Ancora nebulosa la situazione in Popolare di Vicenza. I sindacati sono tornati a confrontarsi con la Governance, in particolare il Presidente Mion e l’AD Iorio, ma i dubbi non sono ancora sciolti.

Il Presidente Mion ha chiarito che non c’è nessuna certezza sull’ipotesi di una fusione con Veneto Banca, ma che comunque rimane possibile, e ha parlato di un piano di risanamento con forte taglio di costi, senza per ò entrare nel merito né tantomeno facendo ipotesi su piano industriale ed eventuali esuberi aggiuntivi rispetto a quelli già previsti.

I sindacati, da parte loro, hanno ribadito la necessità di conoscere quanto prima la linea che la banca intende tenere e soprattutto di un segno di discontinuità col passato.

A preoccupare, ovviamente, è il futuro dei lavoratori, e su questo la FABI ha ribadito la sua ferma posizione, perché non siano i dipendenti a pagare una situazione creata da altri.

“Abbiamo nuovamente e con forza sottolineato che il nostro faro rimane il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – ha detto Giuliano Xausa, Segretario Nazionale FABI – al quale non accetteremo nessuna deroga. La Banca Popolare di Vicenza non farà certo da apripista nel settore per eventuali licenziamenti. Se fosse necessario, lo abbiamo detto più volte, noi siamo pronti a scendere in piazza e ad attuare ogni forma di mobilitazione che si riterrà opportuna”.

Vicenza, 29/09/2016