dai bancari, ogni due anni e con limite di mandato, direttamente e a scrutino segreto dai 309mila lavoratori del settore, attraverso referendum. Una proposta «per irrobustire la forza politica e negoziale delle parti sociali a vantaggio dei lavoratori», dice Sileoni.
Il primo incontro tra le parti si pu ò considerate un primo risultato sulla via di quella semplificazione, auspicata nei giorni scorsi dal nuovo presidente del Casl, Eliano Omar Lodesani. Dall’Abi spiegano che «nell’attuale contesto che, pur evidenziando segnali di ripresa dell’economia, continua a presentare elementi di criticità per il ritorno alla redditività bancaria, è centrale un’ampia condivisione dello scenario sui cambiamenti strutturali del settore e sulla necessità di una ancora maggiore salvaguardia della sua sostenibilità complessiva».
Sui permessi l’intesa sarà valida dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 e prevede un riequilibrio delle ore. I sindacati che hanno una rappresentanza superiore al 5% del totale degli iscritti avranno a disposizione 6 ore e 51 minuti di permesso per ogni tesserato, mentre le ore disponibili per le organizzazioni con rappresentatività fino al 5% e almeno 3mila iscritti saranno 4. L’accordo ha inoltre ridefinito le regole sulle assemblee, permettendole anche nelle filiali più piccole. Infine dal prossimo rinnovo saranno ammesse alla contrattazione nazionale solo le organizzazioni sindacali sopra il 5% degli iscritti ai sindacati di settore.
Sileoni, esprime «soddisfazione per l’accordo sulle agibilità sindacali del settore bancario che premia la rappresentatività delle organizzazioni e valorizza il peso degli iscritti». Soddisfatto anche Giulio Romani, segretario generale della First Cisl per aver dato «un diretto contributo in tema di riduzione del costo dell’attività sindacale». Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil definisce «importante e positivo l’accordo realizzato sulle libertà sindacali, perché difende i diritti a partire dal monte cedolare e li rafforza allargando le assemblee anche nelle piccolissime filiali sotto i tre dipendenti», mentre Massimo Masi, segretario generale della Uilca, che perde quasi 30mila ore compensati, per ò, nell’arco di 3 anni, accetta «la sfida perché la Uilca è e rimane tra le sigle principali del settore. Paradossalmente oggi siamo al massimo storico del numero degli iscirtti ma rinunciamo a una parte di questi permessi».
Sul Foc, infine l’intesa prevede un aumento dell’8% delle retribuzioni dei giovani assunti con il Fondo prima del 31 marzo 2015, un aumento di 175 euro in busta paga per 13 mensilità a partire da gennaio, oltre gli arretrati. Il Fondo, infine, avrà maggiori risorse a disposizione per la nuova occupazione grazie agli incentivi della legge di stabilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA C.Cas.
MF-MILANO FINANZA giovedì 26 novembre 2015
Banche, Fabi vuole un sindacato unitario
Il giorno non è stato scelto a caso. Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi, il principale sindacato del mondo bancario, ha lanciato ieri l’idea di riunire tutte le organizzazione dei bancari in un solo sindacato «in cui il direttivo centrale, la segreteria nazionale e il segretario generale stesso siano eletti, ogni due anni e con limite di mandato, direttamente e a scrutino segreto dai 309 mila lavoratori del settore, attraverso referendum». Una proposta articolata da realizzare nel 2018, come spiega lo stesso Sileoni, se gli altri sindacati accetteranno «oltre il 75% dei contributi sindacali degli iscritti dovranno andare alle strutture provinciali delle organizzazioni sindacali, che manterranno la loro autonomia finanziaria e politica, il 15% ai coordinamenti sindacali aziendali e di gruppo, anche questi politicamente e finanziariamente autonomi anche rispetto ai loro ruoli nelle aziende, e il 10% alla segreteria nazionale unica». E come si diceva la data dell’annuncio è stata particolarmente simbolica, perché Sileoni ha parlato in coda alla riunione tra sindacati e Abi che ha riaperto il confronto dopo la sigla del nuovo contratto di lavoro. Una riunione che ha portato a uno storico accordo sull’agibilità sindacale, questione che riguarda soprattutto i permessi per i sindacalisti e il tempo disponibile per le assemblee. La nuova intesa riequilibra le ore di permesso a seconda della effettiva rappresentatività dei sindacati, quelli che contano adesioni superiori al 5% del totale degli iscritti avranno a disposizione 6 ore e 51 minuti di permesso per ogni tesserato, mentre le ore disponibili per le organizzazioni con rappresentatività fino al 5% e almeno 3mila iscritti saranno 4. Ma soprattutto l’intesa stabilisce che dal prossimo contratto e comunque dal 1° gennaio 2019, al tavolo con l’Abi potranno sedersi solo i sindacati che superino la soglia del 5%. Sempre ieri è stata messa nero su bianco l’intesa sul Fondo per la nuova occupazione, che prevede un aumento dell’8% delle retribuzioni dei giovani assunti prima del 31 marzo 2015.
CORRIERE DELLA SERA giovedì 26 novembre 2015
Sindacato unico per i bancari: la proposta Fabi per il 2018
Sindacato unico con il segretario generale eletto dagli iscritti. Questa la proposta di Lando Maria Sileoni, a capo della Fabi, sigla dei bancari. Nel settore dal prossimo contratto saranno ammesse alla negoziazione solo le sigle con più del 5% degli iscritti. Questo porterebbe i sindacati della categoria da sette a cinque. La soglia del 5% è la stessa introdotta dal protocollo sulla rappresentanza del gennaio 2014. Proprio ieri Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato un’iniziativa per chiederne l’applicazione oggi le aziende di Confindustria che hanno comunicato il numero degli iscritti avrebbero superato di poco il 15%. Oggi l’intesa sarà firmata anche da Confcommercio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GIORNALE giovedì 26 novembre 2015
L’idea della Fabi: per i bancari sindacato unico
La Fabi propone di far nascere dal 2018 un sindacato unitario che rappresenti tutti i 309mila bancari italiani. Ora il settore ha sette sigle, ma proprio ieri le parti sociali hanno siglato con l’Abi l’Associazione bancaria italiana, un accordo sulle «libertà sindacali» che di fatto ridimensiona i permessi per le piccole sigle (quelle sotto il 5% di rappresentatività) vantaggio delle maggiori: la stessa Fabi e le tre «confederali» Fisac- Uilca- e First- Nei progetti della Fabi di Lando Maria Sileoni il nuovo sindacato unitario dovrà avere un direttivo centrale, la segreteria nazionale e il segretario generale eletti, ogni due anni e con limite di mandato, direttamente e a scrutino segreto dai 309mila bancari italiani, attraverso referendum.
IL MESSAGGERO (su altre 14 edizioni) giovedì 26 novembre 2015
BANCARI Sileoni: dal 2018 sindacato unico
Proposta dirompente di Lando Sileoni, leader della Fabi: dal 2018 sindacato unitario dei bancari. Nell’incontro di ieri con l’Abi sulle agibilità sindacali, Sileoni ha presentato il piano «che condivideremo con le altre sigle sindacali».
IL GIORNALE DI BRESCIA giovedì 26 novembre 2015
ABI- Riparte il dialogo
Firmato l’accordo sulle agibilità sindacali nelle banche nell’incontro di ieri fra Abi e sindacati. L’accordo segna «la ripresa del dialogo coi Sindacati dall’ultimo rinnovo contrattuale. Frattanto sempre ieri la Fabi ha proposto la nascita di un sindacato unitario dei bancari da attuare a partire dal 2018. la piattaforma verrà condivisa con le altre sigle.
L’ECO DI BERGAMO giovedì 26 novembre 2015
Bancari, la Fabi propone il sindacato unico dal 2018
La Fabi propone un sindacato unitario dei bancari da realizzare dal 2018. Il vertice verrebbe eletto ogni due anni direttamente dai lavoratori
BCC, IPOTESI DI NUOVO CONTRATTO APPROVATA COL 98% DEI SÌ

23/09/2024 |

BCC, IPOTESI DI NUOVO CONTRATTO APPROVATA COL 98% DEI SÌ

Via libera di lavoratrici e lavoratori del credito cooperativo all’’accordo sul ccnl sottoscritto da Fabi, …

BANCHE, A RADIO24 LE STIME FABI SUL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ

23/09/2024 |

BANCHE, A RADIO24 LE STIME FABI SUL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ

L’emittente del gruppo Sole24Ore riprende i dati riportati su Messaggero e Gazzettino in un articolo …