UNICREDIT, S? ALL?ACCORDO SUI 470 DIRIGENTI IN ESUBERO
I sindacati, dopo una complessa trattativa, riescono a evitare i licenziamenti collettivi. Previste uscite volontarie e incentivate. Morelli: “Introdotte per la prima volta tutele collettive a favore dei dirigenti attraverso gli strumenti della solidarietà”
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Trovato ieri sera l’accordo tra Unicredit e sindacati sui 470 dirigenti in esubero. Le Organizzazioni Sindacali sono riuscite a evitare i licenziamenti e a garantire la volontarietà delle uscite e l’attivazione degli ammortizzatori sociali.
A coloro che matureranno il trattamento pensionistico entro 2021 sarà concessa la possibilità di accedere al Fondo Esuberi per 36 mesi, con un incentivo pari a 3,5 mensilità, come già previsto per le Aree Professionali e Quadri Direttivi. Questa opzione potrà essere praticata da un massimo di 120 dirigenti.
Chi invece maturerà il diritto alla quiescenza entro il 2023 potrà utilizzare fino a 2 anni di aspettativa retribuita, attraverso la NASPI, per accedere poi gli altri 3 anni al Fondo straordinario di solidarietà.
Per coloro che raggiungono i requisiti pensionistici 5 anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro, sarà comunque prevista un’indennità di due mensilità all’anno, fino a un massimo di 24 mesi, e un ulteriore incentivo economico sino alla maturazione dell’assegno pensionistico. Inoltre, saranno previsti servizi di ricollocazione professionale, con costi a carico di Unicredit, e chi vorrà potrà intraprendere l’attività di Promotore Finanziario, libero professionista o agente immobiliare, beneficiando di un contratto con l’azienda, con vincolo d’esclusiva, per la durata minima di un anno.
Su raccomandazione delle Organizzazioni Sindacali, infine, per circa 175 dirigenti con fasce retributive più vicine a quelle dei Quadri Direttivi di quarto livello sarà possibile una riassunzione con una retribuzione pari a quella del QD4 con sette scatti.
“Nonostante l’assenza di un quadro normativo che tuteli i dirigenti dal punto di vista occupazionale, abbiamo evitato i licenziamenti collettivi, raggiungendo un accordo che prevede uscite volontarie e incentivate. Questo è stato possibile grazie alla determinazione e all’unità del tavolo sindacale”, dichiara Mauro Morelli, Segretario Nazionale FABI.
“Abbiamo introdotto tutele collettive per una categoria che non ne disponeva e, attraverso lo strumento della solidarietà, attuato per la prima volta da tutti i dirigenti del gruppo, abbiamo attenuato gli impatti del piano esuberi”, aggiunge Angelo Di Cristo, Coordinatore FABI Unicredit.
Milano 09/03/2016
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