"Protagonisti del cambiamento". Questo il titolo del XVI Congresso provinciale della FABI di Brescia.

Più di 200 delegati si sono dati appuntamento, oggi, presso lo storico Palazzo Arzaga per parlare del futuro del settore del credito e per confermare l'impegno a essere protagonisti del cambiamento.

A portare il saluto della Segreteria Nazionale FABI, il Segretario Amministrativo Giuliano De Filippis, il Segretario Giuliano Xausa e il Coordinatore Nazionale BCC Werner Pedoth.

In sala, fra gli ospiti, Mauro Pampana Capo del Personale UBISS, Vittorio Lanza, Presidente BCC Basso Sebino, e Osvaldo Scalvenzi, Presidente BCC Agro Bresciano.

Ha preso la parola per primo il padrone di casa, Pier Giuseppe Mazzoldi, citando Luigi Einaudi: "Le banche sono fatte per pagare gli stipendi ai loro impiegati e per chiudere il bilancio in positivo, ma devono raggiungere questi giusti fini servendo il pubblico. Oggi gli istituti di credito- ha spiegato Mazzoldi - sono completamente cambiati soprattutto nei rapporti con la clientela e con il personale, a causa spesso di gestioni sbagliate. Dalla BCE sono stati fissati requisiti di capitale sempre più stringenti; aggregazioni, fusioni, acquisizioni di grandi istituti, default di altri, sono stati all'origine di chiusure di sportelli e di piani per la riduzione del personale. In alcuni casi, poi, si sono verificati episodi di risparmio tradito. Ecco perché è importante per i prossimi quattro anni riconfermare il nostro impegno a favore dei lavoratori e continuare a concentrare le nostre risorse sugli iscritti".

Poi, inevitabile, il riferimento alla trattativa per il rinnovo del contratto nazionale delle BCC e la riforma delle Banche di Credito Cooperativo.

"A fronte di tutto questo e altro, la nostra segreteria dovrà sempre trovare gli equilibri adeguati per rappresentare tutti i lavoratori e contenere i danni provocati dalle trasformazioni del settore bancario".

Mazzoldi ha, inoltre, ricordato i grandi risultati della FABI, ottenuti grazie alla tenacia e alla lungimiranza del Segretario Generale Sileoni: attivazione del Fondo per la nuova occupazione, rinnovo del Contratto Collettivo ABI nel 2015, preceduto da due giornate di sciopero nazionale, l'accordo sulle agibilità sindacali di novembre 2016, l'accordo sul Fondo Esuberi, l'accordo sulle pressioni commerciali di febbraio 2017.

Doveroso il ringraziamento alla segreteria uscente per tutti i traguardi raggiunti in questi anni. Una squadra unita e coesa impegnata sul campo che ha portato il numero degli iscritti a toccare quota 4.000.

A seguire l'intervento del Segretario Nazionale Amministrativo Giuliano De Filippis.

"I congressi provinciali sono momenti di riflessione importantissimi.

La possibilità di fare riflessioni si trova nello schema generale del settore, del paese e del mondo.

Lo sviluppo tecnologico è un elemento sicuramente positivo ma non privo di effetti sul mondo del lavoro.

Si allargano le diseguaglianze, le fasce di povertà, l'individualismo occupa tutto lo spazio della ragione.

Il settore del credito è solo in una prima fase di una lunghissima trasformazione che creerà milioni di problemi ai lavoratori in primis. Ancora la crisi, purtroppo, non è finita anche per assenza in alcuni casi della politica a difesa del lavoro.

Noi non dobbiamo limitarci alla tutela della norma del contratto integrativo e nazionale perché questa, pur essendo la base della nostra attività, non è più sufficiente.

Noi non dobbiamo solo fare i sindacalisti, noi dobbiamo vigilare sulle banche e nelle banche per evitare ennesime crisi. Bisogna reinventarsi in competenza e professionalità; non lasciamo il nostro destino in mano ai vertici bancari che fino ad ora hanno causato disastri. Noi FABI abbiamo deciso di essere la guida di questo settore, perchè abbiamo una visione diversa, perché abbiamo competenza e professionalità, perché abbiamo i quadri sindacali migliori ed il miglior Segretario Generale, perché siamo autonomi, perché abbiamo trasformato l'idea di sindacato e la gente guarda a noi con fiducia. A marzo ci sarà il Congresso Nazionale e sarà un punto di partenza per i prossimi cambiamenti, per la linea politica della FABI mantenendola autonoma e unitaria, parleremo della crescita e di ricambio generazionale del gruppo dirigente, della necessità di allargare la rappresentanza e tanto altro. Discuteremo, ci confronteremo e come sempre troveremo insieme la sintesi vincente".

Infine numerosi gli interventi degli ospiti in sala prima di procedere alle elezioni.

Brescia, 07/10/2017