Raggiunto l'accordo sugli esuberi delle banche venete fra sindacati e Gruppo Intesa. Previste 4mila uscite ma solo su base volontaria e la salvaguardia della contrattazione integrativa. Bossola: "Messi in sicurezza i lavoratori. Ora Parlamento converta Decreto in Legge"
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BANCHE VENETE, NESSUN LICENZIAMENTO

Raggiunto l’accordo sugli esuberi delle banche venete fra sindacati e Gruppo Intesa. Previste 4mila uscite ma solo su base volontaria e la salvaguardia della contrattazione integrativa. Bossola: “Messi in sicurezza i lavoratori. Ora Parlamento converta Decreto in Legge”
BANCHE VENETE, NESSUN LICENZIAMENTO
è stato raggiunto oggi al termine di una serrata trattativa l'accordo tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e i sindacati del credito sugli esuberi delle banche venete.

"Con questo accordo", commenta Mauro Bossola, Segretario Generale Aggiunto della FABI, il sindacato di maggioranza dei bancari, "abbiamo evitato i licenziamenti e messo in sicurezza lavoratori che fino a ieri vedevano duramente compromessa la propria stabilità lavorativa, ottenendo a loro favore garanzie sulle uscite volontarie e anche sulla contrattazione di secondo livello, senza nulla togliere ai dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Adesso auspichiamo che il Parlamento dia prova del medesimo senso di responsabilità dimostrato dalle Organizzazioni Sindacali convertendo definitivamente in Legge il Decreto sulle banche venete, l’unica soluzione possibile che scongiura il bail in e garantisce un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie, a circa 2milioni di clienti e alle economie dei territori del Veneto”.

L’accordo prevede 4mila prepensionamenti su base volontaria, di cui almeno mille nel perimetro delle ex Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza che dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2017.

Gli esodi saranno gestiti attraverso il Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria, con permanenza massima a 7 anni per i lavoratori delle banche venete e a 5 per quelli d’Intesa Sanpaolo.

La prima finestra d’uscita è fissata al primo ottobre 2017.

La platea dei prepensionabili in Intesa e nelle banche venete comprende tutti coloro che maturano i requisiti pensionistici rispettivamente al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2024. Inoltre potrà accedere al pensionamento chi matura il diritto entro il 31 dicembre 2017.

I sindacati, oltre a ottenere la volontarietà delle uscite, sono anche riusciti a concordare il mantenimento dei trattamenti di welfare in materia di previdenza complementare, cassa sanitaria, buoni pasto e degli accordi aziendali in vigore fino al 30 giugno 2017 per tutti i lavoratori delle ex banche venete, in attesa che la contrattazione aziendale sia armonizzata a quella del Gruppo Intesa Sanpaolo.

A partire da settembre le parti si incontreranno per verificare il raggiungimento dei numeri delle uscite programmate e affrontare la trattativa su formazione e riqualificazione professionale, part time, straordinario, banca ore, ferie ed ex festività, allocazione di nuove attività e mobilità per i lavoratori delle banche venete, in conseguenza della chiusura dei 600 sportelli nel perimetro delle ex banche venete, già previsti dal piano concordato tra Intesa Sanpaolo, Governo e istituzioni europee.
Milano 13/07/2017

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