Serrata trattativa con Hypo Alpe Adria Bank prossima a chiudere la rete italiana. Si riduce da 110 a 103 il numero degli esuberi, ma le posizioni sono ancora distanti sugli ammortizzatori sociali. Leggi l'articolo de Il Sole 24 Ore
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HYPO BANK, LA FABI INCALZA: ?AMMORTIZZATORI SOCIALI PER TUTTI?

Serrata trattativa con Hypo Alpe Adria Bank prossima a chiudere la rete italiana. Si riduce da 110 a 103 il numero degli esuberi, ma le posizioni sono ancora distanti sugli ammortizzatori sociali. Leggi l’articolo de Il Sole 24 Ore
HYPO BANK, LA FABI INCALZA: ?AMMORTIZZATORI SOCIALI PER TUTTI?

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Si è svolto oggi a Roma al Ministero del Lavoro l’incontro tra Rappresentanze Sindacali Aziendali di FABI, FIRST – CISL, FISAC – CGIL, UILCA e vertici di Hypo Alpe Adria Bank sulla vertenza che riguarda 110 lavoratori dell’istituto austriaco, per i quali la banca ha avviato la procedura di licenziamento collettivo.
Ancora distanti le posizioni tra le parti. La banca, pur manifestando la disponibilità a ridurre il numero di esuberi da 110 a 103 e a ragionare su interventi di sostegno al reddito a favore dei lavoratori, ha rifiutato la piena applicazione degli ammortizzatori sociali di settore, ossia il Fondo Esuberi per i dipendenti prossimi alla pensione e il Fondo emergenziale per coloro che non hanno i requisiti anagrafici per accedere ai prepensionamenti.
Sindacati e rappresentanti della banca hanno così calendarizzato i prossimi due incontri il 22 novembre a Tavagnacco, sede legale del Gruppo, e il 25 novembre a Roma presso il Ministero del Lavoro, con l’obiettivo di arrivare a un accordo.
“In questo momento così drammatico per i lavoratori di Hypo e per le loro famiglie, determinato da scelte aziendali che non abbiamo mai condiviso, chiediamo e pretendiamo che l’azienda attivi tutti gli strumenti contrattuali a sostegno dei lavoratori”, dichiara Guido Fasano, Coordinatore FABI Hypo Bank.
La vertenza è iniziata a settembre, dopo che la banca austriaca ha dichiarato di voler chiudere la rete italiana degli sportelli e ha venduto il portafoglio mutui a Banca Valsabbina con 34 dipendenti.
La chiusura definitiva delle filiali, radicate nel Nord Est e in Lombardia ed Emilia Romagna, avverrà a dicembre di quest’anno. Quanto agli interventi sui restanti 150 lavoratori del Gruppo, saranno ultimati probabilmente entro il 2018.
Una vicenda poco chiara quella della Hypo Alpe Adria Bank. Nazionalizzata nel 2009, negli anni della crisi, è passata sotto le mani del governo austriaco. Nel 2011 è arrivato l’ultimatum della commissione europea: o Hypo Alpe Adria Bank Italia sarebbe stata venduta o altrimenti si sarebbe dovuto procedere alla sua liquidazione ordinata. Da quel momento, pur in presenza di manifestazioni d’interesse da parte di alcuni gruppi bancari, Hypo Alpe Italia non è stata mai collocata sul mercato, a differenza della sue omologhe dei Balcani che, invece, sono state vendute.
A nulla è valsa l’azione di risanamento portata avanti dal management italiano, che ha dato buoni risultati sia in termini economici sia di relazioni industriali.
La situazione è precipitata a novembre 2015, quando è stato nominato dal Governo austriaco nuovo presidente di Hypo Alpe Adria Bank Italia Florian Schumi, che ha impresso un’accelerazione verso il processo di dismissione dell’azienda.
Roma 16/11/2016
IL SOLE 24 ORE, 17 NOVEMBRE 2016
Hypo, calo degli esuberi ma non c’è intesa
Non c’è l’accordo sulle uscite in Hypo Alpe Adria Bank. E all’orizzonte si profila il rischio che le uscite diventino licenziamenti collettivi. Nella procedura che è in corso al ministero del Lavoro, tra la banca e i sindacati, ieri è stato rideterminato il numero degli esuberi, sceso a 103, dai 110 previsti, ma non si è trovata una sintesi su come realizzare le uscite. L’incontro si è così chiuso senza che le parti abbiano raggiunto un accordo; il 25 novembre si tornerà comunque al tavolo. Da parte dei sindacati presenti al tavolo, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca la richiesta è che si tenga conto del principio della volontarietà delle uscite. La banca non sarebbe per ò del tutto disponibile ad attivare gli ammortizzatori sociali del settore e cioè il Fondo di solidarietà, ma anche il Fondo emergenziale perché per questioni anagrafiche non tutti gli esuberi possono essere gestiti con pensionamenti e prepensionamenti. «In questo momento così drammatico per i lavoratori di Hypo e per le loro famiglie, determinato da scelte aziendali che non abbiamo mai condiviso, chiediamo e pretendiamo che l’azienda attivi tutti gli strumenti contrattuali a sostegno dei lavoratori», dice Guido Fasano, coordinatore Fabi Hypo Bank. Roberto De Marchi, segretario First Cisl del Friuli Venezia Giulia, spiega che «il ministero ha svolto una mediazione tra le parti, ma la banca ha spiegato di non voler ottemperare il minimo sindacale previsto dai contratti di lavoro di settore. Siamo molto preoccupati perché questo approccio significa sconfessare la linea attuata nel settore. Non possiamo accettare comportamenti difformi dalle uscite volontarie, sarebbe un precedente pericolosissimo». A questa prima procedura che riguarda 103 lavoratori su 115 in organico, dovranno seguirne altre per chiudere definitivamente tutti gli interventi sul personale, dopo chef filiali sono state vendute a Banca Valsabbina, un’operazione che ha previsto anche il mantenimento dell’occupazione delle 32 persone impiegate. La chiusura definitiva delle filiali, radicate nel Nord Est e in Lombardia ed Emilia Romagna, dovrebbe invece avvenire entro quest’anno e poi dovrebbero essere avviate le procedure peri restanti 150 lavoratori. Cristina Casadei
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