INTESA SANPAOLO, ECCO IL NUOVO PROTOCOLLO PER LA CRESCITA
Firmato l’accordo con i sindacati: per la prima volta garantita rappresentanza e stabilità contrattuale a promotori finanziari. Previste nuove assunzioni e uscite volontarie. Carello: “Accordo innovativo: coniuga flessibilità controllata a nuova occupazione”
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è stato firmato questa notte dai sindacati e dal Gruppo Intesa Sanpaolo il protocollo per la crescita sostenibile del Gruppo.
“Si tratta di un accordo fortemente innovativo che per la prima volta garantisce rappresentanza, stabilità contrattuale e welfare ai promotori finanziari. Con questo accordo, siamo inoltre riusciti a ottenere 150 nuove assunzioni e a confermare l’impianto della volontarietà dei pensionamenti, introducendo nuove forme di flessibilità in uscita che vengono incontro alle esigenze personali di vita dei lavoratori. Abbiamo quindi coniugato una flessibilità controllata e non selvaggia con la nuova occupazione”, commenta Tiberio Carello, Coordinatore vicario della FABI Gruppo Intesa Sanpaolo.
L’accordo nello specifico garantisce sperimentalmente per due anni la possibilità a 400 promotori finanziari di sottoscrivere, volontariamente, un contratto ibrido con l’azienda: uno da dipendente part time a tempo indeterminato, l’altro da autonomo. In questo modo il consulente avrà diritto alla retribuzione fissa, nei giorni di lavoro da dipendente, e potrà accedere, in quanto dipendente, al welfare e all’assistenza sanitaria di Gruppo oltre ad avere per la prima volta una rappresentanza sindacale, e al tempo stesso manterrà il contratto da agente monomandatario con retribuzione variabile.
Al termine della sperimentazione di due anni, il lavoratore potrà chiedere di trasformare il rapporto di lavoro da part time a tempo pieno.
è, inoltre, prevista per gli ultrasessantenni che maturano il diritto alla pensione nel 2019-20 la possibilità di accedere volontariamente a un part time verticale, con una riduzione dell’orario di lavoro ma con il riconoscimento della piena contribuzione aziendale INPS e sui fondi aziendali.
Quanto ai pensionamenti volontari, è prevista un’incentivazione economica all’uscita pari al 75% della retribuzione annua lorda per i lavoratori che maturano i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2018. Al raggiungimento delle prime 750 richieste l’azienda procederà a 100 assunzioni, a cui se ne aggiungeranno ulteriori cinquanta nel caso le domande d’uscita arrivino a quota mille.
Altre assunzioni saranno previste a compensazione dei part time verticali.
Milano 02/02/2017
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