FUSIONI BANCARIE, LA FABI UNITA A FIANCO DEI LAVORATORI
Il Direttivo Centrale condivide la linea espressa dal Segretario Generale Sileoni: “Evitare i licenziamenti e difendere il Fondo di Solidarietà”. Tanti gli argomenti toccati nella relazione del leader della FABI, più volte interrotta da applausi. “Organizzazione coesa”
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La FABI unita per affrontare le nuove fusioni bancarie dei prossimi mesi ed evitare i licenziamenti. Una posizione recentemente condivisa anche dal Premier Matteo Renzi e che è stata ribadita ieri e oggi durante la riunione del Comitato Direttivo Centrale dell’Organizzazione.
Riunito a Roma il parlamentino della FABI ha ascoltato con attenzione e più volte applaudito la relazione del Segretario Generale della FABI, che ha passato in rassegna tutte le principali vertenze gestite negli ultimi mesi e quelle ancora da risolvere, rispondendo alle domande e considerazioni dei presenti.
Si è discusso della vicenda di Hypo Alpe Adria Bank, dove sono a rischio 300 posti di lavoro, e di altri casi spinosi come quello di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza, che ha visto la FABI protagonista di un vero e proprio braccio di ferro con gli ex vertici inquisiti dalla magistratura.
Infine un cenno alle quattro banche risolte, con il sindacato schierato a fianco di lavoratori e risparmiatori a chiedere il rimborso totale per tutti coloro che hanno perso in buona fede il loro investimento.
Sileoni ha ricordato come la FABI sia impegnata a dare risposte concrete alla categoria, salvaguardando posti di lavoro e tenendo fissi i capisaldi della contrattazione nazionale e integrativa, soprattutto in vista delle prossime fusioni, che richiederanno una grande prova di coesione da parte del sindacato.
Il leader della FABI ha poi anticipato quella che sarà una partita cruciale dei mesi a venire di pari passo con le aggregazioni: il mantenimento e l’ammodernamento del Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale che ha consentito di gestire gli esuberi di settore in maniera morbida, su cui ad oggi grava una fiscalità molto pesante.
Uno strumento che la FABI vuole difendere e potenziare. Capitolo a parte la vertenza contrattuale dei lavoratori del Credito Cooperativo. Sileoni ha confermato che la FABI non accetterà mai un Contratto peggiorativo rispetto a quello dell’ABI ed “esuberi di sistema”, stabiliti a livello centrale.
Una linea del Piave che a Federcasse non sarà mai consentito di oltrepassare.
Al termine della riunione sono stati approvati all’unanimità il bilancio della Federazione e la proposta di indire il Consiglio Nazionale e la Conferenza d’Organizzazione tra la fine di giugno e l’inizio di luglio.
31/03/2016
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