BANCHE IN CRISI, SILEONI A NICASTRO: ?TUTELE LEGALI PER I LAVORATORI?
Primo incontro tra i Segretari Generali e il Presidente di Banca Marche, Banca Etruria, CARIFerrara e CARIChieti. Sileoni: “Bene impegno su mantenimento livelli occupazionali ma scarsa chiarezza di alcuni Amministratori. Occhio al business delle sofferenze”
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“Consideriamo positivo l’impegno di Nicastro a mantenere gli attuali livelli occupazionali delle quattro banche, e a garantire il rispetto degli accordi sui piani industriali, sui prepensionamenti volontari e incentivati e l’applicazione, senza deroghe, del Contratto del credito.
Constatiamo, tuttavia, con sconcerto che le posizioni, vecchie, ottuse e stantie di alcuni ex Commissari e oggi Amministratori dei quattro istituti vanno in una direzione opposta rispetto a quelle espresse dal Presidente Nicastro”.
è quanto dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, a margine dell’incontro che si è svolto oggi a Roma con il Presidente Roberto Nicastro sul futuro di Banca Marche, Banca Etruria, CARIFerrara e CARIChieti.
“Dagli Amministratori Delegati non è stata spesa una parola riguardo alla necessità di espellere dalle banche quei dirigenti che hanno portato gli stessi istituti sull’orlo del collasso, come ad esempio la Cassa di Risparmio di Chieti. Anzi, il problema è stato completamente rimosso.
Durante l’incontro, abbiamo denunciato inoltre che gli attuali Amministratori delle quattro banche hanno lasciato completamente soli i lavoratori bancari di fronte alle quotidiane minacce subite.
Non una presa di posizione è stata da loro manifestata a tutela dei lavoratori bancari, che hanno venduto prodotti finanziari perché decisi dalla politica aziendale delle vecchie direzioni generali.
Abbiamo chiesto di garantire a tutti i dipendenti delle quattro banche una piena tutela legale e patrimoniale.
Chiediamo che si vigili affinché non ci sia speculazione sulla vendita delle sofferenze delle quattro banche e che ci sia una corretta valutazione del loro valore. Il rischio concreto è che rispetto al recupero dei crediti ci sia un atteggiamento aggressivo e pericoloso da parte di chi dovrà recuperarli, probabilmente società esterne alle banche.
Dietro alla gestione delle sofferenze e al recupero dei crediti si nasconde un business milionario che deve essere assolutamente evitato per non mettere ulteriormente in crisi famiglie, imprese e territori.
Auspichiamo infine che il recupero crediti sia effettuato direttamente dalle quattro banche, le quali conoscono le caratteristiche dei loro territori di competenza.
Quanto al fondo di ristoro per i risparmiatori, riteniamo che la dotazione di 100 milioni di euro sia troppo bassa e chiediamo che vengano stanziate ulteriori risorse per recuperare un rapporto col territorio, ad oggi compromesso”.
Roma 12/01/2016
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