FONDO PENSIONE BCC, LA FABI CONQUISTA LA MAGGIORANZA
Nominati tre consiglieri in quota FABI nel CDA che gestisce il Fondo Pensione dei 37mila lavoratori del Credito Cooperativo. I neo eletti Piergiuseppe Mazzoldi, Werner Pedoth e Daniela Piccini: “Introdurre alternanza ai vertici per garantire iscritti”
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La FABI conquista la maggioranza nel Consiglio d’Amministrazione del Fondo Pensione BCC.
Sono entrati in CDA, in quota all’organizzazione, Piergiuseppe Mazzoldi, Werner Pedoth e Daniela Piccini, ottenendo tre posti su cinque. Tutti e tre gli eletti vantano già un’esperienza consolidata all’interno del Fondo, poiché hanno ricoperto la carica di Consiglieri per diversi mandati.
La FABI è, inoltre, presente all’interno del Collegio Sindacale, con la nomina di Caterina Nannini.
Gli organismi di vertice resteranno in carica per i prossimi tre anni e si occuperanno di amministrare il Fondo che gestisce le pensioni integrative dei 37 mila lavoratori del mondo del Credito Cooperativo e che ha un patrimonio di oltre 2 miliardi di euro.
I Consiglieri della FABI hanno già ben chiari gli obiettivi da portare a termine nei prossimi tre anni di mandato.
“Una delle nostre priorità sarà quella di far rispettare le norme della COVIP e d’introdurre il meccanismo dell’alternanza alla Presidenza del Fondo. Vogliamo una governance realmente paritetica, con la possibilità di accedere alle cariche presidenziali anche per i rappresentanti dei lavoratori, in modo tale da migliorare la gestione del Fondo, garantendo trasparenza ed evitando qualsiasi forma di conflitto d’interesse”, dichiarano Werner Pedoth e Daniela Piccini, Consiglieri neo eletti in quota FABI.
“Oltre a questo”, aggiunge Piergiuseppe Mazzoldi, “siamo fortemente determinati a rendere sempre più stringenti i controlli sulla gestione finanziaria del Fondo. A tal proposito abbiamo intenzione di stabilire rapporti di collaborazione con società di revisione legale indipendenti, per vigilare in maniera estremamente precisa su come vengono investiti i contributi dei lavoratori, anche attraverso le nuove tecnologie e i big data. C’impegneremo, infine, per consentire la reversibilità delle pensioni integrative a beneficio degli eredi dell’iscritto, nel caso questo scompaia prematuramente”.
Roma 29/04/2016
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