L’ACCORDO BANCA MARCHE SULLA STAMPA
Seconda good bank che si prepara all’integrazione in UBI con un accordo che scongiura l’utilizzo della legge 223 sui licenziamenti collettivi. La FABI: “Esuberi gestiti solo su base volontaria e incentivata”. Tutti i dettagli negli articoli usciti oggi sui principali quotidiani e siti finanziari
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Seconda good bank che si prepara all’integrazione in UBI con un accordo che scongiura l’utilizzo della legge 223 sui licenziamenti collettivi. La FABI: “Esuberi gestiti solo su base volontaria e incentivata”. Tutti i dettagli negli articoli usciti oggi sui principali quotidiani e siti finanziari.
Corriere Adriatico Ancona Provincia 09/04/2017
Nbm, accordo su 270 esuberi «Evitati così i licenziamenti» – Nbm: accordo su 270 esuberi «Scongiurati i licenziamenti» – Benedetti Maria Cristina
ANCONA Nuova Banca Marche nel suo avanzare deciso verso Ubi tenta la via della riorganizzazione senza strappi. Almeno perora. Così dopo una none trascorsa a entrare nelle pieghe dei dettagli, a indugiare sui cavilli, l’accordo firmato non spiazza con sorprese dell’ultima ora. Tutto previsto. L’intesa con le organizzazioni sindacali – propedeutica all’integrazione dell’istituto marchigiano con il colosso di Bergamo – conferma le 270 uscite volontarie attraverso i prepensionamenti e include pure una clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa delle pensioni. Via le ombre La Fabi- la Federazione autonoma bancari italiani – elimina subito ogni ombra: «è stata scongiurata la legge 223 sui licenziamenti». Sembra un respiro profondo, a pieni polmoni. Il piano per alleggerire Nbm prevede anche incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà: cinque per il 2017, altre cinque per il 2018 e quattro per il 2019. Il pacchetto “meno sacrifici ma per tutti” contempla solo una giornata in più per i per dirigenti. Tirando le somme, in tre anni significherà un risparmio equivalente a 33.600 giornate lavoro. C’è di più, c’è anche il via libera alla pratica – fin qui ritenuta non percorribile – del part time: dovrebbero essere un centinaio, che convertiti in tagli sarebbero altre 33 persone in meno. Cala il sipario sul primo tempo, con la regia del Fondo di risoluzione – istituito presso la Banca d’Italia per la ristrutturazione delle banche in difficoltà – ancora proprietario unico delle good bank. Il resto della storia – con Ubi già proprietaria – dovrebbe confondere i destini dei dipendenti di Nbm con quelli del gruppo di Bergamo. E potrebbe essere un’altra razionalizzazione – ancora solo un’ipotesi – legata alla chiusura di 50 filiali, là dove i due brand inciampano per effetto delle sovrapposizioni. Timori messi da parte Per un giorno – magari solo per un giorno – si mettono da parte i timori. Anche l’amministratore delegato di Nuova Banca Marche Luciano Goffi rompe il silenzio e si concede alla soddisfazione: «Questo accordo rappresenta un ulteriore, importante, presupposto del progetto destinato a far confluire entro breve la nostra banca all’interno del gruppo Ubi». Per Goffi, «l’intesa, raggiunta in un clima di reciproco e costruttivo impegno, consentirà a circa 270 colleghi di Nbm edi Carilodi lasciare anticipatamente, e su base volontaria, il lavoro e prevede inoltre un significativo ampliamento delle possibilità di accoglimento di richieste di part time». Ripassa passaggio dopo passaggio, l’ad, ed è già altrove. «Si tratta – fa notare – di strumenti di flessibilità che saranno importanti per una prospettiva di integrazione che, come sempre fatto da Ubi, sarà realizzata all’insegna del rispetto e della valorizzazione delle risorse umane, del sostegno all’economia locale e della creazione di valore ». Sembra già acquisizione. La voce del sindacato La soddisfazione è denominatore comune. Attilio Granelli, segretario nazionale di Fabi, condivide il merito: «Grazie al senso di responsabilità dimostrato dalle parti, a cominciare dalle rappresentanze sindacali aziendali interne, siamo riusciti a salvaguardare i posti di lavoro». Riccardo Colombani, della segreteria nazionale di First Cisl, lo segue convinto: «Con questo accordo trovano conciliazione gli interessi dei lavoratori e le esigenze dell’azienda, che prosegue cosi il percorso di integrazione in Ubi». Colombani insiste su un punto: «L’accesso al Fondo di solidarietà è effettivamente volontario in quanto il numero di coloro che ne hanno i requisiti è superiore alle richieste aziendali e la riduzione dell’attività lavorativa rientra nei limiti di finanziabilità del Fondo». Chiude Marco Santecchia, segretario di First Cisl di Nbm: «Significativo è aver ottenuto rassicurazioni sull’attenzione all’economia dei territori, all’occupazione, alla riqualificazione professionale e alla mobilità dei dipendenti». Il resto della storia – con Ubi già proprietaria -confonderà i destini. RIPRODUZIONE RISERVATA
Eco di Bergamo 09/04/2017
Banca Marche, accordo per 270 uscite volontarie
Accordo, senza licenziamenti, sulla gestione degli esuberi di Nuova Banca Marche una delle tre goodbanks (le altre sono Nuova Banca Etruria e Nuova Carichieti) in fase di acquisizione da parte di Ubi Banca. In particolare, sono stati pattuiti il pensionamento e l’esodo volontario per almeno 270 dipendenti con il ricorso alla parte straordinaria del Fondo di solidarietà di settore e l’utilizzo dei contratti di lavoro part time come ulteriore leva di riduzione del costo complessivo del lavoro mediante l’accoglimento delle domande giacenti (circa 100) e di quelle che verranno presentate entro fine maggio. è stata inoltre definita a carico di ciascun lavoratore, con il supporto della sezione ordinaria del Fondo di solidarietà, la prestazione obbligatoria di 14 giornate all’anno di solidarietà (17 peri dirigenti), scaglionate nel triennio e riducibili in base a meccanismi di volontarietà. Rassicurazioni sono state ottenute anche sull’attenzione all’economia dei territori, all’occupazione, alla riqualificazione professionale ed alla mobilità dei dipendenti. «è un accordo positivo che scongiura i licenziamenti e prevede una serie di importanti garanzie per i lavoratori in uscita. L’intesa è stata raggiunta al termine di una trattativa molto complessa, anche per via del numero elevato di esuberi. Alla fine grazie al senso di responsabilità e alla determinazione delle parti, siamo riusciti a salvaguardare i posti di lavoro. Ci auguriamo che questo accordo sia di buon auspicio per trovare la quadra anche in Carichieti», ha commentato il bergamasco Attilio Granelli, segretario nazionale Fabi. L’obiettivo di banche e sindacati è arrivare a un’intesa entro fine aprile contestualmente alla chiusura dei bilanci delle tre good banks. Prima, comunque, del closing da parte di Ubi.
Giorno – Carlino – Nazione 09/04/2017
Banca Marche, accordo sugli esuberi «Garanzie e nessun licenziamento»
• ROMA NESSUN licenziamento, ma solo uscite volontarie e incentivate in Banca Marche. E quanto hanno ottenuto i sindacali nell’accordo sottoscritto con la good bank marchigiana nella notte di venerdì. «E un accordo positivo che scongiura i licenziamenti e prevede una serie di importanti garanzie per i lavoratori in uscita», ha detto Attilio Granelli, segretario nazionale del Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. L’intesa, spiega, «è stata raggiunta al termine di un trattativa molto complessa, anche per via del numero elevato di esuberi. Ci auguriamo che questo accordo sia di buon auspicio per trovare la quadra anche in Carichieti». IN PARTICOLARE, chi uscirà avrà una serie d’incentivi su diverse voci del welfare aziendale, come la polizza sanitaria, le condizioni agevolate di accesso ai mutui, la previdenza integrativa. Le parti hanno anche concordato una clausola di salvaguardia in caso cambino le regole pensionistiche, con garanzie economiche. ***
Messaggero 09/04/2017
Banca Marche, intesa sugli esuberi
è stato sottoscritto l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Grazie all’intesa, secondo la Fabi, è stata «scongiurata la legge 223 sui licenziamenti». L’accordo conferma «270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare» e include «una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni». ***
Nazione Arezzo 09/04/2017
L’assemblea di Ubi vota sì a Bpel Entro giugno scatterà il closing – Rossi Sergio
CHIAMATELO voto bulgaro, chiamatelo plebiscito, il senso resta lo stesso: l’assemblea dei soci di Ubi banca ha dato il via libera all’acquisizione delle good bank con il 99,8% dei voti. Si sapeva già in partenza che non ci sarebbero state sorprese, ma questo è un ulteriore passo in avanti verso il closing al quale mancano adesso solo le autorizzazione della Bce e della Commissione Europea. Per Banca Etruria, e pure per Marche e Carichieti, le incertezze stanno dunque per finire anche se i dipendenti restano ancora con il fiato sospeso in attesa del piano industriale e dell’eventuale possibilità di altri esuberi. TORNANDO all’assemblea, il sì é avvenuto tecnicamente per l’aumento di capitale da 400 milioni di euro che servirà a puntellare il patrimonio, in attesa che maturino i benefici attesi dall’acquisto di Etruria e delle sue sorelle. E’ stato il consigliere delegato Victor Massiah a introdurre il tema della tempistica a anche se non è ancora il momento per indicare una data precisa». Massiah non ha trascurato l’elenco delle incognite che gravano sui tempi, segnatamente in relazione alle imminenti elezioni in alcuni paesi europei, a cominciare dalla Francia. Ma sono incertezze relative, come ha tenuto a specificare Letizia Moratti, ex sindaco di Milano e ora componente del board di Ubi: «Il closing è atteso entro il secondo trimestre dell’anno», a stretto giro di posta dalle autorizzazioni necessarie. Ancora Moratti: «L’integrazione verrà poi realizzata entro dodici mesi dal closing». Anche l’aumento di capitale da 400 milioni è subordinato al perfezionamento di tutti i passaggi e quindi all’acquisizione delle tre good bank: diventerebbe inefficace e andrebbe dunque a decadere se nulla fosse accaduto alla scadenza del 31 luglio 2018. Tra i passaggi ormai prossimi c’è infine la cessione dei crediti deteriorati di Etruria, Marche e Chieti. POSITIVA la reazione sindacale dopo l’esito dell’assemblea dell’istituto lombardo, pur se continua a trapelare qualche timore. Bene le tappe che fin qui si sono svolte, ma per la Fabi l’attesa riguarda adesso «il tappone dolomitico, che sarà il piano industriale del gruppo, piano comprendente anche le tre banche e che dovrebbe svelare lo scenario futuro delle filiali di tutti i nostri territori, del centro direzionale di via Calamandrei, dei livelli occupazionali, delle società del gruppo Etruria e delle varie competenze da conservare ad Arezzo». La Fabi ribadisce l’appello a fare gioco di squadra, «da una parte i lavoratori coi loro rappresentanti sindacali, dall’altra gli enti locali, i rappresentanti politici, le associazioni di categoria».
Sole 24 Ore 09/04/2017
Banca Marche, accordo in vista del passaggio in Ubi
è stato sottoscritto l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca Lo ha comunicato in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata «scongiuratala legge 223 sui licenziamenti». L’accordo conferma «270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare» e include «una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni». Previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 giornate per il 2017, 5 per il 2018, 4 per il 2019 aumentate di 1 giornata per dirigenti ***
Resto del Carlino Pesaro 09/04/2017
Da Nuova Banca Marche 270 in uscita – Nuova Banca Marche, firmato l’accordo Usciranno in 270: «Ma senza licenziamenti» – Ferreri Sara
NUOVA BANCA MARCHE e costi da ridurre prima di entrare in Ubi: raggiunto nella notte tra venerdì e sabato l’accordo tra azienda e sindacati. «Scongiurata la legge 223 sui licenziamenti», commenta la Fabi. In sintesi si tratta di 270 prepensionamenti volontari incentivati (di cui 16 in Carilo), ricorso a part time e 14 giorni di solidarietà, da quest’anno al 2019. Ma la partita più grande in termini occupazionali si giocherà una volta conclusa l’acquisizione da parte di Ubi che molto probabilmente richiederà ulteriori sacrifici ai lavoratori. I sindacati hanno però, strappato un impegno dell’azienda a impegnarsi nella conferma di un modello organizzativo che mantenga importanti presidi sui territori, anche per quanto riguarda le direzioni (vista la previsione di dismettere Fontedamo a favore dell’Esagono). «UN ACCORDO — commenta Riccardo Colombani (First Cisl) — che concilia esigenze dei lavoratori e dell’azienda in vista dell’ integrazione in Ubi». «Con questo accordo — aggiunge – trovano conciliazione gli interessi dei lavoratori e le esigenze dell’azienda, che prosegue così il percorso di integrazione in Ubi, avendo definito una delle condizioni essenziali per il closing dell’operazione (prevista entro questo secondo trimestre d’anno, ndr)». «IN PARTICOLARE, sono stati pattuiti il pensionamento e l’esodo volontario per almeno 270 dipendenti con il ricorso alla parte straordinaria del Fondo di solidarietà di settore e l’utilizzo dei contratti di lavoro part time – spiega – come ulteriore leva di riduzione del costo complessivo del lavoro mediante l’accoglimento delle domande giacenti (circa 100, ndr) e di quelle che verranno presentate entro fine maggio. Ê stata inoltre definita a carico di ciascun lavoratore, con il supporto della sezione ordinaria del Fondo di Solidarietà, la prestazione obbligatoria di 14 giornate di solidarietà (17 per i dirigenti, retribuite al 60%), scaglionate in tre anni e comunque riducibili in base a meccanismi di volontarietà». «L’ACCESSO al fondo è effettivamente volontario — concludono i sindacati — in quanto il numero di coloro che ne hanno i requisiti per l’accesso è superiore alle richieste aziendali». IL FONDO ESUBERI ha una durata di 60 mesi, vi può accedere chi cesserà dal servizio entro il 30 novembre 2019. A chi aderirà entro il 28 aprile prossimo sari riconosciuto l’incentivo di una mensiliti. Incentivi anche per chi andrà direttamente in pensione. Ma è solo il primo round. 0 Altri tagli dopo l’assorbimento Se 270 dipendenti di Nuova Banca Marche dovranno lasciare it posto di lavoro, dando il loro assenso entro pochi mesi, è prevedibile che, alla fine dell’assorbimento in Ubi tra L’istituto acquisito a costo zero e le filiali di quello acquirente, la scomparsa di posti di lavoro, sarà motto più grande. Vicino a quei 6-700 posti che avevano ipotizzato mesi addietro. E questo sarebbe il risultato positivo dell’operazione di risoluzione voluta da governo e Bankitalia.
Resto del Carlino Pesaro 09/04/2017
Fabi: «Ottenuti impegni dall’azienda e da Ubi»
LA FABI di Nuova Banca Marche vuole sottolineare due risultati paralleli all’accordo: «Abbiamo ottenuto che l’ad di Ubi, formalmente non presente al tavolo e non sottoscrittore dell’intesa raggiunta, invierà, su nostra specifica sollecitazione, ai segretari generali, nella quale la stessa UBI assume impegni circa la conferma di un modello organizzativo che manterrà importanti presidi sui territori, anche per quanto riguarda le direzioni». Inoltre ci sarà «una dichiarazione della banca, in premessa dell’accordo, che afferma che con la sottoscrizione dell’intesa si intendono definite le misure di contenimento del costo del lavoro fino all’ingresso in Ubi». «E’ evidente che nel nuovo contesto, se non sarà certo possibile escludere altri sacrifici, ma essi andranno però contestualizzati — conclude la Fabi — anche da un punto di vista giuridico-normativo all’interno della nuova banca senza discriminazioni di sorta nei nostri confronti». ***
ANSA.IT 08/04/2017
Nuova Banca Marche, accordo 270 esuberi
E’ stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata “scongiurata la legge 223 sui licenziamenti”. L’accordo conferma “270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare” e include “una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni”. Previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 giornate per il 2017 5 per il 2018, 4 per il 2019 aumentate di 1 giornata per dirigenti.
ANSA.IT 08/04/2017
Banca Marche, siglato accordo esuberi
(ANSA) – MILANO, 8 APR – E’ stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata “scongiurata la legge 223 sui licenziamenti”. L’accordo conferma “270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare” e include “una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni”. Previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 giornate per il 2017 5 per il 2018, 4 per il 2019 aumentate di 1 giornata per dirigenti.
BRESCIAOGGI.IT 08/04/2017
Banca Marche, siglato accordo esuberi
(ANSA) – MILANO, 8 APR – E’ stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata “scongiurata la legge 223 sui licenziamenti”. L’accordo conferma “270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare” e include “una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni”. Previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 giornate per il 2017 5 per il 2018, 4 per il 2019 aumentate di 1 giornata per dirigenti.
CORRIEREADRIATICO.IT 08/04/2017
Nuova Banca Marche: c’? l’accordo 270 esuberi ma niente licenziamenti
ROMA – è stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata «scongiurata la legge 223 sui licenziamenti». L’accordo conferma «270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare» e include «una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni». Previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 giornate per il 2017, 5 per il 2018, 4 per il 2019 aumentate di 1 giornata per dirigenti. «è un accordo positivo che scongiura i licenziamenti e prevede una serie di importanti garanzie per i lavoratori in uscita» dichiara Attilio Granelli, Segretario nazionale FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari. «L’intesa – prosegue – è stata raggiunta al termine di un trattativa molto complessa, anche per via del numero elevato di esuberi. Alla fine grazie al senso di responsabilità e alla determinazione dimostrati dalle parti, a cominciare dalle rappresentanze sindacali aziendali interne, siamo riusciti a salvaguardare i posti di lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA
CRONACHEMACERATESI.IT 08/04/2017
Accordo Banca Marche: 270 esuberi, nessun licenziamento
E’ stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata “scongiurata la legge 223 sui licenziamenti”. In particolare, sono stati pattuiti il pensionamento e l’esodo volontario per almeno 270 dipendenti con il ricorso alla parte straordinaria del Fondo di Solidarietà di settore e l’utilizzo dei contratti di lavoro part time come ulteriore leva di riduzione del costo complessivo del lavoro mediante l’accoglimento delle domande giacenti (circa 100) e di quelle che verranno presentate entro fine maggio. è stata inoltre definita a carico di ciascun lavoratore, con il supporto della sezione ordinaria del Fondo di Solidarietà, la prestazione obbligatoria di 14 giornate di solidarietà (17 per i dirigenti), scaglionate in tre anni e comunque riducibili in base a meccanismi di volontarietà. “Con questo accordo trovano conciliazione gli interessi dei lavoratori e le esigenze dell’azienda, che prosegue così il percorso di integrazione in Ubi, avendo definito una delle condizioni essenziali per il closing dell’operazione”: è questo il commento di Riccardo Colombani, della segreteria nazionale di First Cisl, in merito all’intesa siglata nella notte.
ILRESTODELCARLINO.IT 08/04/2017
Nuova Banca Marche, accordo su 270 esuberi. Nessun licenziamento – il Resto del Carlino
Ancona, 8 aprile 2017 – C’è l’accordo tra nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali. Il documento, sottoscritto questa notte, è propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Proprio grazie all’intesa, come si legge in una nota la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), è stata “scongiurata la legge 223 sui licenziamenti”. L’accordo conferma “270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare” e include “una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni”. Sono previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 per il 2017 e per il 2018 e 4 per il 2019, aumentate di una giornata per dirigenti. Banca Marche, gli ex amministratori e i maxi-compensi
LARENA.IT 08/04/2017
Banca Marche, siglato accordo esuberi
(ANSA) – MILANO, 8 APR – E’ stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata “scongiurata la legge 223 sui licenziamenti”. L’accordo conferma “270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare” e include “una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni”. Previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 giornate per il 2017 5 per il 2018, 4 per il 2019 aumentate di 1 giornata per dirigenti.
QUOTIDIANO.NET 08/04/2017
Banca Marche, siglato accordo esuberi
(ANSA) – MILANO, 8 APR – E’ stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata “scongiurata la legge 223 sui licenziamenti”. L’accordo conferma “270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare” e include “una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni”. Previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 giornate per il 2017 5 per il 2018, 4 per il 2019 aumentate di 1 giornata per dirigenti.
ADRIATICONEWS.IT 08/04/2017
Nuova Banca Marche 270 esuberi nessun licenziamento
ROMA – è stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Lo comunica in una nota la Fabi sottolineando che grazie all’intesa è stata «scongiurata la legge 223 sui licenziamenti». L’accordo conferma «270 uscite esclusivamente volontarie attraverso i prepensionamenti incentivati nella parte welfare» e include «una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni». Previsti incentivi all’uscita e un contenimento delle giornate di solidarietà a 5 giornate per il 2017, 5 per il 2018, 4 per il 2019 aumentate di 1 giornata per dirigenti. «è un accordo positivo che scongiura i licenziamenti e prevede una serie di importanti garanzie per i lavoratori in uscita» dichiara Attilio Granelli, Segretario nazionale FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari. «L’intesa – prosegue – è stata raggiunta al termine di un trattativa molto complessa, anche per via del numero elevato di esuberi. Alla fine grazie al senso di responsabilità e alla determinazione dimostrati dalle parti, a cominciare dalle rappresentanze sindacali aziendali interne, siamo riusciti a salvaguardare i posti di lavoro».
LAPRESSE.IT 08/04/2017
Banche, accordo sindacati-Banca Marche: nessun licenziamento
Milano, 8 apr. (LaPresse) – “Nessun licenziamento ma solo uscite volontarie e incentivate in Banca Marche. è quanto hanno ottenuto i sindacati nell’accordo sottoscritto con la good bank marchigiana ieri notte”. Lo si legge in una nota della Fabi, il sindacato di maggioranza dei bancari. “è un accordo positivo che scongiura i licenziamenti e prevede una serie di importanti garanzie per i lavoratori in uscita. L’intesa è stata raggiunta al termine di un trattativa molto complessa, anche per via del numero elevato di esuberi. Alla fine grazie al senso di responsabilità e alla determinazione dimostrati dalle parti, a cominciare dalle rappresentanze sindacali aziendali interne, siamo riusciti a salvaguardare i posti di lavoro. Ci auguriamo che questo accordo sia di buon auspicio per trovare la quadra anche in Carichieti, dove le trattative sono ancora in corso”, ha commentato Attilio Granelli, segretario nazionale Fabi. “L’intesa, propedeutica all’integrazione dell’istituto con il Gruppo Ubi, prevede – continua la nota Fabi – 270 uscite volontarie finanziate dal Fondo di risoluzione, nell’ambito delle risorse messe disposizione per le good bank. Chi uscirà avrà una serie d’incentivi su diverse su voci del welfare aziendale, come la polizza sanitaria, le condizioni agevolate di accesso ai mutui, la previdenza integrativa. Le parti hanno anche concordato una clausola di salvaguardia in caso cambino le regole pensionistiche, con garanzie economiche a tutela dei lavoratori in uscita. Quanto ai dipendenti che resteranno in servizio, l’intesa prevede per aree professionali e quadri direttivi giornate di solidarietà nel triennio 2017-19 limitate a 5 giorni rispettivi nei primi due anni e a 4 nell’ultimo”. “In un’ottica di solidarietà sociale, è stato previsto che i dirigenti si facciano carico di una giornata in più di solidarietà rispetto alle complessive 14 per il triennio di quadri e impiegati, per un totale di 17 giornate (6,6,5). è stato infine previsto un importante ampliamento della possibilità per i lavoratori di trasformare il proprio contratto da full time a part time, con contenimento della mobilità territoriale, e sono state confermate le tutele legali per tutti i lavoratori, come già concordato dalle segreterie nazionali dei sindacati con il presidente delle good bank Roberto Nicastro”, conclude la nota della Fabi.
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