PIANO MPS, LA FABI SULLA STAMPA

Il programma di ristrutturazione della banca senese piace ai sindacati. Il Segretario Generale Sileoni: “Bene l’intervento del Governo. Gli esuberi saranno gestiti attraverso il fondo di solidarietà e solo su base volontaria”. Le dichiarazioni su quotidiani nazionali, locali e siti finanziari
Avvenire 06/07/2017
Mps, ecco la cura dopo l’intervento: via 5.500 esuberi – E. Fat.
L’altra faccia del salvataggio di Monte Paschi sono 5.500 esuberi (su 25mila dipendenti) e il taglio di 600 filiali su 2mila. Dopo il via libera della Ue e l’ingresso dello Stato al 70% nel capitale della banca senese «è una svolta importante che mira a ripristinare un percorso di crescita», ha detto l’ad di Mps, Marco Morelli, che ieri in conferenza stampa a Milano ha presentato il piano di ristrutturazione dell’istituto, il cui ritorno in Borsa è atteso per l’autunno. Oltre al Tesoro, che dovrà cedere la sua quota (in cui investe 5,4 miliardi) prima del 2021, «una presenza importante» l’avrà Generali, titolare di subordinati per 400 milioni, che verranno convertiti in azioni. Per quel che riguarda gli obiettivi, dopo aver chiuso il 2016 con un buco da 3,6 miliardi, il nuovo piano prevede che al 2021 la banca raggiunga un utile netto superiore a 1,2 miliardi di euro, con un indice Cet1(il patrimonio di miglior qualità) al 14%. II piano include anche la vendita della quasi totalità delle sofferenze, che ammontano a 28,6 miliardi lordi. Un ruolo decisivo lo avrà il fondo Atlante II, che ne rileverà una buona parte per 5,5 miliardi (pari al 21% del loro valore lordo), oltre al95%dei titoli mezzanine e junior. I titoli senior finiranno invece sul mercato, con le garanzie di Stato (Gacs). Oltre ai dipendenti in esubero peri quali sarà attivato il fondo di solidarietà – il piano quinquennale prevede comunque anche 500 assunzioni – il salvataggio di Mps sarà pagato dagli azionisti e dai titolari di bond subordinati. Una parte degli obbligazionisti, circa 40mila risparmiatori, potrà essere risarcita (lo Stato ha destinato 1,5 miliardi). Anche i compensi dei manager subiranno pesanti ritocchi. «Il mio stipendio sarà di 466mila euro -ha detto Morelli-, con una riduzione del 70%. Per ò, ho confermato il mio impegno a prescindere dal trattamento economico, anche se il mio mandato è a disposizione in qualsiasi momento». Il piano prevede pure un organo di controllo che verifichi il rispetto degli impegni presi da Mps con l’Ue. «Non lo definirei un commissariamento», ha specificato l’ad, che ha definito gli ultimi mesi di lavoro «una specie di pronto soccorso, che ha dovuto affrontare emergenze ogni cinque minuti». Il piano è stato promosso anche dai sindacati. «Ha evitato il peggio – ha detto Lando Maria Sileoni, della Fabi -, 700 uscite e la chiusura di 170 sportelli erano previste da precedenti accordi sindacali». Intanto, a 10 giorni dall’altro salvataggio, quello per le banche venete (con la liquidazione accompagnata dall’aiuto di Stato), l’Eba, l’autorità bancaria europea, lancia l’allarme su un caso che rischia di creare disparità tra i creditori all’interno dei Paesi Ue. E si registra anche l’affondo di Deutsche Bank, che vede nelle decisioni applicate alle banche italiane una «mina» per l’Unione bancaria. In questo caso infatti «sembra essere emersa la possibilità che l’interesse pubblico sia valutato in modo diverso a livello europeo e nazionale» e «questo potenzialmente apre la strada alla possibilità che diverse preferenze emergano a livello nazionale sull’utilizzo di meccanismo di supporto pubblico», ha detto in audizione alla commissione Finanze del Senato il presidente Eba, Andrea Enrìa, rilevando che «non sembra aver tenuto» il principio-chiave del “no creditor worse of’ (secondo cui nessun creditore deve trovarsi in peggiori condizioni nella risoluzione rispetto alla liquidazione). Nelle stesse ore il capo economista di Deutsche Bank, David Folkerts-Landau, ha puntato il dito contro la «scappatoia per aggirare la direttiva Brni» che ha introdotto il bail-in.
Corriere della Sera 06/07/2017
Mps, tagliati 5.500 posti e 600 filiali A settembre il ritorno a Piazza Affari – Massaro Fabrizio
MILANO Marco Morelli non lo nasconde: il salvataggio di Mps «l’abbiamo portato a termine ma non era affatto scontato che finisse così». Presentando il piano di ristrutturazione approvato martedì dalla Commissione europea con il via libera fino a 5,4 miliardi di «Ricapitalizzazione precauzionale», cioè di aiuti di Stato, il primo pensiero dell’amministratore delegato è per i dipendenti: «La banca ha dimostrato di sapere reagire e gestire un periodo complicatissimo, non credo che ci siano esempi in Europa di grandi aziende nelle quali siano accaduti eventi come quello che Mps ha vissuto, negli ultimi nove mesi ma anche da più tempo». Non hanno aiutato le nuove regole europee sulle banche: «Abbiamo vissuto scene da pronto soccorso, gestito un’emergenza continua, arrivavano richieste da soggetti molto diversi (Ue e Bce innanzitutto, ndr), ognuno dei quali poneva termini molto stretti per dare risposte. è un processo molto articolato, pesante, che deve mediare istanze molto differenti, come concorrenza e coefficienti patrimoniali. Se funziona o meno val la pena di dirlo fra un po’ di tempo». Ormai è passata. Adesso la banca, continua Morelli, «pu ò riappropriarsi delle quote di mercato e delle masse che ha perso. I nostri concorrenti hanno approfittato per prendersi clienti e depositi anche con mezzi non convenzionali, diffondendo informazioni non particolarmente corrette», con il risultato di un calo di 26 miliardi nella raccolta commerciale nel 2016. Il piano quinquennale concordato con Bruxelles è «prudenziale, con target realistici»: utile netto di 1,2 miliardi al 2021, redditività superiore al 10%, patrimonio solido (cet 1 al 14,7%), soprattutto grazie ai risparmi di costi, con 5.500 dipendenti in meno in totale e 600 filiali chiuse. Nel dettaglio, 4.800 uscite saranno prepensionamenti coperti con il Fondo di solidarietà, 450 sono legate alla cessione o chiusura di attività (le banche estere), 750 sono turnover fisiologico a fronte dei quali sono previste 500 nuove assunzioni. «Consideriamo positivo l’intervento dello Stato perché ha evitato il peggio», ha commentato il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni. «Chiediamo che il piano sia gestito in maniera morbida e condivisa attraverso uscite volontarie». Una spinta fondamentale al piano arriverà dalla pulizia radicale delle sofferenze, con 26,1 miliardi di euro che passano al Fondo Atlante al 21% del valore nominale («la più grande cartolarizzazione in Europa» secondo il ceo di Quaestio sgr, Paolo Petrignani, gestore di Atlante) e altri 2,5 miliardi di npl da cedere per altre vie. Al tandem Quaestio-Cerved passerà anche la piattaforma di Mps per la gestione degli npl, Juliet: ieri è stato siglato l’accordo per una trattativa in esclusiva. Sul fronte industriale si punterà alla digitalizzazione sfruttando l’esperienza della banca online Widiba, che avrà un ruolo «fondamentale». Rispanni di costi ci saranno anche dal taglio degli stipendi dei primi 5 top manager, non oltre dieci volte la media dei dipendenti, a 46o mila euro lordi. Per Morelli la riduzione sarà del 70%. Il primo obiettivo di Mps adesso è il ritorno in Borsa: Morelli lo prevede perla seconda metà di settembre, dopo l’offerta di scambio ai 4o mila obbligazionisti retail che vedranno convertiti i loro bond subordinati per 1,5 miliardi di euro in azioni. Se aderissero tutti i risparmiatori coinvolti, il Tesoro si ritroverà ad avere il 70% circa di Mps (dall’iniziale quota del 53-54%). Il resto sarà in mano agli investitori istituzionali detentori di bond subordinati, tra i quali Generali («avrà un ruolo importante», ha detto Morelli, visto che convertirà al 75% bond per 400 milioni nominali). Ai vecchi soci resterà appena il 2-4% del capitale. Fabrizio Massaro • La parola AIUTI DI STATO Per aiuto di Stato si intende qualsiasi trasferimento di risorse pubbliche a favore di alcune imprese o produzioni che, attribuendo un vantaggio economico selettivo, falsa o minaccia di falsare la concorrenza. Tranne in alcuni casi, gli aiuti di Stato sono vietati dalla norme dell’Unione europea. L’Antitrust Ue ha dato tuttavia il via libera agli aiuti di Stato per Mps perché previsti dalle norme europee sulla «ricapitalizzazione precauzionale» delle banche in crisi
Il Messaggero Veneto 06/07/2017
Arrivano i tagli per Montepaschi
ROMA L’altra faccia del salvataggio di Montepaschi sono 5.500 esuberi su 25mila dipendenti e il taglio di 600 filiali su 2mila. Dopo il colpo subito nel luglio 2016 con l’esito disastroso degli stress test, per ò, l’ingresso dello Stato al 70% nel capitale della banca senese «è una svolta importante – ha detto l’ad di Mps, Marco Morelli – una pietra miliare, che mira a ripristinare un percorso di crescita». Grazie a un investimento complessivo da 5,4 miliardi, entro la fine del mese il Tesoro sarà primo azionista della banca. Oltre al ministero, che dovrà dismettere la sua quota prima del 2021, «una presenza importante» l’avrà Generali, titolare di subordinati per 400 milioni, che verranno convertiti in azioni. Il ritorno di Mps in Piazza Affari è atteso in autunno. Per quel che riguarda gli obiettivi, dopo aver chiuso il 2016 con un buco da 3, 6 miliardi, il nuovo piano prevede che al 2021 la banca raggiunga un utile netto superiore a 1,2 miliardi di euro. Altro capitolo è quello delle sofferenze, che nel complesso ammontano a 28,6 miliardi lordi. Di questi 26,1 verranno dismessi attraverso la cartolariz7i 7ione e l’intervento di Atlante II, a un prezzo complessivo di 5,5 miliardi di euro, pari al 21% del loro valore lordo. Altri 2,5 miliardi verranno ceduti con procedure dedicate. La cessione con cartolarizzazione si chiuderà entro giugno 2018. Prima di dicembre, il portafoglio di sofferenze verrà trasferito a una società veicolo, che emetterà titoli senior per circa 3,7 miliardi, mezzanine per circa un miliardo e junior per 686 milioni. Il 95% dei titoli mezzanine e junior sarà ceduto ad Atlante II che, quindi, investirà 1,6 miliardi. I titoli senior finiranno invece sul mercato, con le garanzie di Stato (Gacs). Oltre ai dipendenti in esubero – il piano prevede comunque anche 500 assunzioni e l’attivazione del fondo di solidarietà – il salvataggio di Mps sarà “pagato” dagli azionisti e dai titolari di bond subordinati, che contribuiranno con 4,3 miliardi di euro al raggiungimento degli 8, 1 miliardi di rafforzamento di capitale. Una parte degli obbligazionisti, circa 40mila risparmiatori, potrà essere risarcita per questa operazione, lo Stato ha messo in conto 1,5 miliardi. Anche i compensi dei manager subiranno pesanti ritocchi. Il piano è stato promosso dai sindacati. «Ha evitato il peggio – ha detto Lando Maria Sileoni, della Fabi -. Gli esuberi non sono 5.500, ma 4.800, e gli sportelli da chiudere non sono 600 ma 430, in quanto 700 uscite e la chiusura di 170 sportelli erano previste da precedenti accordi».
Gazzetta di Mantova 06/07/2017
Arrivano i tagli per Montepaschi
ROMA L’altra faccia del salvataggio di Montepaschi sono 5.500 esuberi su 25mila dipendenti e il taglio di 600 filiali su 2mila. Dopo il colpo subito nel luglio 2016 con l’esito disastroso degli stress test, per ò, l’ingresso dello Stato al 70% nel capitale della banca senese «è una svolta importante – ha detto l’ad di Mps, Marco Morelli – una pietra miliare, che mira a ripristinare un percorso di crescita». Grazie a un investimento complessivo da 5,4 miliardi, entro la fine del mese il Tesoro sarà primo azionista della banca. Oltre al ministero, che dovrà dismettere la sua quota prima del 2021, «una presenza importante» l’avrà Generali, titolare di subordinati per 400 milioni, che verranno convertiti in azioni. Il ritorno di Mps in Piazza Affari è atteso in autunno. Per quel che riguarda gli obiettivi, dopo aver chiuso il 2016 con un buco da 3, 6 miliardi, il nuovo piano prevede che al 2021 la banca raggiunga un utile netto superiore a 1,2 miliardi di euro. Altro capitolo è quello delle sofferenze, che nel complesso ammontano a 28,6 miliardi lordi. Di questi 26,1 verranno dismessi attraverso la cartolizzazione e l’intervento di Atlante II, a un prezzo complessivo di 5,5 miliardi di euro, pari al 21% del loro valore lordo. Altri 2,5 miliardi verranno ceduti con procedure dedicate. La cessione con cartolizzazione si chiuderà entro giugno 2018. Prima di dicembre, il portafoglio di sofferenze verrà trasferito a una società veicolo, che emetterà titoli senior per circa 3,7 miliardi, mezzanine per circa un miliardo e junior per 686 milioni. Il 95% dei titoli mezzanine e junior sarà ceduto ad Atlante II che, quindi, investirà 1,6 miliardi. I titoli senior finiranno invece sul mercato, con le garanzie di Stato (Gacs). Oltre ai dipendenti in esubero – il piano prevede comunque anche 500 assunzioni e l’attivazione del fondo di solidarietà – il salvataggio di Mps sarà “pagato” dagli azionisti e dai titolari di bond subordinati, che contribuiranno con 4,3 miliardi di euro al raggiungimento degli 8, 1 miliardi di rafforzamento di capitale. Una parte degli obbligazionisti, circa 40mila risparmiatori, potrà essere risarcita: per questa operazione, lo Stato ha messo in conto 1,5 miliardi. Anche i compensi dei manager subiranno pesanti ritocchi. Il piano è stato promosso dai sindacati. «Ha evitato il peggio – ha detto Lando Maria Sileoni, della Fabi -. Gli esuberi non sono 5.500, ma 4.800, e gli sportelli da chiudere non sono 600 ma 430, in quanto 700 uscite e la chiusura di 170 sportelli erano previste da precedenti accordi».
La Provincia Pavese 06/07/2017
Arrivano i tagli per Montepaschi
ROMA L’altra faccia del salvataggio di Montepaschi sono 5.500 esuberi su 25mila dipendenti e il taglio di 600 filiali su 2mila. Dopo il colpo subito nel luglio 2016 con l’esito disastroso degli stress test, per ò, l’ingresso dello Stato al 70% nel capitale della banca senese «è una svolta importante – ha detto l’ad di Mps, Marco Morelli – una pietra miliare, che mira a ripristinare un percorso di crescita». Grazie a un investimento complessivo da 5,4 miliardi, entro la fine del mese il Tesoro sarà primo azionista della banca. Oltre al ministero, che dovrà dismettere la sua quota prima del 2021, «una presenza importante» l’avrà Generali, titolare di subordinati per 400 milioni, che verranno convertiti in azioni. Il ritorno di Mps in Piazza Affari è atteso in autunno. Per quel che riguarda gli obiettivi, dopo aver chiuso il 2016 con un buco da 3, 6 miliardi, il nuovo piano prevede che al 2021 la banca raggiunga un utile netto superiore a 1,2 miliardi di euro. Altro capitolo è quello delle sofferenze, che nel complesso ammontano a 28,6 miliardi lordi. Di questi 26,1 verranno dismessi attraverso la cartolarizza7ione e l’intervento di Atlante II, a un prezzo complessivo di 5,5 miliardi di euro, pari al 21% del loro valore lordo. Altri 2,5 miliardi verranno ceduti con procedure dedicate. La cessione con cartol izzazione si chiuderà entro giugno 2018. Prima di dicembre, il portafoglio di sofferenze verrà trasferito a una società veicolo, che emetterà titoli senior per circa 3,7 miliardi, mezzanine per circa un miliardo e junior per 686 milioni. Il 95% dei titoli mezzanine e junior sarà ceduto ad Atlante II che, quindi, investirà 1,6 miliardi. I titoli senior finiranno invece sul mercato, con le garanzie di Stato (Gacs). Oltre ai dipendenti in esubero – il piano prevede comunque anche 500 assunzioni e l’attivazione del fondo di solidarietà – il salvataggio di Mps sarà “pagato” dagli azionisti e dai titolari di bond subordinati, che contribuiranno con 4,3 miliardi di euro al raggiungimento degli 8,1 miliardi di rafforzamento di capitale. Una parte degli obbligazionisti, circa 40mila risparmiatori, potrà essere risarcita per questa operazione, lo Stato ha messo in conto 1,5 miliardi. Anche i compensi dei manager subiranno pesanti ritocchi. Il piano è stato promosso dai sindacati. «Ha evitato il peggio – ha detto Lando Maria Sileoni, della Fabi -. Gli esuberi non sono 5.500, ma 4.800, e gli sportelli da chiudere non sono 600 ma 430, in quanto 700 uscite e la chiusura di 170 sportelli erano previste da precedenti accordi».
Alto Adige 06/07/2017
Salvataggio Mps, piano da 5.500 esuberi di Giampaolo Grassi
MILANO L’altra faccia del salvataggio di Montepaschi sono 5.500 esuberi su 25mila dipendenti e il taglio di 600 filiali su duemila. Dopo il colpo subito nel luglio 2016 con l’esito disastroso degli stress test, per ò, l’ingresso dello Stato al 70% nel capitale della banca senese «è una svolta importante – ha detto l’Ad di Mps, Marco Morelli – una pietra miliare, che mira a ripristinare un percorso di crescita». Grazie a un investimento complessivo da 5,4 miliardi, entro la fine del mese il Tesoro sarà primo azionista della banca. Oltre al ministero, che dovrà dismettere la sua quota prima del 2021, «una presenza importante» l’avrà Generali, titolare di subordinati per 400 milioni, che verranno convertiti in azioni. Il ritorno di Mps in Piazza Affari è atteso in autunno. Per quel che riguarda gli obiettivi, dopo aver chiuso il 2016 con un buco da 3,6 miliardi, il nuovo piano prevede che al 2021 la banca raggiunga un utile netto superiore a 1,2 miliardi di euro, con un Roe pari al 10,7%eun indice Ceti al 14%. Altro capitolo è quello delle sofferenze, che nel complesso ammontano a 28,6 miliardi lordi. Di questi, 26,1 verranno dismessi attraverso la cartolarizzazione e l’intervento di Atlante II, a un prezzo complessivo di 5,5 miliardi di euro, pari al 21% del loro valore lordo. Altri 2,5 miliardi verranno ceduti con procedure dedicate. La cessione con cartolarizzazione si chiuderà entro giugno 2018. Prima di dicembre, il portafoglio di sofferenze verrà trasferito a una società veicolo, che emetterà titoli senior per circa 3,7 miliardi, mezzanine per circa un miliardo e junior per 686 milioni. Il 95% dei titoli mezzanine e junior sarà ceduto ad Atlante II che, quindi, investirà 1,6 miliardi. I titoli senior finiranno invece sul mercato, con le garanzie di Stato (Gacs). Oltre ai dipendenti in esubero – il piano prevede comunque anche 500 assunzioni e l’attivazione del fondo di solidarietà – il salvataggio di Mps sarà «pagato» dagli azionisti e dai titolari di bond subordinati, che contribuiranno con 4,3 miliardi di euro al raggiungimento degli 8,1 miliardi di rafforzamento di capitale. Una parte degli obbligazionisti, circa 40mila risparmiatori, potrà essere risarcita: per questa operazione, lo Stato ha messo in conto 1,5 miliardi. Anche i compensi dei manager subiranno pesanti ritocchi. «Il mio stipendio sarà di 466mila euro – ha detto Morelli – con una riduzione del 70%. Per ò, ho confermato il mio impegno a prescindere dal trattamento economico, anche se il mio mandato è a disposizione in qualsiasi momento». Il piano prevede pure un organo di controllo che verifichi il rispetto degli impegni presi da Mps con l’Ue. «Non lo definirei un commissariamento», ha detto l’Ad, che ha definito gli ultimi mesi di lavoro «una specie di pronto soccorso, che ha dovuto affrontare emergenze ogni cinque minuti». Il piano è stato promosso dai sindacati. «Ha evitato il peggio – ha detto Lando Maria Sileoni, della Fabi – Gli esuberi non sono 5.500 ma 4.800 e gli sportelli da chiudere non sono 600 ma 430, in quanto 700 uscite e la chiusura di 170 sportelli erano previste da precedenti accordi sindacali».
Centro 06/07/2017
Salvataggio Mps, piano da 5.500 esuberi di Giampaolo Grassi
MILANO L’altra faccia del salvataggio di Montepaschi sono 5.500 esuberi su 25mila dipendenti e il taglio di 600 filiali su duemila. Dopo il colpo subito nel luglio 2016 con l’esito disastroso degli stress test, per ò, l’ingresso dello Stato al 70% nel capitale della banca senese «è una svolta importante – ha detto l’Ad di Mps, Marco Morelli – una pietra miliare, che mira a ripristinare un percorso di crescita». Grazie a un investimento complessivo da 5,4 miliardi, entro la fine del mese il Tesoro sarà primo azionista della banca. Oltre al ministero, che dovrà dismettere la sua quota prima del 2021, «una presenza importante» l’avrà Generali, titolare di subordinati per 400 milioni, che verranno convertiti in azioni. Il ritorno di Mps in Piazza Affari è atteso in autunno. Per quel che riguarda gli obiettivi, dopo aver chiuso il 2016 con un buco da 3,6 miliardi, il nuovo piano prevede che al 2021 la banca raggiunga un utile netto superiore a 1,2 miliardi di euro, con un Roe pari al 10,7% e un indice Ceti al 14%. Altro capitolo è quello delle sofferenze, che nel complesso ammontano a 28,6 miliardi lordi. Di questi, 26,1 verranno dismessi attraverso la cartolarizzazione e l’intervento di Atlante II, a un prezzo complessivo di 5,5 miliardi di euro, pari al 21% del loro valore lordo. Altri 2,5 miliardi verranno ceduti con procedure dedicate. La cessione con cartolarizzazione si chiuderà entro giugno 2018. Prima di dicembre, il portafoglio di sofferenze verrà trasferito a una società veicolo, che emetterà titoli senior per circa 3,7 miliardi, mezzanine per circa un miliardo e junior per 686 milioni. Il 95% dei titoli mezzanine e junior sarà ceduto ad Atlante II che, quindi, investirà 1,6 miliardi. I titoli senior finiranno invece sul mercato, con le garanzie di Stato (Gacs). Oltre ai dipendenti in esubero – il piano prevede comunque anche 500 assunzioni e l’attivazione del fondo di solidarietà – il salvataggio di Mps sarà «pagato» dagli azionisti e dai titolari di bond subordinati, che contribuiranno con 4,3 miliardi di euro al raggiungimento degli 8,1 miliardi di rafforzamento di capitale. Una parte degli obbligazionisti, circa 40mila risparmiatori, potrà essere risarcita: per questa operazione, lo Stato ha messo in conto 1,5 miliardi. Anche i compensi dei manager subiranno pesanti ritocchi. «Il mio stipendio sarà di 466mi1a euro – ha detto Morelli – con una riduzione del 70%. Per ò, ho confermato il mio impegno a prescindere dal trattamento economico, anche se il mio mandato è a disposizione in qualsiasi momento». Il piano prevede pure un organo di controllo che verifichi il rispetto degli impegni presi da Mps con l’Ue. «Non lo definirei un commissariamento», ha detto l’Ad, che ha definito gli ultimi mesi di lavoro «una specie di pronto soccorso, che ha dovuto affrontare emergenze ogni cinque minuti». Il piano è stato promosso dai sindacati. «Ha evitato il peggio – ha detto Lando Maria Sileoni, della Fabi – Gli esuberi non sono 5.500 ma 4.800 e gli sportelli da chiudere non sono 600 ma 430, in quanto 700 uscite e la chiusura di 170 sportelli erano previste da precedenti accordi sindacali».
Tirreno 06/07/2017
Arrivano i tagli per Montepaschi
ROMA L’altra faccia del salvataggio di Montepaschi sono 5.500 esuberi su 25mila dipendenti e il taglio di 600 filiali su 2mila. Dopo il colpo subito nel luglio 2016 con l’esito disastroso degli stress test, per ò, l’ingresso dello Stato al 70% nel capitale della banca senese «è una svolta importante – ha detto l’ad di Mps, Marco Morelli – una pietra miliare, che mira a ripristinare un percorso di crescita». Grazie a un investimento complessivo da 5,4 miliardi, entro la fine del mese il Tesoro sarà primo azionista della banca. Oltre al ministero, che dovrà dismettere la sua quota prima del 2021, «una presenza importante» l’avrà Generali, titolare di subordinati per 400 milioni, che verranno convertiti in azioni. Il ritorno di Mps in Piazza Affari è atteso in autunno. Per quel che riguarda gli obiettivi, dopo aver chiuso il 2016 con un buco da 3, 6 miliardi, il nuovo piano prevede che al 2021 la banca raggiunga un utile netto superiore a 1,2 miliardi di euro. Altro capitolo è quello delle sofferenze, che nel complesso ammontano a 28,6 miliardi lordi. Di questi 26,1 verranno dismessi attraverso la cartolariz7a7ione e l’intervento di Atlante II, a un prezzo complessivo di 5,5 miliardi di euro, pari al 21% del loro valore lordo. Altri 2,5 miliardi verranno ceduti con procedure dedicate. La cessione con cartolarizzazione si chiuderà entro giugno 2018. Prima di dicembre, il portafoglio di sofferenze verrà trasferito a una società veicolo, che emetterà titoli senior per circa 3,7 miliardi, mezzanine per circa un miliardo e junior per 686 milioni. Il 95% dei titoli mezzanine e junior sarà ceduto ad Atlante II che, quindi, investirà 1,6 miliardi. I titoli senior finiranno invece sul mercato, con le garanzie di Stato (Gacs). Oltre ai dipendenti in esubero – il piano prevede comunque anche 500 assunzioni e l’attivazione del fondo di solidarietà – il salvataggio di Mps sarà “pagato” dagli azionisti e dai titolari di bond subordinati, che contribuiranno con 4,3 miliardi di euro al raggiungimento degli 8, 1 miliardi di rafforzamento di capitale. Una parte degli obbligazionisti, circa 40mila risparmiatori, potrà essere risarcita per questa operazione, lo Stato ha messo in conto 1,5 miliardi. Anche i compensi dei manager subiranno pesanti ritocchi. Il piano è stato promosso dai sindacati. «Ha evitato il peggio – ha detto Lando Maria Sileoni, della Fabi -. Gli esuberi non sono 5.500, ma 4.800, e gli sportelli da chiudere non sono 600 ma 430, in quanto 700 uscite e la chiusura di 170 sportelli erano previste da precedenti accordi».
Giorno – Carlino – Nazione
Obiettivo rilancio Mps taglia filiali e dipendenti Morelli: in Borsa a settembre Alessia Gozzi
ROMA DOPO MESI in pronto soccorso, Mps esce «dal reparto di terapia d’urgenza» e si rimette su un «cammino tranquillo e di rilancio». L’amministratore delegato Marco Morelli, presentando il piano di ristrutturazione del Monte, mette l’accento sulla fine dell’emergenza. Un piano che porterà lo Stato entro luglio a essere azionista al 70% e che, come concordato con le autorità europee, prevede anche sacrifici: 5.500 esuberi su 25 mila dipendenti e taglio di 600 filiali su 2 mila. Il salvataggio dell’istituto senese sarà pagato’ dagli azionisti e dai titolari di bond subordinati, che contribuiranno con 4,3 miliardi all’aumento di capitale da 8,1 miliardi. Solo una parte, circa 40 mila obbligazionisti, avrà un rimborso grazie a un miliardo e mezzo o di risorse pubbliche stanziate dal governo, in caso di misselling (vendita scorretta). In autunno si sapranno i dettagli della transazione proposta dalla Banca. La stretta prevede anche il taglio del compenso dei manager, con lo stipendio di Morelli che sarà ridotto del 70% a 466 mila euro, e zero dividendi per cinque anni, cioè per tutta la durata del piano come stabiliscono le regole sulla ricapitalizzazione preventiva. L’AUTUNNO sarà un mese chiave anche perché il Mps tornerà a Piazza Affari. Gli obiettivi al 2012, invece, prevedono un utile netto superiore agli 1,2 miliardi dopo il profondo rosso del 2016, un Roe (redditività del capitale proprio) pari al 10,7% e un indice Ceti (cioè la patrimonializzazione) al 14%. Altro piatto forte del piano è la cessione delle sofferenze per 28,6 miliardi lordi che, entro dicembre saranno ceduti a una società veicolo. Di questi, 26,1 verranno dismessi attraverso la cartolarizzazione e l’intervento di Atlante II, a un prezzo complessivo di 5,5 miliardi di euro (il 21% del loro valore lordo) mentre il resto attraverso procedure dedicate. In particolare, il 95% dei titoli mezzanine e junior sarà ceduto al fondo e i titoli senior, meno rischiosi, finiranno invece sul mercato con le garanzie pubbliche (Gacs). Sul fronte occupazionale, Morelli sottolinea che saranno fatte anche 500 assunzioni e che il piano non prevede licenziamenti. Dei 5.500 dipendenti in meno, 4.800 usciranno attraverso l’attivazione del fondo di solidarietà, 450 attraverso la cessione o la chiusura di attività e i restanti 750 con il turn over fisiologico, cioè i pensionamenti. Una ristrutturazione che mira a far recuperare redditività al Monte rendendolo appetibile a nuovi investitori per sostituire il Tesoro, la cui uscita è prevista entro il 2021, dunque al massimo a a fine Piano. Una scadenza che per ò dipende molto dall’umore dei mercati e dai risultati di attuazione del piano. Nel primo trimestre dell’anno la banca ha comunque recuperato circa 5 miliardi di raccolta diretta (depositi), un segnale incoraggiante, così come il fatto che nelle prime settimane di giugno il numero dei nuovi conti aperti abbia superato quelli estinti. Il piano prevede anche un organo di controllo che verifichi il rispetto degli impegni presi con Bruxelles ma, sottolinea l’ad, «non lo definirei un commissariamento». DISCO verde dai sindacati, che la mettono così: il piano «ha evitato il peggio — dice Lando Maria Sileoni, della Fabi – Gli esuberi non sono 5.500, ma 4.800, e gli sportelli da chiudere non sono 600 ma 430, in quanto 700 uscite e la chiusura di 170 sportelli erano previste da precedenti accordi

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