“SCRIVEREMO A BCE E VIGILANZA UNICA EUROPEA? SILEONI A MUSO DURO SUL CASO POP. VICENZA
Le dichiarazioni del leader della FABI, a margine dell'assemblea di sabato, sono state riprese dai maggiori quotidiani nazionali e locali. Leggi i servizi
MF-MILANO FINANZA martedì 29 marzo 2016
Bpvi, sindacati in campo sull'assemblea
I sindacati del credito rispondono con indignazione alla bocciatura dell'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici decisa sabato scorso dall'assemblea. «Quello che è accaduto sabato è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario italiano», ha dichiarato ieri il segretario della Fabi, Lando Sileoni, che ha aggiunto: «Scriveremo alla Banca centrale europea, alla Vigilanza bancaria unica, presieduta da Danièle Nouy, per far sentire alta la nostra voce». Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso anche il numero uno della Fisac-Cgil, Agostino Megale: «Giudico il no all'azione di responsabilità un fatto grave e inaccettabile. Per questo chiederemo un intervento per rimuovere questa posizione sia alla Banca d'Italia che a Bce e Consob».
LA REPUBBLICA (ED. NAZIONALE)
martedì 29 marzo 2016
L'INTERVISTA VICEMINISTRO ZANETTI: UN ERRORE LA MANCATA AZIONE DI RESPONSABILITà ALLA POPOLARE - "A Vicenza resta la logica del salotto"
VITTORIA PULEDDA
MILANO. «E' stata un'occasione perduta di dimostrare come finalmente anche a Vicenza ci sia il coraggio di anteporre la tutela della banca e dei piccoli azionisti alle buone relazioni interpersonali, alle logiche da salotto». Enrico Zanetti, vice ministro (veneto) per l'Economia e segretario di Scelta civica, fin da sabato scorso aveva espresso il suo disappunto per il voto con cui l'assemblea della Popolare di Vicenza ha bocciato l'azione di responsabilità contro i vecchi amministratori. Non condivide la forte cautela del presidente Dolcetta, espressa prima del voto. «Non ho dubbi sulla buonafede di Dolcetta, ma certo ho molta difficoltà a comprendere la sua tesi, sull'inopportunità di affrontare i prossimi passaggi - aumento di capitale e quotazione in Borsa - mentre è pendente un'azione di responsabilità. Ai miei occhi semmai è vero il contrario». Chiedere i danni a Zonin e agli altri amministratori non avrebbe certo spaventato i potenziali investitori. «Io credo che il loro interesse ad investire sia direttamente legato alla forza con cui si dimostra di voler rompere con le pesanti ombre della gestione precedente, bisogna dimostrare che si vuole tagliare con il passato. Una ristrettissima cerchia di persone ne esce bene, tutti gli altri ne escono distrutti; ma il voto di sabato scorso è come se dicesse che quello che è successo non è poi co- grave». preoccupato per l'aumento di capitale? «Sono fiducioso, certo temo che dopo sabato altri possano esserlo meno». L'azione di responsabilità pu ò essere promossa anche in futuro, come ha detto lo stesso Dolcetta. «Non vorrei mai che grazie ai ritardi nell'attivazione delle azioni di responsabilità fossero messe in atto misure di spoliazione dei beni, magari a vantaggio di familiari, e al momento opportuno si constatasse che i buoi sono ormai scappati». I segretari di Fabi e Fisac hanno preso duramente posizione, ma sono stati praticamente gli unici finora, insieme alle associazioni dei consumatori. «E' vero, noto anch'io un assordante silenzio, vedo con un certo stupore che le mie perplessità sono rimaste per ora isolate. Ripeto, il messaggio di sabato rischia di essere: quello che è successo tutto sommato alla banca va bene. Per questo esprimo forte perplessità rispetto ai comportamenti che hanno portato alla decisione di sabato; anche verso chi era in buonafede».
CORRIERE DELLA SERA (ED. NAZIONALE)
martedì 29 marzo 2016
Il sindacato Fabi - «Pop Vicenza, scandaloso il no all'azione di responsabilità»
Contro il «no» dell'assemblea di Popolare di Vicenza sabato all'azione di responsabilità per gli ex vertici interviene la Fabi. Dice il segretario Lando Maria Sileoni: «Ci ò che è successo sabato in assemblea è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario». Un «manipolo» di soci, il 18,64 (serviva oltre il 50% del capitale rappresentato) «si è schierato a favore dell'illegalità malaffare, dell'arroganza». La Fabi nota «l'irritualità del conteggio degli astenuti, che senza l'obbligo di presentarsi, sono stati considerati tali». E invoca l'intervento della Bce. L'azione sarà riproposta, ha detto il presidente Stefano Dolcetta. © RIPRODUZIONE RISERVATA
LA STAMPA (TUTTE LE EDIZIONI)
martedì 29 marzo 2016
Lo scontro tra Bankitalia e Ue sulle sofferenze delle 4 banche - Dopo il no all'azione di responsabilità - Sileoni (Fabi) scriveremo alla Bce sul caso della Popolare di Vicenza
LA GAZZETTA DEL SUD (TUTTE LE EDIZIONI)
martedì 29 marzo 2016
Il post assemblea - Popolare Vicenza, la Fabi ricorrerà alla Bce
«Quello che è accaduto sabato all'assemblea degli azionisti della Banca Popolare di Vicenza è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario italiano». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari. «Votando no all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, un manipolo di azionisti, il 18,64 del capitale intervenuto (serviva oltre il 50% del capitale rappresentato), si è schierato a favore dell'illegalità malaffare, dell'arroganza forte della convinzione, tutta da dimostrare, che niente potrà essere punito. Il voto di sabato è contro il buonsenso, contro la giustizia, contro quei clienti che hanno creduto nella banca del loro territorio, clienti danneggiati non dai lavoratori bancari, che hanno la sola responsabilità di aver rispettato gli ordini aziendali, ma dai vertici con le loro politiche di gestione fuori legge». Sileoni è un fiume in piena e continua il suo j'accuse «è un voto contro la magistratura, che pur tra mille difficoltà sta indagando per garantire la legalità. è un voto contro la Banca centrale europea, che, senza una gestione trasparente, non potrà assicurare la sopravvivenza della banca. è un voto contro tutti i clienti e i lavoratori dell'istituto rappresentati dalle organizzazioni sindacali, che mettendoci la faccia sabato hanno votato a favore dell'azione di responsabilità contro gli ex vertici. Ed è da notare anche l'irritualità del conteggio degli astenuti, che senza l'obbligo di presentarsi, sono stati considerati tali». Per il segretario generale della Fabi, a questo punto, «dovrebbero intervenire la magistratura, il governo, la stessa banca centrale europea per riportare un minimo di legalità e giustizia. Scriveremo alla Banca centrale europea, alla Vigilanza bancaria unica, presieduta da Daniele Nouy, per far sentire alta la nostra voce. Verificheremo comunque - conclude - se tra due mesi il nuovo consiglio d'amministrazione come ha preannunciato il presidente Dolcetta, riproporrà l'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici».
GIORNALE DI BRESCIA martedì 29 marzo 2016
Pop Vicenza - Fabi all'attacco: scriveremo alla Bce sull'assemblea
«Quello che è accaduto sabato all'assemblea degli azionisti della Popolare di Vicenza è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario italiano». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi. «Votando no all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, un manipolo di azionisti, il 18,64 % del capitale intervenuto (serviva oltre il 50 % del capitale rappresentato), si è schierato a favore dell'illegalità. Per questo «scriveremo alla Bce per far sentire alta la nostra voce».
IL GAZZETTINO (TUTTE LE EDIZIONI)
martedì 29 marzo 2016
(PRIMA PAGINA) POP VICENZA - L'ira dei sindacati per il no all'azione di responsabilità - «Salvataggio della gestione Zonin ora intervengano Bce e Bankitalia
Dopo l'assemblea di Pop Vicenza i sindacati chiamano in causa Bce, Banca d'Italia e Consob. Fabi e Cgil definiscono «scandalosa la bocciatura dell'azione di responsabilità» nei confronti degli ex amministratori: «Un manipolo di azionisti si è schierato a favore dell'illegalità".
(PAG. 17)
Pop Vicenza, sindacati in rivolta - Fabi e Cgil: «Scandalosa la bocciatura in assemblea dell'azione di responsabilità contro gli ex»
Maurizio Crema
VENEZIA. Popolare Vicenza, il sindacato chiama in causa Bce, Banca d'Italia e Consob dopo la bocciatura dell'azione di responsabilità verso gli ex amministratori (che poi in gran parte siedono ancora in cda) decisa il 26 marzo. «Quello che è accaduto sabato all'assemblea degli azionisti della Popolare di Vicenza è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario italiano - dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari - votando no all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, un manipolo di azionisti, il 18,64 del capitale intervenuto (serviva oltre il 50% del capitale rappresentato), si è schierato a favore dell'illegalità malaffare, dell'arroganza forte della convinzione, tutta da dimostrare, che niente potrà essere punito. Il voto di sabato è contro il buonsenso, contro la giustizia, contro quei clienti che hanno creduto nella banca del loro territorio, clienti danneggiati non dai lavoratori bancari, che hanno la sola responsabilità di aver rispettato gli ordini aziendali, ma dai vertici con le loro politiche di gestione fuori legge». Sileoni critica aspramente anche le decisioni del vertice e del presidente Stefano Dolcetta: «è da notare anche l'irritualità del conteggio degli astenuti, che senza l'obbligo di presentarsi, sono stati considerati tali». Per questo «scriveremo alla Banca centrale europea, alla Vigilanza bancaria unica, presieduta da Daniele Nouy, per far sentire alta la nostra voce. Verificheremo comunque se tra due mesi il nuovo consiglio d'amministrazione come ha preannunciato il Presidente Dolcetta, riproporrà l'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici». Cioè in primo luogo dell'ex presidente Gianni Zonin e dell'ex consigliere delegato Samuele Sorato. Duro anche il comunicato della Fisac-Cgil «Un fatto grave e inaccettabile». Megale, in una nota, chiede alla Banca d'Italia alla Bce e alla Consob di intervenire per annullare quella che definisce «l'assurda decisione». A parere del leader dei bancari della Cgil, «non è accettabile che una minoranza degli azionisti, per l'esattezza il 18,64 per cento, abbia nei fatti coperto le responsabilità degli ex vertici della banca producendo un danno molto grave e non solo d'immagine all'intero settore». A dir la verità a pendere la bilancia del voto verso l'attuale impunità è stato il 43% che non ha votato. Gli astenuti infatti in questo caso, come nelle votazioni del Senato della Repubblica (secondo Renzi da chiudere), valgono come un No. Ecco i numeri dell'assemblea hanno votato a favore dell'azione di responsabilità 1.346 soci intervenuti in proprio e per delega, rappresentativi del 38,0571 del capitale. Hanno votato contro 169 soci (18,648 del capitale). Si sono astenuti 1.357 soci (43,295 del capitale). In assemblea erano presenti 9,984 milioni di azioni, pari a poco meno del 10% del capitale. Ora ovviamente c'è sempre la possibilità del secondo tempo: la bocciatura dell'azione di responsabilità, come ha sottolineato il presidente Stefano Dolcetta, non significa che la richiesta non possa essere riproposta nella prossima assemblea con l'appoggio del 2,5 del capitale. Ma chi comanderà a Vicenza tra pochi mesi e dopo la quotazione? Difficile che siano i mille e più di mille soci arrabbiati di sabato scorso. © riproduzione riservata
MESSAGGERO VENETO (TUTTE LE EDIZIONI)
martedì 29 marzo 2016
«Sequestrate i beni di chi ha causato il dissesto BpVi - Federconsumatori: basta spot, serve un cambio radicale Fabi e Cgil alla Bce: imponga l'azione di responsabilità
UDINE. E' un lungo corollario di strascichi polemici quello che si è lasciato alle spalle l'assemblea dei soci (la prima da Spa) della Banca Popolare di Vicenza. Federconsumatori Fvg attacca e chiede «subito il sequestro dei beni di amministratori e dirigenti responsabili del dissesto». I sindacati Fabi e Cgil promettono battaglia sul "no" dell'assemblea all'azione di responsabilità contro il vecchio cda, azione che era stata promossa dall'avvocato Renato Bertelle. Puschiasis: basta spot. «L'azione di responsabilità è una delle mille cose che deve essere fatta - dice Barbara Puschiasis presidente regionale di Federconsumatori Fvg, che nella vertenza su BpVi difende oltre 1.200 risparmiatori -. Il Cda ha dichiarato che il provvedimento sarà proposto nella prossima assemblea di giugno, se accadrà i soci avranno comunque ottenuto il risultato. Quello che invece è necessario fare, perchè siamo già tardi, è che vengano disposti i sequestri dei beni di ex amministratori e alti dirigenti che hanno causato il disastro. Sono perplessa anche di fronte ai maxi compensi degli attuali manager (Iorio, De Francisco, ndr): pensavamo che i nuovi avrebbero dato una svolta a certi comportamenti e invece... Iorio ha anche annunciato che saranno restituiti i soldi a coloro che sono stati scavalcati nella vendita delle azioni. Ma a chi verranno dati questi soldi? Per vendite fino a quando? Entro quanto? Non vogliamo che sia uno spot, quel tempo è finito. Vogliamo piuttosto che venga esibito a semplice richiesta degli azionisti il libro soci e la cronologia delle domande di cessione e degli ordini eseguiti». Fabi e Cgil indignati. «Quello che è accaduto sabato all'assemblea degli azionisti della Banca Popolare di Vicenza è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario italiano». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari. «Votando no all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, un manipolo di azionisti, il 18,64% del capitale intervenuto (serviva oltre il 50% del capitale rappresentato), si è schierato a favore dell'illegalità malaffare, dell'arroganza forte della convinzione, tutta da dimostrare, che niente potrà essere punito. Il voto di sabato è contro il buonsenso, contro la giustizia, contro quei clienti che hanno creduto nella banca del loro territorio, clienti danneggiati non dai lavoratori bancari, che hanno la sola responsabilità di aver rispettato gli ordini aziendali, ma dai vertici con le loro politiche di gestione fuori legge. Ed è da notare anche l'irritualità del conteggio degli astenuti, che senza l'obbligo di presentarsi, sono stati considerati tali». Per questo «scriveremo alla Banca centrale europea, alla Vigilanza bancaria unica, presieduta da Daniele Nouy, per far sentire alta la nostra voce. Verificheremo comunque se tra due mesi il nuovo consiglio d'amministrazione come ha preannunciato il presidente Dolcetta, riproporrà l'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici». Sulla stessa lunghezza d'onda la Cgil. «Un fatto grave e inaccettabile»: è il commento di Agostino Megale segretario generale Fisac-Cgil riguardo al no all'azione di responsabilità verso gli ex vertici. Megale, in una nota, chiede alla Banca d'Italia alla Bce e alla Consob di intervenire per annullare quella che definisce «l'assurda decisione». A parere del leader dei bancari della Cgil, «non è accettabile che una minoranza degli azionisti, schierandosi contro l'azione di responsabilità abbia nei fatti coperto le responsabilità degli ex vertici della banca producendo un danno molto grave e non solo d'immagine all'intero settore. In questo modo - conclude - sono state coperte illegalità, immoralità e malcostume che tanto male hanno fatto alla banca, ai piccoli azionisti ai lavoratori e al Paese intero». (m.ce ©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL RESTO DEL CARLINO - LA NAZIONE - IL GIORNO - LA CITTA' (ED. NAZIONALE E TUTTE LE EDIZIONI LOCALI)
martedì 29 marzo 2016
IL MATTINO DI PADOVA - CORRIERE DELLE ALPI - LA NUOVA VENEZIA E MESTRE - LA TRIBUNA DI TREVISO
martedì 29 marzo 2016
La Fabi e la Cgil: «Scriveremo alla vigilanza dell'Ue perché le regole siano rispettate»
«Quanto accaduto sabato all'assemblea degli azionisti della Banca Popolare di Vicenza è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario italiano». Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari. «Votando no all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, un manipolo di azionisti, il 18,64 del capitale intervenuto (serviva oltre il 50% del capitale rappresentato), si è schierato a favore dell'illegalità malaffare, dell'arroganza forte della convinzione, tutta da dimostrare, che niente potrà essere punito. Il voto di sabato è contro il buonsenso e contro la giustizia. Da notare anche l'irritualità del conteggio degli astenuti, che senza l'obbligo di presentarsi, sono stati considerati tali». Per questo «scriveremo alla Banca centrale europea, alla Vigilanza bancaria unica, presieduta da Daniele Nouy, per far sentire alta la nostra voce. Verificheremo se tra due mesi il nuovo Cda come ha preannunciato il Presidente Dolcetta, riproporrà l'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici». Analoga posizione espressa da Agostino Megale, Segretario Generale Fisac-Cgil.
GIORNALE DI VICENZA martedì 29 marzo 2016
VICENZA. Le reazioni al voto dell'assemblea - BpVi no all'azione contro gli ex vertici: sindacati inferociti La Fabi: «Scriveremo alla Bce» La Cgil: «Grave e inaccettabile
«Un fatto grave e inaccettabile»: è il commento di Agostino Megale, Segretario Generale Fisac- riguardo al no all'eventuale azione di responsabilità verso gli ex vertici della Popolare Vicentina deciso dalla maggioranza dell'assemblea dei soci dell'istituto berico sabato scorso. Megale chiede alla Banca d'Italia alla Bce e alla Consob di intervenire per annullare quella che definisce una «assurda decisione». A parere del leader dei bancari della Cgil, «non è accettabile che una minoranza degli azionisti, per l'esattezza il 18,64 per cento, schierandosi contro l'azione di responsabilità abbia nei fatti coperto le responsabilità degli ex vertici della banca producendo un danno molto grave e non solo d'immagine all'intero settore». Duro anche il giudizio di Lando Maria Sileoni, Segretario generale della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari: «Il voto di sabato è contro il buonsenso, contro la giustizia, contro quei clienti che hanno creduto nella banca del loro territorio». «è un voto contro la magistratura, che pur tra mille difficoltà sta indagando per garantire la legalità. è un voto contro la Banca centrale europea, che, senza una gestione trasparente, non potrà assicurare la sopravvivenza della banca. è un voto contro tutti i clienti e i lavoratori dell'istituto che mettendoci la faccia sabato hanno votato a favore dell'azione di responsabilità contro gli ex vertici». Secondo Sileoni «dovrebbero intervenire la magistratura, il governo, la stessa banca centrale europea per riportare un minimo di legalità e giustizia. Scriveremo alla Banca centrale europea, alla Vigilanza bancaria unica, presieduta da Daniele Nouy, per far sentire alta la nostra voce. Verificheremo comunque se tra due mesi il nuovo CdA come ha preannunciato il Presidente Dolcetta, riproporrà l'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici».
LA NUOVA FERRARA martedì 29 marzo 2016
I soci non portano in tribunale i vertici Bpvi, niente azioni legali «Voto folle e vergognoso»
Mettere sotto accusa gli ex vertici della propria banca, come i soci ferraresi hanno fatto qualche anno fa nei confronti del solo ex direttore Gennaro Murolo, è un passaggio più difficile di quanto non sembri dall'esterno. Lo testimoniano quanto successo l'altro giorno all'assemblea di Popvicenza, le reazioni che ne sono seguite. I soci della banca vicentina, che a suo tempo si era candidata a rilevare Carife, hanno infatti bocciato la richiesta di un'associazione di piccoli azionisti e del Codacons veneto, di dare mandato al futuro Cda di perseguire amministratori, dirigenti e sindaci che con le loro condotte hanno contribuito al dissesto della banca, costato miliardi di euro di perdite a 119mila soci. sì sono stati solo il 38,05 del capitale presente, non sono bastati in quanto serviva almeno il 50% più uno: hanno pesato gli astenuti, ben il 43,29 «è stata una decisione folle, sono veramente esterrefatto» ha commentato Enrico Zanetti, viceministro dell'Economia mentre Lando Maria Sileoni, segretario del sindacato Fabi, parla di «vergogna, scandalo e danni per l'intero settore bancario italiano».
IL FATTO QUOTIDIANO (TUTTE LE EDIZIONI)
martedì 29 marzo 2016
POPOLARE VICENZA - I sindacati contro il "lasciapassare" per Zonin & Co
"QUELLO CHE è SUCCESSO sabato all'assemblea degli azionisti della Popolare di Vicenza è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario". Lando Maria Sileoni, segretario della Fabi, il sindacato di maggioranza tra i bancari, non risparmia le parole: "Votando no all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, un manipolo di azionisti, il 18,64 del capitale intervenuto (serviva oltre il 50% del capitale rappresentato), si è schierato a favore dell'illegalità malaffare, dell'arroganza forte della convinzione, tutta da dimostrare, che niente potrà essere punito". Sileoni, che ci tiene a dire che non sino stati "i lavoratori bancari a danneggiare i clienti", si riferisce al voto contrario alla denuncia nei confronti di Gianni Zonin e altri protagonisti degli ultimi vent'anni di attività di Pop Vicenza, ora in cattive acque. La sua è la stessa posizione della Fisac- "Un fatto grave e inaccettabile". lo definisce il segretario Agostino Megale, che chiede a Banca d'Italia Bce e Consob di intervenire per annullare "una decisione assurda". Il conteggio degli astenuti - fra cui sono stati contati pure gli assenti - ha infatti (per i sindacati) viziato il voto.
IL MATTINO DI PADOVA - LA TRIBUNA DI TREVISO - CORRIERE DELLE ALPI - LA NUOVA VENEZIA E MESTRE /
lUNEDI' 28 MARZO 2016
Nordest Economia - Bpvi, Fabi: «Scandaloso il "no" all'azione di responsabilità verso gli amministratori» - Il maggiore sindacato dei bancari fortemente critico verso i soci che si sono espressi in assemblea. E annuncia: scriveremo alla Bce
Lando Maria Sileoni, segretario Fabi
VICENZA. «Quello che è accaduto sabato all'assemblea degli azionisti della Banca Popolare di Vicenza è vergognoso, scandaloso e dannoso per l'intero settore bancario italiano».
Lo dichiara Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, sindacato di maggioranza dei bancari.
«Votando no all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici, un manipolo di azionisti, il 18,64% del capitale intervenuto (serviva oltre il 50% del capitale rappresentato), si è schierato a favore dell'illegalità, del malaffare, dell'arroganza, forte della convinzione, tutta da dimostrare, che niente potrà essere punito».
«Il voto di sabato è contro il buonsenso - prosegue Sileoni -, contro la giustizia, contro quei clienti che hanno creduto nella banca del loro territorio, clienti danneggiati non dai lavoratori bancari, che hanno la sola responsabilità di aver rispettato gli ordini aziendali, ma dai vertici con le loro politiche di gestione fuori legge. è un voto contro la magistratura, che pur tra mille difficoltà sta indagando per garantire la legalità».
Soci di BpVi in assemblea
Secondo il sindacalista è anche «un voto contro la Banca centrale europea, che, senza una gestione trasparente, non potrà assicurare la sopravvivenza della banca. Ed è un voto contro tutti i clienti e i lavoratori dell'istituto, rappresentati dalle organizzazioni sindacali, che mettendoci la faccia sabato hanno votato a favore dell'azione di responsabilità contro gli ex vertici».
«Ed è da notare - sottolinea il leader della Fabi - anche l'irritualità del conteggio degli astenuti, che senza l'obbligo di presentarsi, sono stati considerati tali».
«Dovrebbero intervenire la magistratura, il governo, la stessa banca centrale europea - è l'auspicio - per riportare un minimo di legalità e giustizia».
«Scriveremo alla Banca centrale europea, alla Vigilanza bancaria unica, presieduta da Daniele Nouy, per far sentire alta la nostra voce - promette il segretario della Fabi -. Verificheremo comunque se tra due mesi il nuovo consiglio d'amministrazione, come ha preannunciato il presidente Dolcetta, riproporrà l'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici».
LA STAMPA - IL SECOLO XIX - IL GIORNALE - CORRIERE DEL VENETO - CORRIERE DI VERONA - GAZZETTA DEL SUD - GIORNALE DI SICILIA - (ED. NAZIONALE E TUTTE LE EDIZIONI LOCALI)
domenica 27 marzo 2016
Pop Vicenza grazia gli ex vertici - BOCCIATA L'AZIONE DI RESPONSABILITA' FRA LA RABBIA DEI SOCI RAGIRATI - LA BANCA PERDE 1,4 MILIARDI, MA AI MANAGER VA IL 52% DI COMPENSI IN PIU'
Teodoro Chiarelli
A niente sono serviti gli interventi a ripetizione di chi ha perso tutti i propri risparmi. Nè la rabbia e gli improperi contro manager rapaci che a fronte di una perdita di 1,4 miliardi di euro si sono assegnati ricche prebende come se nulla fosse. Ben 16,7 milioni spesi per il vertice di una banca che una volta era il gioiello del Nord Est, qualcosa come il 52% in più del 2014. L'assemblea della Popolare di Vicenza, riunitasi per la seconda volta in meno di un mese ha approvare il bilancio 2015 con il suo rosso miliardario e le politiche di remunerazione del management con la pioggia di buonuscite per i vecchi dirigenti indagati e di "welcome bonus" per i nuovi entranti. Non solo. La stessa assemblea ha respinto la richiesta di azione di responsabilità verso i vecchi manager che hanno depredato l'istituto di credito veneto. L'afflusso è meno consistente rispetto al 5 marzo, quando tra fischi e contestazioni era stata approvata la trasformazione in spa, l'aumento di capitale da 1,76 miliardi e la quotazione in Borsa. Molti dei soci per ò - circa 1.300 di persona e 3.300 con le deleghe - hanno continuato a manifestare la loro indignazione per un cda composto per due terzi da consiglieri già in carica sotto la gestione dell'ex presidente Gianni Zonin, indagato per aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza e ritenuto dai magistrati il primo responsabile del dissesto dell'istituto costato miliardi di euro a 119 mila soci. Tanta rabbia e delusione, quindi, per la bocciatura dell'azione di responsabilità chiesta da Renato
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