CARIFERRARA, I LICENZIAMENTI NON PASSANO
Firmato l’accordo con i sindacati: 350 uscite solo su base volontaria e incentivata, attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali di settore. Granelli: “Evitata applicazione della legge sui licenziamenti collettivi. Tutele per tutti i lavoratori”
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è stato raggiunto oggi, dopo due giorni di trattative non stop, l’accordo sindacale sugli esuberi di CariFerrara.
“In una situazione di grande difficoltà, al termine di una difficilissima trattativa, siamo riusciti a garantire concrete tutele ai lavoratori evitando l’applicazione della legge sui licenziamenti collettivi e salvaguardando la volontarietà delle uscite.
Fino all’ultimo abbiamo contrastato la posizione dell’azienda, che era determinata a licenziare e abbiamo ottenuto una positiva riduzione degli esuberi, dagli iniziali 400 agli attuali 350.
Se fosse passata la linea aziendale dei licenziamenti, si sarebbe aperto un precedente pericolosissimo per tutti i lavoratori del settore bancario, soprattutto in vista delle imminenti ristrutturazioni. L’unità e la determinazione del tavolo sindacale hanno evitato il peggio”, commenta Attilio Granelli, Segretario Nazionale della FABI.
Nel dettaglio, l’accordo raggiunto dalla FABI e dagli altri sindacati bancari, prevede 350 uscite volontarie entro il 2017, di cui 94 saranno prepensionamenti coperti dal Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria, e le restanti avverranno su base volontaria e saranno gestite o attraverso incentivo economico o tramite il Fondo emergenziale, per garantire ai lavoratori interessati l’opportunità e il tempo di ricollocarsi professionalmente.
Le parti hanno, infine, concordato la possibilità di diminuire ulteriormente i 350 esuberi, con l’utilizzo di strumenti di riduzione del costo del lavoro alternativi, quali ad esempio il part time per i dipendenti che ne facciano richiesta.
LA TRATTATIVA. CariFerrara, unica delle 4 good bank a non aver trovato ancora un acquirente, aveva dichiarato lo scorso lo 21 dicembre 400 esuberi su 850 dipendenti. La banca aveva minacciato di applicare la legge sui licenziamenti collettivi nel caso non fosse stato raggiunto il numero delle 400 uscite volontarie. Un’eventualità inaccettabile che aveva suscitato la durissima reazione del Segretario Generale della FABI, Lando Maria Sileoni, il quale aveva attaccato Bankitalia, principale azionista di CariFerrara, accusandola di voler “mettere in mezzo a una strada dipendenti e risparmiatori. Non si pu ò tollerare che, nelle trattative in corso, di fronte all’atteggiamento responsabile dei lavoratori, si risponda puntando loro la pistola alla tempia”, aveva detto il leader della FABI.
Ferrara 31/12/2016
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