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è stato firmato questa mattina all’alba, dopo quattro giorni di trattative ininterrotte tra azienda e sindacati, l’accordo sul piano industriale Trasform 2019 del Gruppo Unicredit.
“è un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un’ottica di netta discontinuità col passato. Oggi possiamo dire che azienda e dipendenti scommettono insieme sul rilancio del Gruppo. è stata infatti respinta l’impostazione iniziale dell’azienda che puntava unicamente a una drastica riduzione dell’occupazione. Abbiamo ottenuto la garanzia che verranno mantenuti i livelli occupazionali stabiliti nel piano almeno per i prossimi tre anni, oltre 2000 nuove assunzioni, un impegno esigibile sulle pressioni commerciali a tutela dei dipendenti. Dopo sei anni, sono inoltre stati sbloccati i percorsi di carriera con un nuovo accordo sugli inquadramenti.”, commentano Mauro Morelli, Segretario Nazionale FABI e Stefano Cefaloni, Coordinatore FABI Unicredit.
L’accordo nello specifico prevede: 1300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni di lavoratori con Contratto d’apprendistato e un turn over di 1 a 3 nella assunzioni in caso di decessi, licenziamenti o dimissioni che porterà il saldo dei nuovi ingressi a oltre 2mila, 3900 uscite volontarie e incentivate entro il primo semestre del 2024, riequilibrio del contributo aziendale sulla casa sanitaria di Gruppo, con trattamenti uguali per tutti i lavoratori, premio aziendale di 800 euro se si sceglie la formula welfare e di 600 se si sceglie quella in contanti, definizione di un nuovo accordo sugli inquadramenti, garanzia occupazionale che nel triennio il Gruppo non procederà alla dichiarazione di nuovi esuberi.
è stata, infine, istituita una commissione bilaterale sulle pressioni commerciali con l’individuazione di un referente aziendale che interverrà in maniera concreta, su segnalazione, in caso di comportamenti lesivi della professionalità e della dignità dei lavoratori.
Milano 04/02/2017