Riprese le trattative tra Federcasse e sindacati. Delineato il percorso negoziale: il 15 giugno si entrerà nel merito della parte economica e degli ammortizzatori sociali di sistema. Bertinotti: "Chiediamo un Contratto in tempi brevi che non penalizzi lavoratori". Leggi l'articolo de Il Sole 24 Ore
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CONTRATTO BCC, AL VIA ROADMAP PER IL RINNOVO

Riprese le trattative tra Federcasse e sindacati. Delineato il percorso negoziale: il 15 giugno si entrerà nel merito della parte economica e degli ammortizzatori sociali di sistema. Bertinotti: “Chiediamo un Contratto in tempi brevi che non penalizzi lavoratori”. Leggi l’articolo de Il Sole 24 Ore
CONTRATTO BCC, AL VIA ROADMAP PER IL RINNOVO

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Sono riprese oggi le trattative sul rinnovo del Contratto Nazionale dei 37 mila lavoratori del Credito Cooperativo.
Il confronto era stato sospeso a gennaio da Federcasse, che aveva congelato il tavolo per potersi dedicare all’autoriforma di settore, poi diventata legge ad aprile.
Nell’incontro di oggi, successivo a quello intercorso due settimane fa tra i Segretari Generali del credito e il Presidente di Federcasse Azzi, sono stati tracciati i temi da affrontare nelle prossime sedute per arrivare al rinnovo del Contratto Nazionale, ormai scaduto da due anni e mezzo.
Nella prossima riunione del 15 giugno saranno all’ordine del giorno la discussione sulla parte economica del Contratto, con la richiesta d’aumento di 85 euro avanzata dai sindacati, e un ragionamento complessivo sui sistemi d’intervento per affrontare le crisi locali. In particolare si discuterà di come rendere operativo il Fondo per la nuova Occupazione e utilizzarlo anche in funzione di ammortizzatore sociale per gestire la fase di trasformazione del settore.
Si parlerà, infine, dell’ipotesi governativa di aumentare il periodo di permanenza dei lavoratori sul Fondo Esuberi da 5 a 7 anni, modifica che se dovesse essere avallata dal settore richiederebbe un ulteriore ragionamento sui costi degli ammortizzatori sociali.
“Chiediamo a Federcasse un rinnovo in tempi brevi che non penalizzi i lavoratori”, ha dichiarato Luca Bertinotti, Segretario Nazionale della FABI. “Il confronto sui costi di sistema deve essere affrontato in un’ottica di corresponsabilità sociale e la delegazione negoziale dovrà fare la sua parte.
è necessario un Contratto che salvaguardi il potere d’acquisto dei salari, riconoscendo l’impegno quotidiano dei lavoratori, e che rafforzi gli ammortizzatori sociali per gestire senza traumi l’inevitabile trasformazione del settore dei prossimi anni”.
Il Contratto dei lavoratori delle BCC è scaduto il 31 dicembre 2013.
Roma 30/05/2016
IL SOLE 24 ORE martedì 31 maggio 2016
Credito. Dopo la riforma istituti e sindacati tornano al tavolo per rinnovare il contratto scaduto nel 2013 – Federcasse, riparte il rinnovo – Per la parte economica chiesti 85 euro, in linea con l’intesa di Abi
Ritornati al tavolo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, Federcasse e i sindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca ) si sono ritrovati a parlare in uno scenario piuttosto diverso da quello in cui si era interrotto il dialogo nell’autunno del 2015. Nel frattempo, infatti, c’è stata la riforma che rappresenta un nuovo punto fisso di cui le parti dovranno tenere conto per il negoziato che riguarda 37mila bancari. Il contratto delle Bcc è scaduto da due anni e mezzo, alla fine del 2013 e, da allora, tra una disdetta e un annuncio di disapplicazione, il contratto applicato è sempre rimasto quello dell’ultimo rinnovo. Ieri, alla ripresa del negoziato avvenuta dopo l’incontro politico tra i segretari generali del credito, Lando Maria Sileoni (Fabi), Giulio Romani (First Cisl), Agostino Megale (Fisac Cgil) e Massimo Masi (Uilca) e il presidente di Federcasse Alessandro Azzi è arrivata la richiesta di «un rinnovo in tempi brevi che non penalizzi i lavoratori», sintetizza Luca Bertinotti, segretario nazionale della Fabi. Un rinnovo che «salvaguardi il potere d’acquisto dei salari, riconoscendo l’impegno quotidiano dei lavoratori, e che rafforzi gli ammortizzatori sociali per gestire senza traumi l’inevitabile trasformazione del settore dei prossimi anni», continua Bertinotti.
Il prossimo incontro è previsto per il 15 giugno e in quell’occasione i sindacati cominceranno a mettere sul piatto le prime richieste. Come quella economica, con l’aumento di 85 euro, come quello di Abi perché «altrimenti si genererebbe un dumping sociale intollerabile», osserva Alessandro Spaggiari, segretario nazionale della First Cisl. Ma sul piatto verrà messo un ragionamento complessivo sui sistemi d’intervento per affrontare le crisi locali e per gestire le eventuali fusioni. In particolare si discuterà di come rendere operativo il Fondo per la nuova occupazione e utilizzarlo anche in funzione di ammortizzatore sociale per gestire la fase di trasformazione del settore e dell’ipotesi governativa di aumentare il periodo di permanenza dei lavoratori sul fondo esuberi da 5 a 7 anni. Lo scenario profondamente mutato fa sì che la parte economica, pur importante, passi in secondo piano. Ci ò che appare «prioritario è sostenere questa fase con gli strumenti adeguati – continua Spaggiari – per accompagnare i lavoratori alla pensione e per la loro ricollocazione, qualora ve ne fosse bisogno». Di diverso dagli ultimi incontri c’è adesso «la volontà reciproca delle parti di rinnovare il contratto per disporre di strumenti di tipo solidaristico per accompagnare il cambiamento del sistema – conclude Spaggiari -. Visto che non si prevedono miglioramenti del contesto esterno è ragionevole pensare che si continuino a generare delle criticità anche maggiori a quelle già affrontate». © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina Casadei
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