L'azienda avvia la prima procedura di licenziamento nei confronti di 110 dipendenti. Fasano: "Proprietà irresponsabile: ha fatto fallire il tentativo di mediazione istituzionale. Ora vogliamo soluzioni socialmente sostenibili per tutti i lavoratori"
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HYPO ALPE ADRIA BANK, SINDACATI IN TRINCEA CONTRO I LICENZIAMENTI

L’azienda avvia la prima procedura di licenziamento nei confronti di 110 dipendenti. Fasano: “Proprietà irresponsabile: ha fatto fallire il tentativo di mediazione istituzionale. Ora vogliamo soluzioni socialmente sostenibili per tutti i lavoratori”
HYPO ALPE ADRIA BANK, SINDACATI IN TRINCEA CONTRO I LICENZIAMENTI

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Hypo Alpe Adria Bank Italia ha avviato la prima procedura di licenziamento ex legge 223/91 nei confronti di 110 dipendenti su 280 in organico.
Una procedura cui probabilmente ne seguiranno altre per chiudere definitivamente gli interventi sul personale entro il 2018.
La comunicazione è stata data oggi a Roma al tavolo istituzionale convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico, al quale hanno preso parte le Regioni Friuli Venezia Giulia, rappresentata dalla Governatrice Debora Serracchiani, la Lombardia, il Veneto, i rappresentanti del Ministero dell’Economia, del Ministero degli Esteri e la rappresentanza permanente dell’Italia presso l’UE.
L’azienda ha dichiarato che, dopo aver atteso possibili sviluppi delle iniziative delle istituzioni, si è trovata nella necessità di attivare le procedure di licenziamento collettivo. Già la scorsa settimana il Gruppo aveva annunciato la vendita di 7 sportelli con una trentina di dipendenti e dell’intero portafoglio mutui a Banca Valsabbina.
Per quanto riguarda gli altri asset, non si è invece individuata al momento alcuna soluzione.
“Prendiamo atto con amarezza dell’inefficacia del tavolo istituzionale. La proprietà, nonostante l’intervento delle istituzioni, ancora una volta ha dato prova d’irresponsabilità, facendo fallire un tentativo di mediazione di cui avrebbero potuto giovare tutti gli stakeholder coinvolti. La liquidazione della banca rappresenta un danno enorme per le economie dei territori, in termini di contrazione del credito, e per la stessa occupazione”, ha detto Guido Fasano, Segretario Provinciale di FABI Udine.
“Nella vertenza che adesso si aprirà, chiederemo soluzioni socialmente sostenibili per tutti i lavoratori e le loro famiglie. Qualora la banca manifesti diverso orientamento, siamo pronti a scendere in piazza e a scioperare. Intanto valutiamo positivamente l’impegno assunto oggi dalla Regione Friuli Venezia Giulia a sostenere i sindacati in ogni fase della procedura”.
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