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Una mattinata di dibattito sugli impatti delle nuove tecnologie sul sistema bancario, ma anche un momento di riflessione sul ruolo della contrattazione di secondo livello nel settore.
Il primo giorno di lavori della X° Conferenza di Organizzazione si è aperto oggi a Roma con la relazione del Segretario Amministrativo, Giuliano De Filippis. Leitmotiv: il cambiamento vissuto dal sistema, che dovrà essere governato “con strategie politiche adeguate ai tempi”.
Nessun arroccamento ideologico nel passato, quindi. Il sindacato dovrà organizzarsi per affrontare questa evoluzione e tutelare il mondo del lavoro, sempre più minacciato dall’avanzata dell’online.
E proprio di rivoluzione digitale ha parlato uno dei principali ospiti della giornata, Matteo Arpe, Amministratore Delegato di Sator Group.
Arpe ha anticipato il lancio di Tinaba (acronimo di This is not a bank), che avverrà a metà luglio a Milano, un nuovo sistema di pagamenti digitale a commissioni zero, su cui il banchiere ha investito ingenti risorse.
Nella sua lectio magitsralis, Arpe ha più volte sottolineato la necessità per le banche di abbracciare la rivoluzione tecnologica, magari alleandosi con le nuove start up fintech per offrire nuovi servizi, intercettare la clientela giovane, rimasta ai margini, e aumentare così i ricavi.
Una strategia che consentirebbe, attraverso l’incremento della redditività e la creazione di nuovi mestieri, anche di mantenere i livelli occupazionali.
Quanto alla concorrenza dei giganti Ict, che da qualche tempo hanno aggredito il mercato dei pagamenti, un tempo riserva delle banche, Arpe ha più volte suggerito di “riportare questi ricavi all’interno degli istituti di credito”, puntando proprio sull’innovazione tecnologica.
Subito dopo Arpe, è salito sul palco Giancarlo Durante, Responsabile Direzione Sindacale e Lavoro di ABI, che ha tenuto la sua lectio magistralis su “il futuro della contrattazione nel settore bancario.
Durante ha ricordato come il comparto bancario sia uno dei più sindacalizzati, con il 75% dei lavoratori iscritti a una sigla sindacale e la FABI a giocare la parte del leone in termini di rappresentatività.
Uno scenario che in questi anni ha permesso di tutelare al meglio i lavoratori bancari, anche attraverso la contrattazione di secondo livello.
Il Responsabile Direzione sindacale e lavoro di ABI ha poi sottolineato come nel 2015 sia cresciuta la contrattazione aziendale anche nelle banche medio piccole.
Gli argomenti più affrontati: il welfare, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e le politiche commerciali.
Durante ha poi auspicato che il dialogo banche-sindacato prosegua nel segno dell’equilibrio, così come avvenuto fino a oggi.
Un invito prontamente accolto dal leader della FABI, Sileoni, a patto che non sia la stessa ABI a mettere in discussione gli strumenti di gestione degli esuberi concordati col sindacato.
In quel caso nessuno sconto. La FABI scenderà in piazza.
Roma 29/06/2016