Nuova Segreteria e nuovo Direttivo per la FABI di Chieti. A questo XII Congresso, momento importante di incontro e discussione dei cambiamenti in atto nello scenario bancario, ha partecipato anche il Segretario Nazionale FABI Attilio Granelli.

Ad aprire i lavori il padrone di casa, Domenico Avitto, che nella sua relazione introduttiva ha ripercorso le tappe di questi ultimi otto anni.

“Il mondo bancario è in crisi, troppo spesso c’è una sfiducia nei confronti dei bancari e le pressioni commerciali di certo non aiutano a riconquistare una buona immagine. Il nostro territorio è stato privato di tutte le realtà bancarie locali principali. La tecnologia non è l’unica causa della diminuzione dei lavoratori, poiché c’è una regia nazionale e europea volta a ridisegnare lo scenario bancario con ripercussioni sui posti di lavoro.

Nonostante gli sforzi di tutti i sindacalisti – ha sottolineato Avitto – a farne le spese spesso sono i bancari e i risparmiatori. In futuro il sindacato dovrà battersi in difesa dei diritti acquisiti. Un lavoro in difesa, che si presenta non facile.

Nella categoria del credito la FABI è l’unica a difendere gli interessi dei bancari. Importante per noi è la figura carismatica del nostro Segretario Generale Lando Sileoni che ha avuto il coraggio di schierarsi, quando necessario, anche contro i poteri forti, tuonando contro tutti quei manager responsabili di scandali e dissesti. Ci ò lo rende differente da tutti i segretari delle altre sigle”.

Applausi per la relazione del Segretario Coordinatore uscente, che al suo ultimo mandato passa il testimone di questa struttura provinciale, in continua crescita, ad Antonella Sboro. Una squadra compatta che lavora ogni giorno per trovare soluzioni alle problematiche dei lavoratori.

Quindi ha preso la parola il Segretario Nazionale Attilio Granelli, che si è complimentato con la struttura teatina per i risultati ottenuti e ha delineato la situazione nel settore del credito: “In tutti i casi di crisi delle nostre banche, dalle good bank a MPS, fino alle venete e alle Casse di risparmio di Cesena, Rimini e San Miniato, la FABI ha svolto un ruolo trainante nel fare accordi e gestire le ricadute occupazionali. La FABI è la sola organizzazione sindacale che attraverso la comunicazione sulla stampa, sui social, nei programmi televisivi, grazie all’impegno del nostro Segretario Generale, Lando Maria Sileoni, ha difeso i lavoratori dalle accuse di chi li voleva responsabili a scapito dei risparmiatori. I bancari, invece, sono loro stessi vittime di certi meccanismi e lo prova il fatto che nelle 4 banche oggetto del decreto di risoluzione, il 70% dei lavoratori e delle loro famiglie aveva acquistato le azioni e obbligazioni della propria banca. In questa catastrofe non bisogna dimenticare i mancati controlli di vigilanza delle autorità preposte.

Oltre agli organi nazionali – ha ricordato Granelli – il settore è sottoposto a organi sovranazionali che fanno pressioni per ulteriori fusioni concentrazioni e semplificazioni del settore, che comporteranno ulteriori riduzioni di organici e chiusure di sportelli. L’ingresso prepotente della tecnologia ormai da troppo tempo costituisce un alibi per i manager delle banche per snellire gli organici. In questa crisi la FABI – ha ribadito Granelli – e le altre sigle sindacali hanno garantito uscite solo volontarie e impedito i licenziamenti.

Fatto unico in Europa.

Il futuro si presenta ancora difficile: si va verso un unico settore che comprenda anche le BCC, oggetto di una riforma che le trasformerà in SPA e i cui lavoratori sono ancora in attesa della chiusura di un Contratto”.

“In questo contesto- ha concluso Granelli- la FABI è stata premiata dal consenso dei lavoratori arrivando a 110 mila iscritti e questo grazie alle donne e agli uomini al suo interno che svolgono ogni giorno un lavoro prezioso a tutela dei lavoratori”.

Chieti 12/10/2017