Il Direttivo Centrale riunito a Roma ha condiviso la linea della Segreteria Nazionale: "No a deroghe a Contratto Collettivo". Approvati all'unanimità anche gli accordi su agibilità sindacali e sul Fondo per l'Occupazione dei giovani
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IL DIRETTIVO CENTRALE FA QUADRATO ATTORNO ALLA SEGRETERIA NAZIONALE

Il Direttivo Centrale riunito a Roma ha condiviso la linea della Segreteria Nazionale: “No a deroghe a Contratto Collettivo”. Approvati all’unanimità anche gli accordi su agibilità sindacali e sul Fondo per l’Occupazione dei giovani
IL DIRETTIVO CENTRALE FA QUADRATO ATTORNO ALLA SEGRETERIA NAZIONALE

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Il Comitato Direttivo Centrale della FABI, riunito oggi a Roma, fa quadrato attorno alla Segreteria Nazionale e al Segretario Generale Sileoni.
Imminenti fusioni, ricadute sui lavoratori del Decreto salva banche, vertenza sul rinnovo del Contratto Nazionale delle BCC. Queste le sfide che il sindacato si troverà ad affrontare nell’immediato, come sottolineato dallo stesso leader della FABI Sileoni che ha esposto la linea politica dell’Organizzazione, condivisa pienamente da tutti i dirigenti del Comitato Direttivo, più volte intervenuti nel corso della riunione per fare domande e supportare la Segreteria Nazionale.
“Per quanto riguarda le prossime fusioni, che porteranno a una razionalizzazione degli istituti e a conseguenti esuberi, sarà fondamentale evitare deroghe al Contratto Nazionale nei gruppi, oltre che evitare un bagno di sangue in termini di esuberi”, ha detto Sileoni.
Quanto alle quattro banche salvate, Banca Marche, Banca Etruria, CARIFerrara e CARIChieti, Sileoni ha sottolineato come tra i risparmiatori beffati ci siano gli stessi lavoratori. “Oltre il 70% dei dipendenti ha sottoscritto azioni e obbligazioni subordinate. Questo la dice lunga rispetto alle accuse, assolutamente infondate, che da alcuni ambienti sono state indirizzate ai lavoratori”, ha dichiarato Sileoni. Insomma, lavoratori vittime e non carnefici. Un messaggio che la FABI ha voluto porre all’attenzione dell’opinione pubblica, attraverso uscite sulla stampa e interviste.
Sileoni ha poi ricordato come da anni la FABI abbia svolto un ruolo di denuncia rispetto alle cattive gestioni dei vertici degli istituti e contro le pressioni commerciali, che quotidianamente subiscono i dipendenti.
Altro argomento sotto i riflettori la complessa vertenza del rinnovo del Contratto Nazionale del Credito Cooperativo. Un settore arrivato alla vigilia della sua auto riforma che dovrebbe essere emanata dal Governo a gennaio e portare un cambiamento radicale negli assetti del sistema cooperativo.
“Non accetteremo un Contratto peggiorativo rispetto a quello sottoscritto in ABI”, ha tuonato Sileoni.
Ma non solo di prossimo futuro si è parlato. Al centro della discussione con i dirigenti sindacali pure gli accordi recentemente sottoscritti in ABI sulle agibilità sindacali, che premia la rappresentatività delle organizzazioni, e sul Fondo per la nuova Occupazione, diventato operativo per tutti i giovani neo-assunti.
Illustrate nei contenuti rispettivamente dal Segretario Amministrativo Giuliano De Filippis e dal Segretario Generale Aggiunto Mauro Bossola, le due intese sono state approvate all’unanimità dai componenti del Direttivo Centrale.
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