Sileoni interviene al Form Corporate Social Responsability organizzato da ABI. "Responsabilità sociale è vicinanza al territorio, non clientelismo. è riqualificare invece di licenziare, è condividere regole realmente esigibili per la vendita dei prodotti"
">

LA RESPONSABILIT? SOCIALE D?IMPRESA SECONDO LA FABI

Sileoni interviene al Form Corporate Social Responsability organizzato da ABI. “Responsabilità sociale è vicinanza al territorio, non clientelismo. è riqualificare invece di licenziare, è condividere regole realmente esigibili per la vendita dei prodotti”
LA RESPONSABILIT? SOCIALE D?IMPRESA SECONDO LA FABI

le=”text-align: justify”>

Più responsabilità sociale d’impresa nelle banche. Dopo i recenti scandali che hanno colpito il risparmio qualcosa è migliorato, ma c’è ancora tanto da fare nel settore per recuperare il gap di fiducia.
Di questo si è parlato oggi al Form Corporate Social Responsability organizzato a Roma dall’ABI, nel quale è intervento anche il Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni.
Tra i relatori del convegno, il Capo del Comitato Sindacale dell’ABI, Eliando Omar Lodesani, Chiara Mio, PresidenteBanca Popolare FriulAdria – Gruppo Cariparma Crédit Agricole e Giovanni Pirovano, Vice PresidenteBanca Mediolanum.
Sileoni ha esordito citando i recenti casi di risparmio tradito, che hanno coinvolto alcune banche locali, a cominciare dalle quattro banche risolte fino a Veneto banca e Popolare di Vicenza, segnalando come in molti casi la vicinanza al territorio sia stata male interpretata e si sia tradotta in clientelismo.
“Sono mancati gli anticorpi per prevenire certe situazioni”, ha attaccato Sileoni.
Da qui l’importanza di costruire una vera cultura della responsabilità sociale d’impresa, che deve concretizzarsi in iniziative a sostegno di aziende innovative, istruzione, arte e ricerca, in finanziamenti alle fondazioni medico sanitarie per essere vicini alle reali esigenze del territorio.
Il leader della FABI ha poi definito aziende socialmente responsabili quelle banche che rinnovano il Contratto Integrativo ai loro dipendenti e che non esternalizzano attività delicate come il recupero crediti, rendendolo preda di fondi speculativi attratti solo da facili guadagni a scapito del territorio e dei lavoratori.
Quanto all’innovazione digitale, il leader della FABI ha ricordato come questa non possa prescindere dalla riqualificazione dei lavoratori. Insomma: il massiccio ingresso delle nuove tecnologie in banca non deve essere la scusa per tagliare altri posti di lavoro. “è inimmaginabile mandare a casa 60mila dipendenti. Bisogna creare nuove opportunità e nuovi mestieri”, ha incalzato Sileoni.
Infine un accenno al codice etico per le vendite responsabili, su cui i sindacati sono impegnati con ABI in una serrata trattativa. “Dobbiamo arrivare a un accordo realmente esigibile, per tutelare lavoratori e clientela ed evitare che si verifichino di nuovo casi di risparmio tradito”, ha concluso Sileoni, tra gli applausi del pubblico.
Roma 01/12/2016
BUON NATALE

24/12/2024 |

BUON NATALE

Quest’anno, per le festività natalizie, abbiamo scelto una frase del filosofo romano Seneca: “Ti indicherò …

LE BANCHE E LA SFIDA DEL DIGITALE, USCITA L’ULTIMA PUBBLICAZIONE DEL CENTRO STUDI

23/12/2024 |

LE BANCHE E LA SFIDA DEL DIGITALE, USCITA L’ULTIMA PUBBLICAZIONE DEL CENTRO STUDI

Un testo che indaga le dinamiche dell’applicazione tecnologica e dell’intelligenza artificiale al settore bancario. Amato: …

NPL E CRIPTOVALUTE, LA FABI SULLA STAMPA

23/12/2024 |

NPL E CRIPTOVALUTE, LA FABI SULLA STAMPA

Sul Corriere della Sera e sul Messaggero i dati della Federazione sull’aumento di acquisto delle …