MPS, CASINI ?RISPOSTE IN TEMPI RAPIDI SU PIANO INDUSTRIALE E MANAGEMENT?
Ieri il primo incontro dei sindacati con il nuovo Amministratore Delegato. Le Organizzazioni Sindacali: “Rivedere retribuzioni manager, inaccettabili”. Le dichiarazioni sulla stampa di oggi
Centro 21/09/2016
Mps, il titolo crolla ai minimi
Il suo arrivo a Siena, per la verità il suo ritorno dopo sette anni a Rocca Salimbeni, non ha portato quella novità positive in Borsa che forse lui stesso sperava. Marco Morelli, nuovo ad di Mps si è insediato ieri negli uffici che lo avevano visto vicedirettore generale all’epoca della presidenza di Giuseppe Mussari, proprio mentre il titolo ha proseguito la sua discesa chiudendo ai minimi. è sceso sotto i 20 cent, a 0,19 euro, segnando -6,40%. Il nuovo ad, deve preparare il Piano industriale, quello che il suo predecessore Fabrizio Viola aveva cominciato ad impostare, con una banca che oggi vale poco più di 550 milioni di euro e che si appresta a chiedere al mercato una ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Un compito che non si annuncia facile anche se Morelli ha voluto rassicurare fin da subito i dipendenti con un videomessaggio nel quale sottolinea i due obiettivi prioritari del suo nuovo impegno: «Rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza, poiché queste sono le basi su cui lavorare al nostro piano industriale e continuare a consolidare un modello di banca sostenibile e competitiva». Parole che l’ad ha ripetuto anche ai sindacati che ha incontrato nel primo pomeriggio: una mossa, anche questa, tesa principalmente a rassicurare chi teme nuovi tagli, superiori agli 8.000 previsti nel vecchio piano della banca allora guidata da Alessandro Profumo e Viola. Tra l’altro proprio ieri Profumo è tornato al centro dell’attenzione con la ricostruzione di una telefonata pubblicata da il Fatto Quotidiano con Ferruccio De Bortoli nel quale l’ex presidente parlerebbe delle difficoltà riscontrate a Siena per colpa della massoneria. A Morelli, come ha spiegato il segretario del coordinamento di tutte le sigle presenti in Mps Franco Casini della Fabi, i sindacati hanno anche chiesto di rivedere le retribuzioni dei top manager, troppo alte e non in linea con gli altri dipendenti in una banca che certo non attraversa un momento felice. Ma a Casini, ad Antonio Damiani della Fisac Cgil, e agli altri presenti alla riunione che gli chiedevano celerità nelle scelte, l’ad non ha potuto nascondere che i tempi del piano industriale si allungheranno un po’ rispetto a quelli che la stessa Bce aveva chiesto a Viola. Il Cda di lunedì prossimo non dovrebbe essere quello dell’approvazione, anche perchè Morelli, prima, dovrà avere rassicurazioni da quelle banche che hanno garantito il loro sostegno e trovare investitori disposti a scommettere sul futuro della banca, che deve anche trovare un sostituto al presidente Massimo Tononi. Una scelta che non spetta a Morelli ma che certo non sarà fatta dai soci contro di lui. ***
Corriere Fiorentino 21/09/2016
Morelli: giù i mega stipendi al Monte L’ipotesi di cinquemila esuberi – Mps, il primo giorno di Morelli «Giù gli stipendi dei manager» – Ognibene Silvia
è il primo impegno del nuovo amministratore delegato di Mps, Marco Morelli, che ieri ha incontrato i sindacati e i dirigenti della banca, dopo aver inviato un videomessaggio a tutti i dipendenti. Morelli starebbe anche pensando, come riportato oggi dal Corriere della Sera, ad un piano di circa 5 mila esuberi, di cui 2.500 previsti dal vecchio piano e non ancora attuati. Ieri il titolo Mps ha toccato un nuovo minimo storico in Borsa, dopo un ribasso del 6,4 per cento. a pagina 5 Ognibene Mps, il primo giorno di Morelli «Giù gli stipendi dei manager» L’incontro con sindacati e dirigenti a Rocca Salimbeni. Nuovo minimo storico a Piazza Affari Il suo primo giorno a Rocca Salimbeni è stato anticipato da un video, arrivato ai dipendenti lunedì attraverso la rete informatica aziendale. Si è presentato così Marco Morelli, che ieri è tornato a Siena nella nuova veste di amministratore delegato e ha incontrato la prima linea dei dirigenti e i sindacati, che hanno chiesto di individuare rapidamente un nuovo responsabile per la rete commerciale e di accelerare sul piano industriale, e che hanno incassato l’impegno del nuovo Ad a limitare le retribuzioni del top management con una scelta in linea con le difficoltà della banca. Difficoltà che ieri la Borsa non ha mancato di sottolineare ancora una volta, spingendo il titolo al ribasso del 6,4%, sotto la soglia psicologica dei 20 centesimi. Marco Morelli ha incontrato i sindacati nel primo pomeriggio, dopo aver anticipato nel videomessaggio che la prima priorità è «il rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza» della banca, «perché queste sono le basi su cui lavorare al nuovo piano industriale». 0,1872 II valore del titolo Banca Mps, sceso sotto i venti centesimi di euro. Ieri le azioni dell’istituto senese hanno iniziato malissimo a Piazza Affari, sospese per eccesso di ribasso, per poi chiudere a -6,4% I sindacati sono d’accordo con una affermazione che non potrebbe essere diversa e, secondo quanto ha riferito Franco Casini, coordinatore della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) in Montepaschi, hanno chiesto «di procedere in tempi rapidi all’attuazione del piano industriale e al rilancio definitivo dell’istituto». A Morelli hanno anche chiesto che venga subito individuato il nuovo responsabile della rete cornmerciale della banca, per un ruolo che sarà vacante dal primo ottobre: a questo proposito, Antonio Damiani della Cgil ha detto che i rappresentanti de lavoratori hanno chiesto espressamente al nuovo Ad di individuare questa figura strategica «fra i dipendenti, senza ricorrere ancora una volta ad assunzioni dall’esterno». Sul fronte delle spese, Morelli avrebbe rassicurato i sindacati sulla riduzione delle retribuzioni del top management, facendo una scelta in linea con le difficoltà del Monte e rispettosa dei sacrifici che i lavoratori hanno sopportato durante gli ultimi anni. Spiega Carlo Magni, segretario responsabile del coordinamento Uilca di Mps, che Morelli ha preso un impegno «a partire dalla propria retribuzione», con un piano «che verrà reso noto nelle prossime settimane». Secondo Magni, i sindacati hanno sottolineato al nuovo amministratore delegato del Monte anche l’auspicio che ci sia «un intervento decisivo da parte dell’esecutivo, teso ad occuparsi esclusivamente della messa in sicurezza del terzo gruppo bancario domestico e del sistema creditizio generale», anche considerando il ruolo di azionista del ministero dell’Economia e delle Finanze, titolare del 4% del capitale di Rocca Salimbeni. Nessuna indicazione specifica è invece arrivata sui ternpi del piano e non poteva che essere così, essendo Morelli appena arrivato a Siena. Il nuovo capo azienda ha detto che si impegnerà ad essere più veloce possibile, ma le indicazioni sul prossimo Cda fanno intendere che si tratterà di una riunione ordinaria: il 26 settembre non dovrebbe esserci l’approvazione del Piano industriale all’ordine del giorno. Il fatto che non sia arrivata un’accelerata sulla tempistica di adozione del piano di salvataggio del Monte è tra le ragioni che anche ieri hanno spinto il titolo al ribasso in Borsa, dove dall’inizio dell’anno ha perso quasi l’85% con la capitalizzazione che si è ridotta a 552 milioni di euro, quasi dieci volte meno dell’aumento di capitale fino a 5 miliardi previsto dal piano dell’ex Ad Fabrizio Viola. Il mio «è un ritorno, dopo quasi sette anni, ed io ho deciso di accettare consapevole che, superato questo difficile momento, nel futuro della banca ci sono grosse opportunità», ha spiegato Morelli nel messaggio inviato ai dipendenti. Poi, uscendo da Rocca Salimbeni a sera inoltrata ha detto ai giornalisti che lo aspettavano: «Ho iniziato oggi, c’è tanto lavoro da fare». Nel suo primo giorno i mercati non hanno mancato di ricordare che per ora la strada del suo ritorno a Siena è tutta in salita.
Gazzetta di Mantova 21/09/2016
Il titolo di Mps crolla ai minimi II nuovo ad Morelli si insedia a Siena. Incontro con i sindacati: «Punto a istituto forte e competitivo»
SIENA Il suo arrivo a Siena, per la veri-ta il suo ritorno dopo sette anni a Rocca Salimbeni, non ha portato quella novità positive in Borsa che forse lui stesso sperava. Marco Morelli, nuovo ad di Mps si è insediato ieri negli uffici che lo avevano visto vicedirettore generale all’epoca della presidenza di Giuseppe Mussari, proprio mentre il titolo ha proseguito la sua discesa chiudendo ai minimi. è sceso sotto i 20 cent, a 0,19 euro, segnando -6,40%. Il nuovo ad, deve preparare il Piano industriale, quello che il suo predecessore Fabrizio Viola aveva cominciato ad impostare, con una banca che oggi vale poco più di 550 milioni di euro e che si appresta a chiedere al mercato una ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Un compito che non si annuncia facile anche se Morelli ha voluto rassicurare fin da subito i dipendenti con un videomessaggio nel quale sottolinea i due obiettivi prioritari del suo nuovo impegno: «Rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza, poiché queste sono le basi su cui lavorare al nostro piano industriale e continuare a consolidare un modello di banca sostenibile e competitiva». Parole che l’ad ha ripetuto anche ai sindacati che ha incontrato nel primo pomeriggio: una mossa, anche questa, tesa principalmente a rassicurare chi teme nuovi tagli, superiori agli 8.000 previsti nel vecchio piano della banca allora guidata da Alessandro Profumo e Viola. Tra l’altro proprio ieri Profumo è tornato al centro dell’attenzione con la ricostruzione di una telefonata pubblicata da !l Fatto Quotidiano con Ferruccio De Bortoli nel quale l’ex presidente parlerebbe delle difficoltà riscontrate a Siena per colpa della massoneria. A Morelli, come ha spiegato il segretario del coordinamento di tutte le sigle presenti in Mps Franco Casini della Fabi, i sindacati hanno anche chiesto di rivedere le retribuzioni dei top manager, troppo alte e non in linea con gli altri dipendenti in una banca che certo non attraversa un momento felice. Ma a Casini, ad Antonio Damiani della Fisac Cgil, e agli altri presenti alla riunione che gli chiedevano celerità nelle scelte, l’ad non ha potuto nascondere che i tempi del piano industriale si allungheranno un po’ rispetto a quelli che la stessa Bce aveva chiesto a Viola. Il Cda di lunedì prossimo non dovrebbe essere quello dell’approvazione, anche per-chè Morelli, prima, dovrà avere rassicurazioni da quelle banche che hanno garantito il loro sostegno e trovare investitori disposti a scommettere sul futuro della banca, che deve anche trovare un sostituto al presidente Massimo Tono-ni. Una scelta che non spetta a Morelli ma che certo non sarà fatta dai soci contro di lui.
Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara 21/09/2016
Il suo arrivo a Siena, per la verità il suo ritorno dopo sette anni a Rocca Salimbeni, non ha portato quella novità positive in Borsa che forse lui stesso sperava. Marco Morelli, nuovo ad di Mps si è insediato ieri negli uffici che lo avevano visto vicedirettore generale all’epoca della presidenza di Giuseppe Mussari, proprio mentre il titolo ha proseguito la sua discesa chiudendo ai minimi. E sceso sotto i 20 cent, a 0,19 euro, segnando -6,40%. Il nuovo ad, deve preparare il Piano industriale, quello che il suo predecessore Fabrizio Viola aveva cominciato ad impostare, con una banca che oggi vale poco più di 550 milioni di euro e che si appresta a chiedere al mercato una ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Un compito che non si annuncia facile anche se Morelli ha voluto rassicurare fin da subito i dipendenti con un videomessaggio nel quale sottolinea i due obiettivi prioritari del suo nuovo impegno: «Rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza, poiché queste sono le basi su cui lavorare al nostro piano industriale e continuare a consolidare un modello di banca sostenibile e competitiva». Parole che l’ad ha ripetuto anche ai sindacati che ha incontrato nel primo pomeriggio: una mossa, anche questa, tesa principalmente a rassicurare chi teme nuovi tagli, superiori agli 8.000 previsti nel vecchio piano della banca allora guidata da Alessandro Profumo e Viola. Tra l’altro proprio ieri Profumo è tornato al centro dell’attenzione con la ricostruzione di una telefonata pubblicata da Il Fatto Quotidiano con Ferruccio De Bortoli nel quale l’ex presidente parlerebbe delle difficoltà riscontrate a Siena per colpa della massoneria. A Morelli, come ha spiegato il segretario del coordinamento di tutte le sigle presenti in Mps Franco Casini della Fabi, i sindacati hanno anche chiesto di rivedere le retribuzioni dei top manager, troppo alte e non in linea con gli altri dipendenti in una banca che certo non attraversa un momento felice. Ma a Casini, ad Antonio Damiani della Fisac Cgil, e agli altri presenti alla riunione che gli chiedevano celerità nelle scelte, l’ad non ha potuto nascondere che i tempi del piano industriale si allungheranno un po’ rispetto a quelli che la stessa Bce aveva chiesto a Viola. Il Cda di lunedì prossimo non dovrebbe essere quello dell’approvazione, anche perchè Morelli, prima, dovrà avere rassicurazioni da quelle banche che hanno garantito il loro sostegno e trovare investitori disposti a scommettere sul futuro della banca, che deve anche trovare un sostituto al presidente Massimo Tononi. Una scelta che non spetta a Morelli ma che certo non sarà fatta dai soci contro di lui. ***
Gazzetta di Parma 21/09/2016
Tonfo Mps, il titolo vale meno di 20 centesimi
II suo arrivo a Siena, per la verità il suo ritorno dopo sette anni a Rocca Salimbeni, non ha portato quella novità positive in borsa che forse lui stesso sperava. Marco Morelli, nuovo ad di Mps si è insediato ieri negli uffici che lo avevano visto vicedirettore generale all’epoca della presidenza di Giuseppe Mussari e all’uscita, in serata, ha riconosciuto come ci sia «tanto lavoro da fare». Un esordio proprio mentre il titolo ha proseguito la sua discesa chiudendo ai minimi. E’ sceso sotto i 20 cent, a 0,19 euro, segnando -6,40%. Il nuovo ad, deve preparare il piano industriale, quello che il suo predecessore Fabrizio Viola aveva cominciato ad impostare, con una banca che oggi vale poco più di 550 milioni di euro e che si appresta a chiedere al mercato una ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Un compito che non si annuncia facile anche se Morelli ha voluto rassicurare fin da subito i dipendenti con un video-messaggio, spedito nell’intranet aziendale, nel quale sottolinea i due obiettivi prioritari del suo nuovo impegno: «Rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza, poiché queste sono le basi su cui lavorare al nostro piano industriale e continuare a consolidare un modello di banca sostenibile e competitiva». Parole che l’ad («consapevole» di aver preso l’incarico «in un momento difficile», ma convinto che «una volta superato» sarà possibile dare «un futuro alla banca»), ha ripetuto anche ai sindacati che ha incontrato nel primo pomeriggio: una mossa, anche questa, tesa principalmente a rassicurare chi teme nuovi tagli, superiori agli 8.000 previsti nel vecchio piano della banca allora guidata daAlessandro Profumo e Viola. Tra l’altro proprio ieri Profumo è tornato al centro dell’attenzione con la ricostruzione di una telefonata pubblicata da Il Fatto Quotidiano con Ferruccio De Bortoli nel quale l’ex presidente parlerebbe delle difficoltà riscontrate a Siena per colpa della massoneria. Parole che sono state subito riprese da Laura Bottici e Alberto Airola, del M5S che chiede anche di sentirlo in Commissione finanze del Senato per istituire una commissione d’inchiesta sulle banche. La stessa richiesta arriva anche da Gaetano Quagliariello, presidente di Idea. Qualche polemica arriva anche dal fronte del Pd. «Mps sotto i 20 centesimi? – afferma il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia che da subito ha criticano il piano con Jp Morgan – Purtroppo era tutto facilmente prevedibile, tranne che per i fenomeni del Mef e i loro consulenti». A Morelli, come ha spiegato il segretario del coordinamento di tutte le sigle presenti in Mps Franco Casini della Fabi, i sindacati hanno anche chiesto di rivedere le retribuzioni dei top manager, troppo alte e non in linea con gli altri dipendenti in una banca che certo non attraversa un momento felice. • ***
Liberta’ 21/09/2016
Mps crolla in Borsa: -6,4% – Mugnaini Domenico
SIENA – Il suo arrivo a Siena, per la verità il suo ritorno dopo sette anni a Rocca Salimbeni, non ha portato quella novità positive in borsa che forse lui stesso sperava. Marco Morelli, nuovo ad di Mps si è insediato ieri negli uffici che lo avevano visto vicedirettore generale all’epoca della presidenza di Giuseppe Mussar, proprio mentre il titolo ha proseguito la sua discesa chiudendo ai minimi. t sceso sotto i 20 cent, a 0,19 euro, segnando -6,40%. Il nuovo ad, deve preparare il Piano industriale, quello che il suo predecessore Fabrizio Viola aveva cominciato ad impostare, con una banca che oggi vale poco più di 550 milioni di euro e che si appresta a chiedere al mercato una ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Un compito che non si annuncia facile anche se Morelli ha voluto rassicurare fin da subito i dipendenti con un video-messaggio, spedito ieri sera nell’intranet aziendale, nel quale sottolinea i due obiettivi prioritari del suo nuovo impegno: «rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza, poiché queste sono le basi su cui lavorare al nostro piano industriale e continuare a consolidare un modello di banca sostenibile e competitiva». Parole che l’a.d («consapevole» di aver preso l’incarico «in un momento difficile», ma convinto che «una volta superato» sarà possibile dare «un futuro alla banca»), ha ripetuto anche ai sindacati che ha incontrato nel primo pomeriggio: una mossa, anche questa, tesa principalmente a rassicurare chi teme nuovi tagli, superiori agli 8.000 previsti nel vecchio piano della banca allora guidata da Alessandro Profumo e Viola. Tra l’altro proprio ieri Profumo è tornato al centro dell’attenzione con la ricostruzione di una telefonata pubblicata da Il Fatto Quotidiano con Ferruccio De Bortoli nel quale l’ex presidente parlerebbe delle difficoltà riscontrate a Siena per colpa della massoneria. Parole che sono state subito riprese da Laura Bottici e Alberto Airola, del M5s che chiede anche di sentirlo in Commissione finanze del Senato per istituire una commissione d’inchiesta sulle banche. La stessa richiesta arriva anche da Gaetano Quagliariello, presidente di Idea. Qualche polemica arriva anche dal fronte del Pd. «Mps sotto i 20 centesimi? – afferma il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia che da subito ha criticano il piano con Jp Morgan – Purtroppo era tutto facilmente prevedibile, tranne che per i fenomeni del Mef e i loro consulenti». A Morelli, come ha spiegato il segretario del coordinamento di tutte le sigle presenti in Mps Franco Casini della Fabi, i sindacati hanno anche chiesto di rivedere le retribuzioni dei top manager, troppo alte e non in linea con gli altri dipendenti in una banca che certo non attraversa un momento felice. Ma a Casini, ad Antonio Damiani della Fisac Cgil, e agli altri presenti alla riunione che gli chiedevano celerità nelle scelte, l’a.d. non ha potuto nascondere che i tempi del piano industriale si alluneranno un pò rispetto a quelli che la stessa Bce aveva chiesto a Viola. Il cda di lunedì prossimo non dovrebbe quindi essere quello dell’approvazione, anche perchè Morelli, prima, dovrà avere rassicurazioni da quelle banche che hanno garantito il loro sostegno e trovare investitori davvero disposti a scommettere sul futuro della banca senese, che deve anche trovare un sostituto al presidente Massimo Tononi che ha già annunciato la sua uscita alla prossima assemblea. Una scelta che non spetta a Morelli ma che certo non sarà fatta dai soci contro di lui. In ogni caso la Borsa ha fretta di scoprire quali saranno le prime mosse del nuovo amministratore delegato. Quello che lo attende è un percorso a ostacoli. I nodi sul tavolo sono tanti, primo fra tutti l’aggiustamento da fare al piano di salvataggio della banca. Ma i mercati aspettano anche che venga individuato il nuovo presidente. Intanto è ancora aperta la caccia a uno o più "anchor investor". Secondo indiscrezioni, per incentivare la sottoscrizione al vaglio c’è l’ipotesi di escludere o limitare il diritto di opzione: una soluzione che alimenterebbe il circolo vizioso in cui è caduto il titolo.
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Messaggero Veneto 21/09/2016
Mps, il titolo crolla ai minimi
SIENA II suo arrivo a Siena, per la verità il suo ritorno dopo sette anni a Rocca Salimbeni, non ha portato quella novità positive in Borsa che forse lui stesso sperava. Marco Morelli, nuovo ad di Mps si è insediato ieri negli uffici che lo avevano visto vicedirettore generale all’epoca della presidenza di Giuseppe Mussari, proprio mentre il titolo ha proseguito la sua discesa chiudendo ai minimi. E’ sceso sotto i 20 cent, a 0,19 euro, segnando -6,40%. Il nuovo ad, deve preparare il Piano industriale, quello che il suo predecessore Fabrizio Viola aveva cominciato ad impostare, con una banca che oggi vale poco più di 550 milioni di euro e che si appresta a chiedere al mercato una ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Un compito che non si annuncia facile anche se Morelli ha voluto rassicurare fin da subito i dipendenti con un videomessaggio nel quale sottolinea i due obiettivi prioritari del suo nuovo impegno: «Rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza, poiché queste sono le basi su cui lavorare al nostro piano industriale e continuare a consolidare un modello di banca sostenibile e competitiva». Parole che l’ad ha ripetuto anche ai sindacati che ha incontrato nel primo pomeriggio: una mossa, anche questa, tesa principalmente a rassicurare chi teme nuovi tagli, superiori agli 8.000 previsti nel vecchio piano della banca allora guidata da Alessandro Profumo e Viola. Tra l’altro proprio ieri Profumo è tornato al centro dell’attenzione con la ricostruzione di una telefonata pubblicata da Il Fatto Quotidiano con Ferruccio De Bortoli nel quale l’ex presidente parlerebbe delle difficoltà riscontrate a Siena per colpa della massoneria. A Morelli, come ha spiegato il segretario del coordinamento di tutte le sigle presenti in Mps Franco Casini della Fabi, i sindacati hanno anche chiesto di rivedere le retribuzioni dei top manager, troppo alte e non in linea con gli altri dipendenti in una banca che certo non attraversa un momento felice. Ma a Casini, ad Antonio Damiani della Fisac Cgil, e agli altri presenti alla riunione che gli chiedevano celerità nelle scelte, l’ad non ha potuto nascondere che i tempi del piano industriale si allungheranno un po’ rispetto a quelli che la stessa Bce aveva chiesto a Viola. Il Cda di lunedì prossimo non dovrebbe essere quello dell’approvazione, anche perchè Morelli, prima, dovrà avere rassicurazioni da quelle banche che hanno garantito il loro sostegno e trovare investitori disposti a scommettere sul futuro della banca, che deve anche trovare un sostituto al presidente Massimo Tononi. Una scelta che non spetta a Morelli ma che certo non sarà fatta dai soci contro di lui. ***
Mf 21/09/2016
Primo incontro con i sindacati interni
Il suo primo giorno come amministratore delegato e direttore generale di Banca Monte dei Paschi, Marco Morelli ha scelto di salutare i dipendenti con un video messaggio. Nel discorso, tra l’altro, il banchiere ha insistito sulla priorità del rafforzamento patrimoniale e sulla necessità di consolidare un modello di banca che sia sostenibile e competitivo. Nel pomeriggio si è poi tenuto l’atteso incontro con i sindacati interni. In quella sede l’ad ha promesso confronto e trasparenza sull’adozione del nuovo piano industriale e impegno a dare risultati tangibili sul contenimento degli emolumenti del top management della banca. Tra i temi sollevati nel corso dell’incontro ci sarebbe stata la nomina del nuovo responsabile della rete commerciale dopo l’uscita di Marco Bragadin. Al vertice avrebbero preso parte i rappresentanti di Fabi, Fisac, First-Fiba e Uilca. ***
Nuova Sardegna 21/09/2016
Mps, il titolo crolla ai minimi
SIENA Il suo arrivo a Siena, per la verità il suo ritorno dopo sette anni a Rocca Salimbeni, non ha portato quella novità positive in Borsa che forse lui stesso sperava. Marco Morelli, nuovo ad di Mps si è insediato ieri negli uffici che lo avevano visto vicedirettore generale all’epoca della presidenza di Giuseppe Mussari, proprio mentre il titolo ha proseguito la sua discesa chiudendo ai minimi. è sceso sotto i 20 cent, a 0,19 euro, segnando -6,40%. Il nuovo ad, deve preparare il Piano industriale, quello che il suo predecessore Fabrizio Viola aveva cominciato ad impostare, con una banca che oggi vale poco più di 550 milioni di euro e che si appresta a chiedere al mercato una ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Un compito che non si annuncia facile anche se Morelli ha voluto rassicurare fin da subito i dipendenti con un videomessaggio nel quale sottolinea i due obiettivi prioritari del suo nuovo impegno: «Rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza, poiché queste sono le basi su cui lavorare al nostro piano industriale e continuare a consolidare un modello di banca sostenibile e competitiva». Parole che l’ad ha ripetuto anche ai sindacati che ha incontrato nel primo pomeriggio: una mossa, anche questa, tesa principalmente a rassicurare chi teme nuovi tagli, superiori agli 8.000 previsti nel vecchio piano della banca allora guidata da Alessandro Profumo e Viola. Tra l’altro proprio ieri Profumo è tornato al centro dell’attenzione con la ricostruzione di una telefonata pubblicata da Il Fatto Quotidiano con Ferruccio De Bortoli nel quale l’ex presidente parlerebbe delle difficoltà riscontrate a Siena per colpa della massoneria. A Morelli, come ha spiegato il segretario del coordinamento di tutte le sigle presenti in Mps Franco Casini della Fabi, i sindacati hanno anche chiesto di rivedere le retribuzioni dei top manager, troppo alte e non in linea con gli altri dipendenti in una banca che certo non attraversa un momento felice. Ma a Casini, ad Antonio Damiani della Fisac Cgil, e agli altri presenti alla riunione che gli chiedevano celerità nelle scelte, l’ad non ha potuto nascondere che i tempi del piano industriale si allungheranno un po’ rispetto a quelli che la stessa Bce aveva chiesto a Viola. Il Cda di lunedì prossimo non dovrebbe essere quello dell’approvazione, anche perchè Morelli, prima, dovrà avere rassicurazioni da quelle banche che hanno garantito il loro sostegno e trovare investitori disposti a scommettere sul futuro della banca, che deve anche trovare un sostituto al presidente Massimo Tononi. Una scelta che non spetta a Morelli ma che certo non sarà fatta dai soci contro di lui. ***
Nuova Venezia-Mattino di Padova-Tribuna di Treviso 21/09/2016
Mps, il titolo crolla ai minimi
SIENA Il suo arrivo a Siena, per la verità il suo ritorno dopo sette anni a Rocca Salimbeni, non ha portato quella novitàpositive in Borsa che forse lui stesso sperava. Marco Morelli, nuovo ad di Mps si è insediato ieri negli uffici che lo avevano visto vicedirettore generale all’epoca della presidenza di Giuseppe Mussari, proprio mentre il titolo ha proseguito la sua discesa chiudendo ai minimi. è sceso sotto i 20 cent, a 0,19 euro, segnando -6,40%. Il nuovo ad, deve preparare il Piano industriale, quello che il suo predecessore Fabrizio Viola aveva cominciato ad impostare, con una banca che oggi vale poco più di 550 milioni di euro e che si appresta a chiedere al mercato una ricapitalizzazione fino a 5 miliardi. Un compito che non si annuncia facile anche se Morelli ha voluto rassicurare fin da subito i dipendenti con un videomessaggio nel quale sottolinea i due obiettivi prioritari del suo nuovo impegno: «Rafforzamento patrimoniale e la messa in sicurezza, poiché queste sono le basi su cui lavorare al nostro piano industriale e continuare a consolidare un modello di banca sostenibile e competitiva». Parole che l’ad ha ripetuto anche ai sindacati che ha incontrato nel primo pomeriggio: una mossa, anche questa, tesa principalmente a rassicurare chi teme nuovi tagli, superiori agli 8.000 previsti nel vecchio piano della banca allora guidata da Alessandro Profumo e Viola. Tra l’altro proprio ieri Profumo è tornato al centro dell’attenzione con la ricostruzione di una telefonata pubblicata da Il Fatto Quotidiano con Ferruccio De Bortoli nel quale l’ex presidente parlerebbe delle difficoltà riscontrate a Siena per colpa della massoneria. A Morelli, come ha spiegato il segretario del coordinamento di tutte le sigle presenti in Mps Franco Casini della Fabi, i sindacati hanno anche chiesto di rivedere le retribuzioni dei top manager, troppo alte e non in linea con gli altri dipendenti in una banca che certo non attraversa un momento felice. Ma a Casini, ad Antonio Damiani della Fisac Cgil, e agli altri presenti alla riunione che gli chiedevano celerità nelle scelte, l’ad non ha potuto nascondere che i tempi del piano industriale si allungheranno un po’ rispetto a quelli che la stessa Bce aveva chiesto a Viola. Il Cda di lunedì prossimo non dovrebbe essere quello dell’approvazione, anche perchè Morelli, prima, dovrà avere rassicurazioni da quelle banche che hanno garantito il loro sostegno e trovare investitori disposti a scommettere sul futuro della banca, che deve anche trovare un sostituto al presidente Massimo Tononi. Una scelta che non spetta a Morelli ma che certo
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