Il leader della FABI Sileoni si esprime a favore della costituzione del Fondo: "Rappresenta una riposta, per quanto iniziale, alle esigenze del settore su sofferenze e ricapitalizzazioni". Poi avverte Renzi: "Difenda i lavoratori bancari insieme ai sindacati"
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FONDO ATLANTE, LA FABI LO PROMUOVE

Il leader della FABI Sileoni si esprime a favore della costituzione del Fondo: “Rappresenta una riposta, per quanto iniziale, alle esigenze del settore su sofferenze e ricapitalizzazioni”. Poi avverte Renzi: “Difenda i lavoratori bancari insieme ai sindacati”
FONDO ATLANTE, LA FABI LO PROMUOVE

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“Esprimiamo un giudizio complessivamente positivo sul Fondo Atlante perché rappresenta comunque una risposta, per quanto iniziale, a due esigenze fondamentali: sostenere i processi di ricapitalizzazione di alcune banche in difficoltà, completando il rafforzamento patrimoniale di un settore bancario nel suo complesso solido, e iniziare ad affrontare il problema delle sofferenze, liberando così risorse nei bilanci delle banche per indirizzarle al sostegno creditizio di famiglie e imprese. Auspichiamo interventi radicali e non temporanei “.
Così Lando Maria Sileoni, Segretario Generale della FABI, ha commentato l’annuncio della costituzione del Fondo Atlante, fatto ieri dal Ministero dell’Economia. Il Fondo dovrebbe essere partecipato da banche italiane, Cassa depositi e Prestiti, SGA, Fondazioni e assicurazioni e avere una dote di 6 miliardi di euro.
“Per quanto attiene al sistema degli ammortizzatori sociali del settore bancario”, ha poi sottolineato Sileoni, “le parti (ABI e Sindacati) li hanno costantemente rafforzati, a partire dal Fondo di Solidarietà, che ha permesso a circa 68mila lavoratori bancari di essere volontariamente prepensionati e a migliaia di altri di aver goduto di processi di riconversione professionale “permanenti” in condizione di assoluto equilibrio sociale. Il nostro sistema di ammortizzatori sociali è, pertanto, in grado di affrontare con successo anche “la terza generazione” di fusioni e concentrazioni, senz’aggravio alcuno per le pubbliche finanze. Non si comprendono, quindi, le ragioni di fumose e inutili richieste d’ipotetici interventi sul personale bancario che ieri i rappresentanti di un ente pubblico, presenti al summit del Ministero dell’Economia, hanno avanzato al Presidente del Consiglio.
Per questo chiediamo al nostro Premier Matteo Renzi di difendere, insieme alle Organizzazioni Sindacali, i posti di lavoro nelle banche e siamo sicuri che i lavoratori bancari se lo ricorderanno”.
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